Diagnosi dell'anemia

Sebbene l'esame del sangue giochi un ruolo fondamentale nel confermare la diagnosi di anemia, anche l'esame obiettivo e il colloquio con il paziente sono molto utili. Cosa c'è da sapere?
Diagnosi dell'anemia

Ultimo aggiornamento: 04 giugno, 2021

La diagnosi dell’anemia è un processo apparentemente semplice. Per arrivarvi, il medico non tiene conto solo di aspetti come la stanchezza o il pallore. In realtà, deve prendere in considerazione molti altri elementi.

Sebbene sia vero che l’esame del sangue giochi un ruolo fondamentale nel confermare la diagnosi di anemia, anche l’esame obiettivo e il colloquio con il paziente sono molto utili e importanti. Vediamo cosa c’è da sapere.

Colloquio con il medico ed esame fisico

La diagnosi dell'anemia: esame obiettivo
L’esame obiettivo è il primo passo nella diagnosi dell’anemia.

Durante la visita medica, per prima cosa il medico ascolta le impressioni del paziente e rivolge una serie di domande. Si informerà circa lo stile di vita, la storia medica e familiare. Quest’ultima è importante perché, in alcuni casi, avere parenti stretti con anemia è un fattore di rischio.

Come spiegano gli esperti della Mayo Clinic, “Se la tua famiglia ha una storia di anemia ereditaria, come l’anemia falciforme, potresti essere a maggior rischio di questa condizione”.

Le domande rivolte dal medico possono riguardare aspetti come:

  • Precedenti di patologia perinatale.
  • Disturbi gastrointestinali (come la diarrea).
  • Perdite di sangue (attraverso le mestruazioni, le feci, l’espettorato, ecc.)
  • Storia di nascita prematura, gravidanze multiple e carenza di ferro nella madre.

Passando alle abitudini di vita, il medico si concentrerà soprattutto sulla dieta (consumo di fonti di ferro, folati e altri nutrienti). Tuttavia, questo non sarà l’unico aspetto che fornirà indizi sul tipo di anemia.

Terrà conto anche del consumo di alcol (se presente), dell’assunzione di farmaci, della presenza di prurito, ecc.

L’esame obiettivo di solito include: grado di ossigenazione dei tessuti e perdita di volume, condizione della pelle, unghie e capelli e pressione.

Se siete andati dal medico è perché sospettate di avere un qualche tipo di anemia; è quindi importante fornirgli tutte le informazioni di cui ha bisogno e manifestare dubbi e preoccupazioni. Ciò contribuirà a perfezionare la diagnosi.

Analisi del sangue nella diagnosi dell’anemia

L‘analisi del sangue è un esame di routine che si consiglia di eseguire una o due volte l’anno. Permette di valutare lo stato di salute complessivo e rilevare in maniera precoce eventuali problemi, compresa l’anemia.

Aiuta anche a monitorare i problemi di salute esistenti e valutare l’efficacia delle terapie mediche. È quindi un esame guida nelle prime fasi della diagnosi.

I primi risultati delle analisi del sangue permettono allo specialista di valutare la necessità di prescrivere ulteriori test, come un emocromo completo.

Emocromo completo

La diagnosi di anemia viene confermata dalle analisi del sangue
Gli esami del sangue permettono di diagnosticare l’anemia in modo certo.

L’emocromo completo è un esame del sangue che permette di conoscere in modo più dettagliato i livelli e le caratteristiche di:

  • Globuli rossi.
  • Globuli bianchi.
  • Emoglobina.
  • Ematocrito.
  • Piastrine.

Test dei valori del ferro

Se si sospetta un’anemia da carenza di ferro, il medico può prescrivere esami che servono a valutare in modo specifico la situazione del ferro. Permetto di misurare diversi parametri, come ad esempio la capacità totale legante il ferro.

Test con solfato ferroso

Come spiegato dal Comitato Nazionale di Ematologia dell’Argentina, il test consiste nella somministrazione di solfato ferroso a dosi terapeutiche (3-6 mg / kg / giorno) e nella valutazione della risposta eritropoietica.

Una valutazione completa, una volta rilevata l’anemia, richiederà esami complementari come il test con striscio di sangue periferico e, in alcuni casi, l’esecuzione di un ago aspirato o biopsia del midollo osseo.

Diagnosi dell’anemia: consigli finali

Fino a quando il medico non confermi la diagnosi e il trattamento relativo, è bene evitare di automedicarsi. Assumere integratori vitaminici o di ferro senza consiglio medico non è una buona scelta, potrebbe addirittura essere controproducente.

Una volta ricevuta la diagnosi e il trattamento, seguite le raccomandazioni del medico, prendetevi cura della vostra salute e iniziate a condurre uno stile di vita più sano.




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