Emofilia
L’emofilia è una malattia cronica del sangue caratterizzata da emorragie spontanee. Ne esistono diversi tipi che vengono classificati in base alla gravità. In questo articolo spieghiamo cos’è l’emofilia e i dati più importanti da sapere.
Che cos’è l’emofilia?
È una malattia del sangue ereditaria e cronica caratterizzata da disturbi emorragici. È dovuta a una carenza o assenza di alcune sostanze nel sangue, chiamate fattori di coagulazione.
Nello specifico, i fattori della coagulazione interessati sono il fattore VIII e il fattore IX. Queste molecole fanno parte del sistema di coagulazione del nostro corpo, la cui funzione è molto importante: fermare il sanguinamento con la formazione di un coagulo quando avviene una lesione o una ferita.
È considerata una malattia rara o molto rara. Colpisce circa 1 persona su 10.000, nel caso dell’emofilia A, e 1 su 50.000, nel caso dell’emofilia B.
Come si trasmette?
L’emofilia è una malattia ereditaria ed è legata al sesso, in particolare al cromosoma X. Ciò significa che le donne sono portatrici del gene dell’emofilia e possono trasmetterlo ai propri figli. Se una donna possiede questo gene, avrà un rischio del 50% che suo figlio soffra di questa malattia e un rischio del 50% che sua figlia sia portatrice e possa trasmetterlo alla sua prole.
Tipi di emofilia
A seconda del fattore di coagulazione interessato, ne esistono di due tipi:
- Emofilia A: il fattore di coagulazione interessato è il fattore VIII.
- Emofilia B: In questo caso, è il fattore IX ad essere interessato.
Alcuni pazienti non hanno una storia familiare della malattia. In questo caso, il disturbo emorragico compare a causa di una mutazione in uno dei geni del fattore VIII o IX.
Esiste anche la cosiddetta emofilia acquisita, prodotta dallo sviluppo anomalo di anticorpi contro il fattore VIII, in cui è il nostro stesso sistema immunitario ad attaccare e distruggere il fattore della coagulazione.
Classificazione in base alla gravità
La gravità della malattia dipende dalla riduzione del fattore: l’emofilia è più grave quando è minore il fattore di coagulazione. Pertanto, la malattia può essere :
- Lieve: in questo caso, l’emorragia di solito non si verifica in modo spontaneo, ma inizia a seguito di un colpo, un intervento chirurgico o un trauma precedente. Circa il 15% dei pazienti ha una lieve emofilia.
- Moderata: i pazienti con emofilia moderata hanno solo tra l’1 e il 5% del fattore necessario. Per questo motivo possono subire gravi emorragie dopo interventi chirurgici o traumi e, inoltre, possono subire emorragie spontanee.
- Grave: circa il 60% dei pazienti presenta un’emofilia considerata grave. In questo caso le emorragie spontanee sono molto più frequenti, soprattutto a livello muscolare.
Potrebbe interessarvi anche: Analisi del sangue: come interpretarle e quando farle
Principali sintomi dell’emofilia
Come abbiamo accennato, il sintomo più caratteristico dell’emofilia è il sanguinamento o l’emorragia, che può manifestarsi in diversi modi:
- Ematomi o lividi in quantità maggiore e più estesi rispetto alla norma.
- Sanguinamento nelle articolazioni e nei muscoli.
- Sanguinamento o emorragia che richiede molto tempo per guarire, causato da un taglio o da una ferita.
Inoltre, le emorragie possono essere interne, quando il sangue permane all’interno del corpo, o esterne. Di solito riguardano i muscoli e le articolazioni, specialmente le ginocchia, le caviglie, i gomiti e i muscoli del braccio, la coscia o il polpaccio.
Sanguinamenti ripetuti nelle articolazioni possono causare danni alla cartilagine e alle ossa, fino a diventare irreversibili. Un altro sintomo è il dolore, anch’esso causato da emorragie alle articolazioni e ai muscoli.
Leggete anche: Anemia perniciosa: sintomi, cause e trattamento
Diagnosi e trattamento
L’emofilia viene diagnosticata attraverso un esame del sangue, che permette di capire quale fattore sia interessato e in che misura. Inoltre, se una donna incinta è portatrice di emofilia, è possibile eseguire un test prenatale dalla nona settimana.
Il trattamento è cronico e viene effettuato attraverso un’iniezione endovenosa che contiene il fattore carente o assente. Attualmente esistono trattamenti sicuri ed efficaci che da decenni hanno migliorato la qualità della vita dei pazienti.
- High KA. The history of hemophilia. Nat Med [Internet]. 2011;17(12):1545–1545. Available from: http://www.nature.com/articles/nm.2585
- World Federation of Hemophilia. Trastornos de la coagulación. La he mofilia. [Internet]. [cited 2019 Feb 16]. Available from: https://www.wfh.org/es/page.aspx?pid=779
- Asociacion de Hemofilia C de M. Hemofilia. Conceptos básicos. Gestión tecnológica [Internet]. 2008;4–21. Available from: http://innovacion.cicese.mx/OficinaPI/CursoPI-Enero2013-Solleiro/Libro_de_gestion.pdf