Sindrome dell'accento straniero: in cosa consiste?

La sindrome dell'accento straniero si manifesta con un cambiamento nel modo di pronunciare le parole. Lesioni e malattie cerebrovascolari sono le cause principali.
Sindrome dell'accento straniero: in cosa consiste?
Diego Pereira

Scritto e verificato el médico Diego Pereira.

Ultimo aggiornamento: 29 marzo, 2021

Alcune persone, dopo una lesione o una malattia, cominciano a parlare con un’inflessione diversa, tipica di altre lingue. Questo disturbo è noto come sindrome dell’accento straniero.

Sebbene sia nota da più di un secolo, i casi finora segnalati sono molto scarsi. Se volete saperne di più su questa curiosa condizione, continuate a leggere!

Principali caratteristiche della sindrome dell’accento straniero

È una malattia rara caratterizzata dalla difficoltà nell’emettere parole secondo la pronuncia o l’intonazione a cui si è abituati. In altre parole, la struttura grammaticale delle frasi è corretta, le parole sono comprensibili ma cambia il modo in cui vengono pronunciate.

Nei primi casi segnalati, questo fenomeno si manifestava con un cambiamento di accento, da qui il nome della sindrome.

Ad esempio, un ictus potrebbe fare sì che un inglese cambi il suo modo di parlare, spostandolo verso l’accento americano.

Secondo questo articolo, la sindrome dell’accento straniero si basa su due diversi deficit: segmentale e prosodico. Il primo deficit consiste in un’alterazione nella pronuncia delle vocali, soprattutto nel tempo impiegato ad articolarle.

I deficit prosodici si riferiscono a cambiamenti nell’intonazione di una frase, nel ritmo tra parola e parola o tra sillaba e sillaba, o nell’inserimento di vocali nelle frasi.

Nella maggior parte dei casi si tratta di un disturbo acquisito; a causare i sintomi è in genere una lesione cerebrale (di cui parleremo più avanti). Alcune ricerche sottolineano che i casi segnalati negli ultimi decenni sono rari. Si tratta quindi di una condizione che ha un’incidenza molto bassa, nonostante i suoi sintomi eclatanti.

La sindrome dell'accento straniero può essere legata ad una lesione cerebrale.
Deficit anatomici e funzionali del sistema nervoso centrale possono causare questi sintomi.

Sindrome dell’accento straniero: aneddoti storici

Il primo caso fu descritto nel 1907 dal neurologo francese Pierre Marie (1853-1940). Un paziente aveva subito un ictus che gli aveva lasciato un’emiplegia destra (paralisi su quel lato del corpo). In modo graduale, aveva iniziato a cambiare accento. Era parigino e cominciò a parlare con l’inflessione di un’altra regione della Francia.

Un caso simile si verificò nel 1943, questa volta documentato dal medico Georg Monrad-Krohn (1884-1964). Una donna norvegese di nome Astrid aveva riportato, durante un raid aereo, una ferita al cervello da scheggia metallica.

Era riuscita a sopravvivere pur presentando lo stesso problema di paralisi del caso valutato dal dottor Pierre Marie. Nel tempo, anche la donna aveva cominciato ad avere difficoltà a pronunciare alcune parole, sviluppando un accento con inflessioni tedesche. (Un accento che avrebbe potuto causarle più di un problema, essendo  in pieno corso la seconda guerra mondiale).

Negli anni, questa sindrome è diventata sempre più nota, nonostante oggi sia considerata un’entità clinica molto rara e poco studiata.

Cosa può causare la malattia?

Alcune delle cause più frequenti legate a questa patologia sono:

Malattia cerebrovascolare (CVD)

Secondo una ricerca condotta in Spagna, nel 2011 si sono verificati 116.017 casi di ictus in Spagna, eventi che rappresentano una delle principali cause di morbilità (e mortalità) nella popolazione.

Tende a colpire maggiormente le persone anziane, specialmente in presenza di fattori di rischio cardiovascolare: obesità, diabete mellito, sindrome metabolica e aterosclerosi.

Le malattie cerebrovascolari sono causate da disturbi della circolazione arteriosa e venosa del sistema nervoso centrale, come avviene negli ictus. In altri casi, ad esempio negli attacchi ischemici, la causa è un coagulo o un’ostruzione da sostanze solide provenienti da altre regioni del corpo.

Quest’ultimo può accadere, ad esempio, come conseguenza della trombosi venosa profonda. Qui, un coagulo di sangue provoca l’ostruzione di una vena importante, provocando un aumento di volume negli arti inferiori, accompagnato da dolore e cambiamenti di colore.

