Presbiopia: tutto quello che c'è da sapere

L'indebolimento del cristallino e del muscolo ciliare è inevitabile con l'avanzare dell'età. È però possibile ritardare l'insorgenza della presbiopia, soprattutto tenendo sotto controllo malattie croniche come il diabete mellito.
Presbiopia: tutto quello che c'è da sapere
Diego Pereira

Scritto e verificato el médico Diego Pereira.

Ultimo aggiornamento: 14 aprile, 2021

La presbiopia è una condizione comune caratterizzata da difficoltà a leggere o vedere gli oggetti vicini. È il risultato del naturale deterioramento di alcuni tessuti all’interno degli occhi.

Sebbene non si possa prevenire, alcuni comportamenti aiutano a fare in modo che si presenti il più tardi possibile.

Se siete interessati a sapere un po’ di più su questa condizione, continuate a leggere!

Perché si verifica la presbiopia?

La presbiopia è correlata ad un disturbo dell'accomodazione.
Il sistema visivo è complesso, nonostante le sue dimensioni ridotte. Il cristallino è di fondamentale importanza per un suo corretto funzionamento.

Come molte altre malattie, la presbiopia è una conseguenza dell’età. Per capire meglio in che cosa consiste, sarà utile rivedere alcuni aspetti dell’anatomia e della fisiologia del sistema visivo.

All’interno del bulbo oculare è ospitata una struttura flessibile chiamata cristallino. Si tratta di una lente naturale che consente la messa a fuoco degli oggetti vicini, come accade quando si legge i caratteri piccoli di un libro. Il processo durante il quale il cristallino si flette e mette a fuoco gli oggetti è chiamato accomodazione.

Affinché questo possa realizzarsi in modo corretto, è necessario l’intervento del muscolo ciliare. Dall’età di 40 anni, sia le fibre muscolari che il cristallino si deteriorano in modo progressivo. Ciò porta a difficoltà nell’accomodazione, che si traduce in ridotta acutezza visiva.

Fattori di rischio

Il rischio di presbiopia aumenta notevolmente con l’avanzare dell’età. Tuttavia, ci sono alcune situazioni che possono favorirne lo sviluppo precoce, come le malattie croniche e l’uso di farmaci o altre sostanze.

Secondo questo articolo di ricerca (2019), ad esempio, la presbiopia precoce può essere causata da malattie come la gastrite, l’anemia e il diabete mellito. Lo stesso accade con alcune abitudini come il fumo, l’alcolismo e l’esposizione prolungata alla luce solare o allo schermo dei telefoni cellulari.

I dati di questo studio sono stati raccolti su un campione considerevole (494 partecipanti) ma non molto rappresentativo. Per questo motivo, la relazione tra queste malattie e la comparsa della presbiopia precoce non si può considerare del tutto dimostrata.

Sintomi della presbiopia

La difficoltà a mettere a fuoco oggetti o leggere a distanza ravvicinata è il sintomo più importante della presbiopia. Tuttavia, spesso si verifica in modo progressivo e può essere difficile prendere coscienza dei sintomi.

Alcuni “segni” indiretti che possono indicare la presbiopia sono:

  • Mal di testa che insorge durante la lettura di un libro o di un giornale.
  • Necessità di avvicinare gli oggetti al viso per vederli meglio.
  • Aggrottare le sopracciglia e restringere gli occhi per poter mettere a fuoco.
  • Stanchezza dopo una lettura prolungata.

Sebbene la presenza di questi segni possa suggerire la diagnosi di presbiopia, è meglio che sia l’oculista a confermare la diagnosi.

In che modo è diversa da altre malattie che alterano l’acutezza visiva?

Esistono altre malattie molto diffuse che sono in grado di influenzare in modo progressivo l’acuità visiva. A volte si tende a fare confusione e a trattarle come se fossero presbiopia quando in realtà richiedono un approccio diverso.

Tra queste troviamo i vizi di rifrazione. Quest’ultimo termine si riferisce al meccanismo che si verifica all’interno del bulbo oculare e che consente la giusta proiezione delle immagini sulla retina. Queste malattie sono le seguenti:

  • Miopia: difficoltà a vedere oggetti distanti.
  • Ipermetropia: visione offuscata da vicino.
  • Astigmatismo: difficoltà a mettere a fuoco oggetti vicini e lontani.

Queste tre condizioni possono essere accompagnate da visione doppia (diplopia). Quest’ultimo sintomo è presente anche in alcune malattie neurologiche come la paralisi dei nervi cranici.

Diagnosi di presbiopia

L’ottico si basa sui risultati clinici per fare una diagnosi della malattia. Procederà quindi con un esame dell’occhio per distinguere la presenza di presbiopia da altri problemi di rifrazione.

Spesso si avvale di tabelloni speciali per determinare l’acuità visiva (come la tabella di Snellen) e altri strumenti diagnostici come il forottero.

Trattamento

La presbiopia deve essere diagnosticata dall'oculista
I casi di presbiopia devono essere sempre diagnosticati dall’oculista.

Esistono alcuni approcci terapeutici per la presbiopia, anche se non tutti risolvono completamente il quadro clinico.

Nonostante sia possibile intervenire chirurgicamente, con l’avanzare dell’età i sintomi potrebbero ripresentarsi. Per questo motivo, si consiglia di valutare attentamente la situazione con un ottico.

Senza chirurgia

Indossare occhiali o lenti è l’opzione più comune per il trattamento della presbiopia. Hanno il vantaggio di essere poco costosi, reversibili e generalmente comodi. Tuttavia, alcune persone tendono a rifiutarli per una questione estetica o perché fanno fatica ad abituarsi. 

Sono disponibili numerosi modelli, sebbene non tutti siano efficaci per ogni paziente. La scelta della lente ideale dipende dal deterioramento dell’acutezza visiva, fattore che può essere determinato da un oculista.

Esistono diversi tipi di occhiali, come quelli con lenti bifocali o trifocali. La scelta dipende anche dalla presenza o meno di malattie associate, come uno qualsiasi dei già citati vizi di rifrazione.

Con chirurgia

L’intervento più comune per il trattamento della presbiopia è la chirurgia refrattiva. Ne esistono di diversi tipi, a seconda delle caratteristiche dell’occhio. Uno di questi è la cheratoplastica conduttiva, che va ad agire sugli strati della cornea.

Altre procedure utilizzano il laser per ottenere risultati ottimali, come la cheratomileusi laser assistita in situ (LASIK) e la cheratectomia subepiteliale assistita dal laser (LASEK).

Come prevenire la presbiopia?

L’indebolimento del cristallino e del muscolo ciliare è inevitabile con l’avanzare dell’età, tuttavia, è possibile ritardare l’insorgenza dei sintomi. Per prima cosa, è importante tenere sotto controllo le malattie croniche di cui abbiamo parlato prima, in particolare il diabete mellito.

Alcuni consigli di base aiutano invece a migliorare la salute degli occhi, come leggere sempre con una buona illuminazione e indossare occhiali protettivi quando si svolgono attività professionali ad alto rischio.

Prendersi cura della salute per proteggere la vista

Andare subito dall’oculista è un buon modo per affrontare al meglio la presbiopia. La frequenza delle visite dipende dall’età. La Mayo Clinic consiglia di farsi controllare ogni 2-4 anni dopo i 40 anni.

Ai consigli specifici per gli occhi occorre affiancare una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare e abitudini che diminuiscano il rischio cardiovascolare.



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