Disturbi psicologici: cosa sono e come si manifestano?

Per uno psicologo definire la normalità è difficile e complesso. Attualmente si tende a dare maggiore importanza agli approcci basati sulla salute, sulla resilienza e, in generale, sulla psicologia positiva. Non si tratta, quindi, di classificare le debolezze o ciò che è anormale, ma di conoscere e mettere in pratica i punti di forza dell'essere umano.
Disturbi psicologici: cosa sono e come si manifestano?
Bernardo Peña

Scritto e verificato el psicólogo Bernardo Peña.

Ultimo aggiornamento: 15 ottobre, 2021

La psicopatologia è l’area di studio che si concentra sulle anomalie o sui disturbi psicologici. Sia la psichiatria che la psicologia ne sono nutrite. In questo senso, il loro oggetto di studio sono i modelli comportamentali, cognitivi ed emotivi che si discostano da ciò che è considerato normale.

In questo articolo analizzeremo cosa sono i disturbi psicologici, come si manifestano, cosa si considera normalità e i principi che regolano la psicopatologia.

Che cos’è la normalità?

Definire cosa sia normale da un punto di vista psicologico è complicato e controverso. Secondo il Nuovo de Mauro, normale è ciò che è “conforme alla norma rispetto a parametri determinati” o “consueto, usuale, ordinario”.

normalità, ragazza felice

Per quanto riguarda il funzionamento psicosociale, devono essere soddisfatti diversi criteri affinché un comportamento possa essere definito “normale”:

  • Criterio normativo: nonostante la varietà del comportamento umano, alcuni modelli si ripetono ovunque. Pertanto, questi modelli di comportamento possono essere utilizzati per definire la normalità
  • Statistica: un comportamento deve essere confrontato in modo quantitativo con il gruppo socioculturale a cui l’individuo appartiene. Se è nella media, si considera normale.
  • Patologico: ciò che non è dannoso è considerato normale. Pertanto, l’anormale o il patologico è ciò che è dannoso o disfunzionale.

Disturbi psicologici o anomalie del comportamento

Con il termine “anomalia” o “disturbo psicologico” si fa riferimento a modelli di comportamento che differiscono in modo importante dalla cosiddetta normalità. In effetti, esistono criteri per definire l’anormalità nel funzionamento psicosociale:

  • Sofferenza o angoscia personale: ad esempio, quando è presente uno stato emotivo doloroso o negativo, forte e prolungato che può arrivare a causare invalidità. Inoltre, può essere accompagnato da una serie di sintomi fisici.
  • Compromissione: si verifica quando i livelli di disagio sono esacerbati al punto da creare disarmonia nell’ambiente lavorativo, sociale e familiare.
  • Irrazionalità o incomprensibilità: consideriamo un comportamento anomalo quando, visto dall’esterno, è strano o di difficile comprensione. Un esempio sono le allucinazioni.
  • Comportamenti sociali e culturali inaccettabili: il comportamento non è coerente, né legato al contesto sociale in cui si sviluppa.
  • Rischio e pericolo: la persona si comporta in modo tale da poter nuocere a se stessa o ad altri.
  • Violazione dei codici ideali e morali: il comportamento è in conflitto con i valori della società
ragazza con disturbo mentale

Principi generali di psicopatologia

La psicopatologia, come abbiamo detto, studia le anomalie o i disturbi psicologici. È disciplinata da una serie di regole:

  1. Nessun criterio singolo o isolato, è sufficiente a definire un comportamento, sentimento o attività mentale come deviante, anormale o psicopatologico.
  2. Nessun comportamento, emozione, sentimento o attività cognitiva sono di per sé psicopatologici.
  3. La psicopatologia rappresenta un serio ostacolo per lo sviluppo individuale o per il nostro gruppo sociale più prossimo.
  4. Gli elementi che definiscono un pensiero o un comportamento come patologico non differiscono da quelli che definiscono la normalità, se non per grado, estensione e ripercussioni.
  5. La presenza di psicopatologie non comporta una necessaria assenza di salute mentale poiché, come abbiamo detto in precedenza, si tratta di un concetto più ampio.
  6. La salute non implica assenza di malattia.