Tali coaguli possono migrare da questo sito ai polmoni e al cervello, causando una CVD.

Traumi

La sindrome da accento straniero può svilupparsi dopo un trauma.
Un trauma cranico può innescare questa e altre sindromi.

Molti dei casi segnalati di sindrome dell’accento straniero hanno a che fare con lesioni alla testa di diversa gravità. In questo articolo, ad esempio, viene descritto il caso clinico di una donna di mezza età che ha subito un trauma all’emisfero cerebrale destro, presentando come complicanza una lesione vascolare.

Durante il percorso di recupero, la paziente ha ricominciato a parlare in modo chiaro nella sua lingua madre (spagnolo) ma con un forte cambiamento di pronuncia che non riusciva a evitare. Chi la sente parlare, interpreta il suo accento come inglese, francese o tedesco, mai spagnolo. Insomma, si tratta di un caso esemplare di questa malattia.

I casi legati a una lesione sembrano riguardare principalmente le seguenti sedi:

  • L’area premotoria.
  • I gangli della base, le strutture profonde del cervello coinvolte nel morbo di Parkinson.
  • Il cervelletto.

Sclerosi multipla

È una malattia cronica, infiammatoria e autoimmune, caratterizzata da un danno al tessuto di rivestimento dei nervi, chiamato guaina mielinica. Questa, a lungo andare, influisce sulla corretta trasmissione degli impulsi elettrici in tutto il corpo, dando origine ai principali sintomi della malattia.

Le manifestazioni cliniche possono essere di varia natura, fatto che può ritardare la diagnosi. Ad esempio, possono presentarsi disturbi visivi a seguito dell’infiammazione del nervo ottico. Possono anche verificarsi affaticamento, difficoltà nell’articolare alcune parole, visione doppia, convulsioni e altri movimenti anormali e involontari.

La sua relazione con la sindrome dell’accento straniero è stata poco esplorata a causa della scarsità di casi. Nel 2003 è stato pubblicato questo studio in cui un giovane paziente (38 anni) ha presentato un quadro clinico spontaneo di disturbi del linguaggio che, nel tempo, sono stati diagnosticati come conseguenza della sclerosi multipla.

Diagnosi

La diagnosi viene di solito effettuata da un punto di vista clinico, tenendo conto della storia personale del paziente. Questa sindrome può spesso essere confusa con altri disturbi del linguaggio, quindi potrebbe essere una condizione poco diagnosticata.

A seconda della causa più probabile, il medico può chiedere uno dei seguenti esami complementari:

  • Tomografia computerizzata.
  • Risonanza magnetica nucleare.

Esistono differenze tra i due esami, soprattutto in termini di costo, qualità dell’immagine e indicazioni. Inoltre, la TC emette radiazioni, cosa che la risonanza magnetica non fa.

Trattamento

Non esiste un trattamento specifico. È quasi logico, considerando quanto poco si sa della malattia, a parte le caratteristiche specifiche delle condizioni che la provocano.

Tuttavia, cominciare subito con un ciclo di logopedia può mitigare i sintomi nella maggior parte dei casi. Questo approccio fornisce al paziente le indicazioni utili a cambiare la pronuncia di alcune parole.

Sindrome dell’accento straniero: una condizione curiosa e vistosa

La sindrome dell’accento straniero è una condizione molto particolare ma non ancora ben compresa. In caso di sintomi simili a quelli descritti, è opportuno rivolgersi a un neurologo.



  • Buentello-García R, et al. Síndrome del acento extranjero. Arch Neurocien (Mex) 2011;16(3):167-169.
  • González E. Un nuevo caso de síndrome del acento extranjero ligado al desarrollo. Revista de Logopedia, Foniatría y Audiología 2015;35(2):77-83.
  • Mato R, et al. Síndrome del acento extranjero. Geroinfo 2018;13(1):1-8.
  • Poulin S, et al. Psychogenic or neurogenic origin of agrammatism and foreign accent syndrome in a bipolar patient: a case report. Annals of General Psychiatry 2007;6:1.
  • Sánchez J, et al. Afasia. Un trastorno del lenguaje de fisiopatología compleja y origen multifactorial. Revista de especialidades médico-quirúrgicas 2003;8(1):20-27.
  • Verhoeven Jo, Mariën Peter. Neurogenic foreign accent syndrome: Articulatory setting, segments and prosody in a dutch speaker. J Neurolinguistics 2010;23:599-614.

Este texto se ofrece únicamente con propósitos informativos y no reemplaza la consulta con un profesional. Ante dudas, consulta a tu especialista.