Psoriasi
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica non contagiosa caratterizzata da un’attivazione persistente del sistema immunitario. Si manifesta con la comparsa di placche squamose eritematose, generalmente ben definite e con distribuzione di solito simmetrica che possono interessare la cute, le semimucose, il cuoio capelluto e le unghie.
La psoriasi è considerata una malattia con predisposizione genetica e mediata da meccanismi immunologici. L’influenza di molteplici fattori ambientali può innescare o aggravare la sua evoluzione.
La fisiopatologia che si manifesta in questa malattia è la proliferazione abnorme delle cellule dell’epidermide. Cioè, è presente una accelerazione della divisione cellulare, che fa sì che il processo di desquamazione della pelle avvenga ogni 4 o 5 giorni, anziché ogni 20 o 30 giorni.
In base all’età in cui inizia la condizione, distinguiamo:
- Psoriasi di tipo I: esordio precoce, prima dei 40 anni. Questi pazienti di solito hanno una storia familiare di psoriasi. Tende a essere generalizzata, grave e resistente al trattamento.
- Psoriasi di tipo II: esordio tardivo, intorno ai 60 anni. I pazienti hanno raramente una storia familiare e il decorso della malattia è in genere favorevole.
Trigger per la psoriasi
Fattori genetici
Lo studio della frequenza di comparsa della psoriasi nei gemelli monozigoti ha ottenuto una concordanza di circa il 70%, il che indica che si tratta di una malattia di origine genetica ma condizionata da fattori esterni o ambientali.
Fattori immunitari
La psoriasi è considerata una malattia antigene-dipendente; è stato infatti osservato che alcuni auto o alloantigeni attirano le cellule presentanti l’antigene, provocando così una cascata di fenomeni immunologici che danno origine al quadro clinico della malattia.
Fattori infettivi
Esiste un’associazione significativa tra gli individui che presentano per la prima volta la psoriasi e una recente infezione da streptococco beta-emolitico.
Fattori psicologici
Lo stress può esacerbare le manifestazioni di questa malattia. Per spiegare ciò, si ipotizza un aumento del rilascio della sostanza P (neuropeptide sensibile) nella pelle, che induce il rilascio di mediatori dell’infiammazione.
Fattori fisici
Nei luoghi esposti a traumi o abrasioni, le lesioni tipiche della malattia compaiono con maggiore intensità. Ciò è dovuto al rilascio di fattori che stimolano la crescita dei cheratinociti.
Fattori biochimici
Elevati livelli di acido arachidonico e alcuni dei suoi metaboliti sono stati trovati nelle placche dei pazienti, così come prostaglandine, leucotrieni ed eicosanoidi che inducono la proliferazione dei cheratinociti e la formazione di microascessi sulla pelle.
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Tipi di psoriasi
- Psoriasi volgare o a placche: è la forma più comune della malattia. Si manifesta con la comparsa di placche squamose, rialzate, rosse e ben delimitate. I luoghi in cui appaiono più frequentemente sono le ginocchia, i gomiti, il cuoio capelluto e la parte bassa della schiena, sebbene possa apparire in qualsiasi parte del corpo.
- Psoriasi guttata: è comune nei bambini, negli adolescenti e nei giovani adulti. Di solito compare dopo un’infezione delle vie respiratorie superiori. Si manifesta con piccole lesioni che appaiono sparse in tutto il corpo. Di solito scompare in pochi mesi.
- Psoriasi di flessione o inversa: si manifesta sotto forma di placche eritematose localizzate in corrispondenza delle pliche, come le ascelle, sotto il seno o nelle pieghe anogenitali. La desquamazione si verifica difficilmente poiché è contrastata dal sudore, quindi la sua diagnosi è complicata, essendo spesso confusa con un’infezione fungina.
- Psoriasi eritrodermica: colpisce l’intera superficie cutanea. Inizia a manifestarsi con desquamazione superficiale e la pelle è intensamente arrossata. A volte, richiede il ricovero del paziente poiché la pelle perde funzionalità e può iniziare un processo di perdita di liquidi e temperatura corporea.
- Psoriasi pustolosa: all’interno di questo tipo, distinguiamo altri due sottotipi.
- Generalizzata, che appare molto di rado ed è molto grave.
- Palmo-plantare, che è invalidante ma meno grave, poiché le pustole si trovano sulle mani e sui piedi.
Trattamento della psoriasi
Trattamenti topici
- Emollienti e idratanti: aiutano a controllare le forme lievi senza presentare effetti negativi. Riducono la secchezza, favoriscono l’idratazione e rafforzano l’effetto dei trattamenti più aggressivi.
- Calcipotriolo: è un derivato della vitamina D che agisce riducendo la crescita delle cellule epidermiche e l’infiammazione. Può essere irritante.
- Antralina: irrita, infiamma e macchia. Viene utilizzata solo su placche più spesse e inizia a fare effetto dopo tre settimane.
- Steroidi topici: ottengono un rapido effetto antinfiammatorio senza irritare o macchiare la pelle, motivo per cui sono i più utilizzati. Il loro uso continuato può causare tolleranza.
- Farmaci con catrame: sono poco usati a causa del loro forte odore e perché macchiano. Devono la loro azione alla capacità di ridurre la proliferazione delle cellule dell’epidermide.
- Retinoidi topici: sono derivati della vitamina A. Sono efficaci ma provocano irritazioni.
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Trattamenti sistemici contro la psoriasi
- Retinoidi orali: sono farmaci sotto speciale controllo medico poiché sono teratogeni e possono causare epatotossicità.
- Metotrexato : rallenta rapidamente la replicazione cellulare. È usato nei casi gravi di psoriasi e richiede uno stretto controllo medico a causa degli effetti collaterali che può causare.
- Ciclosporina: aiuta a eliminare le placche inibendo la risposta infiammatoria. Viene utilizzata solo nei casi più gravi in quanto può causare gravi effetti collaterali.
- Valdivia-Blondet L. Patogenia de la psoriasis
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