Amoxicillina
L’amoxicillina, essendo un antibiotico, dovrebbe essere usata solo per combattere le infezioni batteriche, come la sifilide o la febbre tifoide.
Tuttavia, ancora oggi, a volte per ignoranza, viene utilizzata nelle infezioni virali, come l’influenza o il raffreddore. Questa somministrazione non corretta può compromettere l’efficacia del farmaco negli utilizzi successivi.
A cosa serve l’amoxicillina?
In alcune occasioni, il nostro sistema immunitario non è in grado di eliminare i batteri che invadono il nostro corpo provocando un’infezione a cui segue una rapida moltiplicazione batterica e l’infiammazione dei tessuti colpiti.
L’amoxicillina può essere usata per trattare queste infezioni, tra cui:
- Otite media acuta, molto comune nei bambini e spesso causata dal batterio Streptococcus pneumoniae. Il paziente presenta generalmente febbre, mal d’orecchi e ipoacusia dopo pochi giorni di tosse e malessere generale.
- Sinusite batterica acuta, che provoca infiammazione della mucosa intorno ai seni nasali. Questa infezione batterica non deve essere confusa con la sinusite causata dal comune raffreddore. Pertanto, prima di prescrivere amoxicillina, viene solitamente eseguita una coltura della secrezione nasale.
- Tonsillite e faringite streptococcica, che si presentano con mal di gola e febbre. Per escludere un’infezione virale, di solito viene prelevato un essudato faringeo dal paziente che conferma l’infezione da Streptococcus.
- Alcune polmoniti croniche e bronchiti, causate da germi sensibili all’antibiotico.
- Cistite acuta, solitamente causata da Escherichia coli e altre infezioni renali.
- Alcuni ascessi dentali o infezioni della bocca.
- Febbre tifoide.
- Malattia di Lyme.
- Eradicazione dell’Helycobacter pylori, un batterio che può causare l’ulcera peptica.
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A quale famiglia appartiene?
Il padre del primo antibiotico fu Alexander Fleming. Nel 1928 osservò come alcune delle colonie batteriche da lui esaminate non si riproducevano in quanto contaminate dal fungo Penicillium notatum.
Pochi anni dopo, dal fungo fu isolata la penicillina G, il primo antibiotico penicillinico. Dopo questa scoperta, sono comparsi nuovi derivati della penicillina, come l’amoxicillina o la cloxacillina .
Come funziona l’amoxicillina?
La maggior parte dei batteri ha una parete cellulare, che li protegge dall’esterno e ne impedisce la lisi, mantenendo l’equilibrio osmotico. Questa parete batterica è costituita da catene di amminozuccheri, legate tra loro da peptidi, formando una macromolecola nota come peptidoglicano o mureina.
L’amoxicillina agisce inibendo la sintesi della parete cellulare batterica e prevenendo la formazione di peptidoglicano. Gli enzimi transpeptidasi e carbossipeptidasi, essenziali per costituire il peptidoglicano, sono inibiti da detto antibiotico. L’amoxicillina ha un’azione battericida poiché provoca la lisi dei batteri.
Qual è la modalità di assunzione?
La sua resistenza all’acido gastrico rende possibile la somministrazione orale con una biodisponibilità dell’80%, raggiungendo la massima concentrazione plasmatica entro un’ora e mezza. Sebbene attraversi la barriera mammaria e placentare, è compatibile con l’allattamento al seno e presenta una categoria di rischio B in gravidanza.
Il farmaco può essere assunto con o senza cibo. Nei bambini la forma farmaceutica più comune è la sospensione estemporanea, che si prepara con acqua fino alla tacca indicata in etichetta. Il dosaggio varia a seconda dell’età, del peso e del tipo di infezione, ed è essenziale seguire la posologia prescritta.
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Quali sono gli effetti secondari?
La presenza di un anello betalattamico nella struttura delle penicilline può causare reazioni allergiche. In genere, nell’allergia all’amoxicillina si verificano eruzioni cutanee, tranne nei casi più gravi in cui possono manifestarsi reazioni anafilattiche.
In alcuni casi compaiono problemi gastrointestinali minori come diarrea, vomito o nausea. La diarrea può essere causata da uno squilibrio della flora intestinale, in quanto parte di essa viene eliminata. Per prevenire questa perdita o riequilibrare la flora, è consigliabile assumere dei probiotici .
Esiste la resistenza all’amoxicillina?
L’amoxicillina è un antibiotico ad ampio spettro, poiché può agire contro i batteri gram-positivi e gram-negativi. Tuttavia, alcuni batteri possono subire mutazioni genetiche che li rendono insensibili al farmaco.
La penicillinasi è un enzima batterico che distrugge l’anello beta-lattamico. Per combatterlo vengono spesso combinati l’acido clavulanico e l’amoxicillina . La possibilità di sviluppare resistenza a un antibiotico aumenta con il suo utilizzo, pertanto è essenziale un uso responsabile e la prescrizione di questo farmaco.
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