Cause dei disturbi psicologici

I principali fattori che partecipano allo sviluppo di un disturbo mentale sono di natura:

  • Biologica: è importante considerare l’impatto di alcune condizioni o malattie fisiche nello sviluppo di una malattia mentale. Sarà importante, quindi, cercare una spiegazione genetica o funzionale. Ad esempio, l’ipotiroidismo potrebbe causare la depressione.
  • Psicologica: in questo aspetto vengono prese in considerazione le esperienze personali passate che possono essere la causa del comportamento attuale. Ad esempio, il modo di interpretare le esperienze o il deficit nella regolazione emotiva.
  • Sociale: l’ambiente socioculturale in cui viviamo è molto importante. Alcuni disturbi possono sorgere da difficoltà lavorative o all’interno della nostra cerchia sociale.
disturbo mentale psicologico psicoterapia ansia

Disturbi psicologici e fattori culturali

Alcune malattie compaiono in tutte le culture (universali) e altre no (culturali). Ad esempio, in Sud America esiste un disturbo chiamato susto (spavento) caratterizzato da sintomi di ansia (irritabilità, insonnia, fobie, segni somatici, ecc.). La cultura spiega in gran parte l’insorgere di questa malattia.

Il quadro si manifesta in genere in persone che credono nella magia nera e nella stregoneria. Il susto è considerato frutto del malocchio e viene curato con le arti magiche. Questo dimostra che la cultura influenza la forma e il contenuto del disturbo. A seconda del luogo, la definizione di esso cambia.

Ruolo di genere

I ruoli di genere spesso hanno un peso notevole nei disturbi psicologici. Ad esempio, nelle fobie, le donne tenderanno a urlare o piangere. Gli uomini, invece, esprimono le proprie emozioni in modo diverso, in modo più aggressivo o consumando alcol.

fobia agorafobia disturbi psicologici

Fattori di rischio e protettivi contro i disturbi psicologici

Spesso è possibile trovare una relazione significativa tra disturbo o deviazione del comportamento e fattori geografici, ambientali e sociali. Conoscendo i fattori di rischio, possiamo prevenire quindi il disturbo.

Fattori di rischio:

  • Età: le persone più giovani e più anziane hanno maggiori probabilità di soffrire di disturbi psicologici.
  • Stato civile: single, divorziati o separati hanno maggiori probabilità di soffrire di disturbi psicologici.

Fattori protettivi:

  • Maggiore livello di istruzione.
  • Buon livello di reddito.
  • Occupazione lavorativa.
  • Sostegno sociale e amici.
  • Soddisfazione coniugale.
uomo con disturbi psicologici in psicoterapia

Disturbi mentali e resilienza

Può capitare di attraversare momenti difficili, angoscianti, situazioni estreme (come disastri naturali, morte di familiari, pericolo di morte, ecc.).

Queste situazioni comportano un forte carico di stress, che può sfociare in psicopatologie. In questi casi, la resilienza è definita come la capacità di gestire tali situazioni e superare la sofferenza attraverso meccanismi di coping psicologici positivi.

Le persone resilienti hanno quindi meno probabilità di soffrire di malattie mentali. Va notato che è possibile imparare a essere più resilienti, come avvalora la psicologia positiva.

Principali disturbi psicologici

I principali disturbi psicologici sono elencati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) e nella Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-11). Entrambi i manuali consentono di classificare i comportamenti anomali agevolando le diagnosi professionali.

disturbo mentale da aggressività bipolare

Alcuni dei principali disturbi psicologici sono i seguenti:

  • Disturbi di personalità.
  • Disturbi depressivi.
  • Spettro della schizofrenia e di altre psicosi.
  • Disturbi del neurosviluppo.
  • Disturbi d’ansia.
  • Bipolarismo.
  • Disturbi sessuali, parafilie e disforia di genere.
  • Disturbi alimentari.
  • Dipendenze.
  • Disturbi correlati al trauma e altri fattori di stress.
  • Disturbi psicosomatici.

Conclusione

In conclusione, per uno psicologo definire la normalità è difficile e complesso. Tuttavia, definire un’anomalia o un disturbo mentale è molto più semplice.

  • Occorre prendere in considerazione sia fattori interni che esterni affinché si possa considerare un determinato modello comportamentale come anormale o disturbato.
  • Alcuni disturbi psicologici sono universali e culturali, quindi non bisogna trascurare il momento storico e il contesto culturale nella creazione di realtà complesse e, a volte, deviate dalla norma.
  • Esistono manuali che raccolgono e classificano i principali disturbi mentali, come il DSM-5 e ICD-11. Tuttavia, molti professionisti ne criticano l’eccessiva rigidità e, talvolta, l’arbitrarietà.

Infine, occorre dire che attualmente si tende a dare maggiore importanza agli approcci basati sulla salute, sulla resilienza e, in generale, sulla psicologia positiva. Non si tratta, quindi, di classificare le debolezze o ciò che è anormale, ma di conoscere e mettere in pratica i punti di forza dell’essere umano.



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