5 vantaggi dell'essere bilingue per il cervello

Esistono dei vantaggi nell'essere bilingue a livello cerebrale e a cosa sono dovuti? Il fatto di padroneggiare due lingue può aiutarci a ritardare una demenza? Cosa ne dice la scienza?
5 vantaggi dell'essere bilingue per il cervello
Laura Ruiz Mitjana

Scritto e verificato la psicóloga Laura Ruiz Mitjana.

Ultimo aggiornamento: 19 marzo, 2021

Sapevate che ci sono diversi vantaggi nell’essere bilingue? Il nostro cervello, infatti, è ben equipaggiato per imparare più di una lingua, specialmente durante l’infanzia. Ciò è dovuto alla sua grande plasticità neuronale.

Sono molti gli studi che assicurano che l’apprendimento di una seconda lingua aiuti a ritardare o elimini il rischio di soffrire di alcune malattie neurodegenerative.

D’altra parte, essere bilingue è correlato a una maggiore flessibilità cognitiva e una migliore capacità di concentrazione, e potrebbe anche favorire il recupero cognitivo dopo un ictus. Quali sono i vantaggi dell’essere bilingue per il cervello?

5 vantaggi dell’essere bilingue per il cervello

Sono diverse le ricerche che attualmente stanno cercando di scoprire come l’apprendimento di una lingua influisca sul cervello.

Questi studi sono in corso da diversi anni e alcune domande restano ancora senza risposta, sebbene esistano già dati a dimostrare che il cervello bilingue non funziona come un cervello monolingue (nelle persone che parlano una sola lingua).

Ma esistono davvero dei vantaggi nell’essere bilingue a livello cerebrale? Le neuroscienze dicono di sì, e in questo articolo abbiamo selezionato cinque dei suoi benefici più interessanti.

1. Ritarda la demenza

I vantaggi dell'essere bilingue comprendono la protezione dall'Alzheimer.
Sebbene non sia stato dimostrato che il bilinguismo eviti la demenza, sappiamo che aiuta a ritardare l’insorgenza dei sintomi.

Uno dei principali vantaggi dell’essere bilingue per il cervello è che può ritardare l’insorgenza della demenza. Parlare più di una lingua migliora l’attenzione e la memoria; insomma, stimola la nostra “riserva cognitiva”.

Ciò si traduce in un minore rischio di sviluppare la demenza. I sintomi di questa condizione, infatti, si manifestano con ritardo in chi è stato bilingue per tutta la vita.

I ricercatori assicurano che la padronanza di due lingue ci protegge da un possibile declino cognitivo. In altre parole, godere della salute mentale (e anche fisica) per tutta la vita ci prepara a un invecchiamento più sano.

Studio: bilinguismo e demenze

Un team di ricercatori del Rotman Institute di Toronto, ha constatato che le persone che parlano due o più lingue regolarmente durante la loro vita, sviluppano i sintomi del morbo di Alzheimer dai 4 ai 5 anni più tardi rispetto a chi parla una sola lingua.

Tuttavia, Fergus Crack, a capo dello studio, è cauto nelle conclusioni. Crack assicura che non è che “il bilinguismo prevenga l’Alzheimer”; fornisce piuttosto una stimolazione mentale che crea una riserva cognitiva. È questo che ritarderebbe la comparsa dei sintomi della malattia.

Un aspetto tipico dell’Alzheimer, quando colpisce una persona bilingue, è che le due lingue vengono influenzate in modo parallelo. Tuttavia, il deterioramento è leggermente maggiore nella lingua appresa in seguito.

2. Lascia un’impronta sul cervello

Il fatto di padroneggiare due lingue ha un riflesso sul cervello. In questo senso, i lobi frontali (responsabili delle funzioni cognitive), sarebbero le regioni più legate al bilinguismo.

Uno studio dell’Università di Washington, condotto su un bambino di 11 mesi proveniente da famiglia bilingue (catalano e spagnolo), ha riscontrato differenze significative in queste aree del cervello.

Nel corso della ricerca, si è potuto osservare che i bambini cresciuti in una famiglia bilingue mostravano un’attività cerebrale correlata al funzionamento esecutivo.

3. Aumenta la concentrazione e la flessibilità cognitiva

Un altro vantaggio dell’essere bilingui per il cervello è che aumenta la capacità di concentrazione, soprattutto nei bambini. Ciò sarebbe correlato a una maggiore flessibilità cognitiva, poiché il cervello ha dovuto “adattarsi” al fatto di parlare più di una lingua.

4. Migliora il recupero dopo un ictus

L’ictus o accidente cerebrovascolare, è una malattia che colpisce i vasi sanguigni che irrorano il cervello.

Quando il sangue non raggiunge l’area di destinazione (a causa della rottura dei vasi o perché si verifica un’anossia), avviene l’ictus. Ciò si traduce nella conseguente morte neuronale dell’area.

È possibile che le persone bilingui abbiano maggiori probabilità di fare un buon recupero, a livello cognitivo, dopo aver subito un ictus, rispetto alle persone che parlano solo una lingua.

5. Stimola l’attività cerebrale

I vantaggi dell'essere bilingue sono legati alle connessioni neurali del cervello.
Le connessioni neurali sono legate alla maggiore attività cerebrale delle persone che parlano più di una lingua.

Gli scienziati assicurano che il fatto di essere bilingui si traduce in una maggiore attività cerebrale.

In altre parole, il cervello è più attivo quando deve imparare (e parlare) due lingue diverse. Questo perché apprendere una nuova lingua, anche se siamo bambini, richiede un certo sforzo cognitivo, oltre che una maggiore attenzione.

Quando padroneggiamo due lingue madri, spesso passiamo da una lingua all’altra senza accorgercene. In realtà il nostro cervello è più attivo durante questi passaggi.

Inoltre, l’attività cerebrale “extra” mostrata dai bilingui sarebbe in relazione con una maggiore densità della materia grigia (la sostanza che contiene la maggior parte dei neuroni e delle sinapsi del cervello).

Tale aumento di densità spiegherebbe il rallentamento nella comparsa di alcune malattie già citate, come le demenze in generale o l’ Alzheimer.

Un’attività più complessa di quanto sembri

Sebbene restino ancora domande aperte in questo campo interessante come il bilinguismo, è chiaro che a livello cognitivo e cerebrale, padroneggiare più di una lingua ha dei vantaggi. Esistono diversi tipi di bilinguismo e i tre più importanti sono:

  • Composito: la due lingue vengono apprese o parlate utilizzando un sola struttura o insieme di concetti.
  • Coordinato: la persona bilingue utilizza due sistemi indipendenti.
  • Subordinato: la seconda lingua viene appresa filtrandola prima attraverso la lingua madre.

Sarebbe interessante vedere se esistono differenze, a livello cerebrale, tra un tipo di bilinguismo e l’altro. Tuttavia, possiamo rimanere con l’idea generale che essere bilingue, in qualsiasi sua forma, porti alcuni vantaggi.



  • Ferreiro, E. (1997), “El bilingüismo: una visión positiva”, en: Garza Cuarón (ed.), Políticas lingüísticas en México, México, La Jornada Ediciones.
  • Montrul, S. (2013). El bilingüismo en el mundo hispanohablante. Wiley-Blackwell.
  • Vallverdú, F. (1972). Ensayos sobre bilingüismo. Edit. Ariel. Barcelona.

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