Amnesia infantile: perché non ricordiamo i primi anni di vita?

L'amnesia infantile è il termine usato per designare l'incapacità di ricordare i primi anni della nostra vita. Ma perché appare? Esistono persone che riescono a evocare ricordi ancora più lontani?
Amnesia infantile: perché non ricordiamo i primi anni di vita?
Laura Ruiz Mitjana

Scritto e verificato la psicóloga Laura Ruiz Mitjana.

Ultimo aggiornamento: 27 aprile, 2021

Vi siete mai chiesti perché non ricordate i primi anni di vita? O quale sia il primo ricordo che avete della vostra infanzia? L’amnesia infantile ha a che fare con tutto questo.

Sperimentiamo questo tipo di amnesia se cerchiamo di evocare ricordi lontani, di quando avevamo due o tre anni. È difficile, non è vero? Ciò ha una spiegazione (o più di una): ne parliamo in questo articolo.

Amnesia infantile: che cos’è?

L’amnesia infantile è definita come ” l’incapacità comune degli adulti di ricordare i primi anni della loro infanzia “. Questo tipo di amnesia, in generale, comprende gli eventi successi dalla nascita ai tre o quattro anni di vita.

L’età media dei nostri primi ricordi è di 3 anni e 4 mesi. Tuttavia, ci sono persone che possono ricordare esperienze ancora più lontane.

Si tratta della memoria episodica, quella coinvolta in avvenimenti autobiografici (esperienze vissute, luoghi, emozioni associate…), che può essere evocata esplicitamente.

Non stiamo parlando, quindi, di altri tipi di memoria, come la memoria procedurale relativa alle capacità di apprendimento, come andare in bicicletta.

Quando compare l’amnesia infantile?

Malgrado si sia sempre detto che l’amnesia infantile colpisca gli adulti, pare che compaia molto prima.

Secondo alcune ricerche, già a sette anni si può essere consapevoli di non ricordare i primi anni di vita. È quanto afferma, ad esempio, uno studio condotto da Bauer e Larkina nel 2014. I due ricercatori hanno osservato che i bambini più piccoli potevano avere più ricordi, sebbene questi fossero meno chiari e dettagliati.

Al contrario, i più grandi sono stati in grado di evocare fenomeni ed eventi in modo più ampio e chiaro nonostante non ricordassero i loro primi anni di vita.

Perché non ricordiamo i primi anni?

L'amnesia infantile potrebbe già cominciare all'età di sette anni.
Lo sviluppo del cervello a questa età non è adeguato per formare ricordi ben strutturati.

Ma perché non ricordiamo i nostri primi anni di vita? Diverse ipotesi hanno cercato di rispondere a questa domanda.

Quando siamo piccoli, il cervello si sviluppa molto velocemente. In effetti, durante i primi due anni di vita, il cervello crea così tante nuove connessioni che è il momento in cui ne ha più che in tutta la sua vita.

Ma il cervello ha bisogno di essere “sfoltito” per funzionare correttamente, il che significa perdere certe connessioni. In questo processo, durante i primi anni di vita il cervello perde ricordi. Il linguaggio potrebbe aiutare a fissare i ricordi (ma non essendoci ancora, questo non è possibile).

Altre ipotesi suggeriscono che non è possibile ricordare elementi che coinvolgono un particolare concetto finché non capiamo di cosa si tratta. Come risultato di questa immaturità cerebrale, potrebbe comparire un’amnesia infantile. Ma c’è di più.

L’influenza di ciò che sappiamo

In questo senso, i concetti che abbiamo maturato da bambini (e quelli che non lo sono) possono concorrere all’amnesia infantile.

Facciamo un esempio: immaginiamo il ricordo di una caduta in bicicletta, fissato in giovanissima età. Come afferma Loveday, sappiamo che i bambini non incorporano concetti come il disappunto prima dei 5 anni e che l’essere umano comincia a sviluppare i ricordi legati a questo concetto solo dopo questa età.

Questa sarebbe un’altra possibile spiegazione per l’amnesia infantile. Come abbiamo visto nell’esempio e, come suggeriscono gli esperti, non possiamo codificare un ricordo prima di avere un concetto linguistico collegato. Questo mostra la relazione tra memoria e linguaggio.

Immaturità dell’ippocampo

Un’altra spiegazione correlata all’amnesia infantile è l’immaturità dell’ippocampo dei primi anni di vita. L’ ippocampo è una struttura chiave del cervello, che ci consente di codificare e archiviare la memoria episodica.

L’ippocampo è ancora immaturo nell’infanzia: il cervello non sarebbe quindi in grado di archiviare avvenimenti e sensazioni.

Falsi ricordi

Può capitare di formare un’immagine mentale su esperienze che ci riguardano, ma che ci sono state raccontate da altre persone. Gradualmente la nostra mente trasforma quell’immagine in un ricordo di prima mano.

I contributi esterni possono, quindi, portare alla creazione di falsi ricordi.

Può anche accadere che il ricordo sia più o meno nitido e che “nuovi” contributi di altre persone portino a modificare o arricchire quella memoria con dettagli che in realtà non esistevano. È una delle trappole della memoria.

Questo non vuol dire che le persone che affermano di ricordare eventi come la nascita o altre esperienze stiano mentendo. Nella loro testa quel ricordo esiste, sebbene in realtà sia una ricordo fabbricato.

I bambini sono in grado di fabbricare ricordi

Il termine amnesia infantile si riferisce all'incapacità di evocare i primi anni di vita
Per alcune persone può essere molto difficile rievocare ricordi d’infanzia.

Tuttavia, al di là dei falsi ricordi, alcuni esperti affermano che i bambini hanno la capacità di generare ricordi. Quello che succede è che li dimenticano rapidamente in seguito.

D’altra parte, a livello autobiografico, i bambini di cinque anni possono identificare e ricordare una situazione che hanno vissuto quando avevano due anni. Quindi, alla base dell’amnesia infantile, non vi è tanto l’incapacità di creare il ricordo, ma piuttosto di evocarlo.

E i ricordi finiscono per volatilizzarsi nel tempo. Ecco perché parliamo di amnesia, perché non è che “i ricordi non esistano”, ma svaniscono nel tempo.

I nostri primi ricordi

Come abbiamo visto, l’amnesia infantile è ciò che spiegherebbe perché non ricordiamo i primi anni della nostra vita. Comprende gli eventi che si verificano dalla nascita fino all’età di tre o quattro anni.

Non ricordiamo questi primi anni perché nell’infanzia il cervello non è ancora pronto a usare la memoria episodica. È anche correlata all’assenza di linguaggio, poiché, se non abbiamo la parola per designare un’esperienza, è altamente improbabile che possiamo memorizzarla, tanto meno evocarla.

“Tutti noi siamo frammenti di ciò che ricordiamo. Racchiudiamo in noi le speranze e le paure di coloro che ci amano. Finché ci sono l’amore e il ricordo, non ci sono vere perdite”.

-Cassandra Clare-



  • Bauer, P. J. & Larkina, M. (2014). The onset of childhood amnesia in childhood: A prospective investigation of the course and determinants of forgetting of early-life events. Memory.
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  • West, T; Bauer P (1999). «Assumptions of Infantile Amnesia: Are There Differences Between Early and Later Memories?». Memory, 7(3): 257-278.

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