Che cos'è l'enterografia con risonanza magnetica?

La risonanza magnetica è un test sempre più utilizzato nella diagnosi delle malattie intestinali. Scoprite cosa aspettarvi da questo esame e come prepararvi.
Che cos'è l'enterografia con risonanza magnetica?

Ultimo aggiornamento: 15 ottobre, 2021

L’enterografia con risonanza magnetica è una metodica di imaging utilizzata dagli specialisti nella diagnosi delle malattie dell’intestino tenue. La scansione, basata su campi magnetici, permette di ottenere immagini dettagliate e, come ci ricorda Johns Hopkins Medicine , non comporta alcuna radiazione. Oggi risponderemo ai dubbi e ai pregiudizi sull’argomento.

A cosa serve l’enterografia con risonanza magnetica?

L'enterografia a risonanza magnetica è utilizzata nei pazienti con malattie gastrointestinali.
Le patologie gastrointestinali croniche – come la sindrome dell’intestino irritabile – possono rendere necessaria l’esecuzione di appositi esami, che consentono di valutare l’integrità dell’apparato digerente.

Come abbiamo detto, il test è particolarmente utile per ottenere immagini dettagliate dell’intestino tenue. Con il suo aiuto, il medico può valutare i seguenti problemi:

  • Lesioni nella parete intestinale (anche piccole).
  • Aree irritate o infiammate.
  • Blocchi o ostruzioni del lume intestinale.
  • Ulcere o vescicole con pus della mucosa.
  • Emorragie nell’intestino tenue.

Questi cinque segni sono utili nel determinare la presenza di diverse malattie; ad esempio, secondo alcuni studi e ricerche sono segni da ricercare per rilevare il morbo di Crohn. Inoltre, gli studi indicano che il test può essere utilizzato per escludere la colite ulcerosa.

L’utilizzo di altri esami di diagnostica per immagini potrebbe non essere sufficiente per rilevare queste condizioni. Diagnosi più accurate possono essere fatte con l’aiuto dell’enterografia a risonanza magnetica, senza ricorrere a procedure invasive. L’esame non è utile solo in fase di diagnosi, ma anche nei seguenti casi:

  • Monitoraggio della malattia.
  • Valutazione della risposta dell’organismo al trattamento.
  • Monitoraggio per possibili complicazioni che non generano sintomi evidenti.

In relazione a quest’ultimo, l’enterografia a risonanza magnetica è in grado di rilevare piccoli tumori con grande precisione. Poiché i raggi X non sono necessari, l’esame evita l’accumulo di radiazioni ionizzanti nel paziente.

Quali sono i rischi dell’enterografia a risonanza magnetica?

Come altri test di questo tipo, l’enterografia a risonanza magnetica comporta diversi rischi. Ecco i principali:

  • Il campo magnetico generato può interrompere il funzionamento di alcuni strumenti impiantati nei pazienti (pacemaker, impianti auricolari, defibrillatori, clip per aneurisma cerebrale e così via).
  • Il materiale di contrasto può causare reazioni allergiche in alcune persone.
  • Nei pazienti con insufficienza epatica, il mezzo di contrasto può causare problemi al fegato.

Sebbene le prove non sembrino indicare complicazioni, questo esame è in genere da evitare nelle donne in gravidanza, specialmente nei primi tre mesi, poiché non esistono studi sufficienti per valutare i rischi o le sequele.

Come prepararsi all’esame?

Se il medico vi prescrive questo esame, ci sono alcuni aspetti da considerare. In linea di principio, occorre valutare l’appartenenza ai gruppi a rischio per le complicazioni sopra menzionate (ad esempio se siete in gravidanza, avete una malattia del fegato o dispositivi inseriti nel corpo).

Valutate i pro e i contro dell’esame e discutete le alternative disponibili. Poiché il test richiede in media 45 minuti, alcuni pazienti possono provare ansia o claustrofobia. Potrebbe anche essere necessario valutare la necessità di utilizzare un sedativo per evitare difficoltà nell’esecuzione dell’esame. Altre cose da ricordare sono le seguenti:

  • Fare un esame del sangue per valutare la salute in generale.
  • Chiedere allo specialista se sia necessario sospendere in modo temporaneo eventuali trattamenti farmacologici.
  • Considerare l’uso di tappi per le orecchie se l’udito è molto sensibile.
  • Non indossare gioielli, piercing o altri accessori il giorno dell’esame.
  • Evitare di mangiare o bere nelle sei ore che precedono l’esame.
  • Farsi accompagnare se si viene dimessi lo stesso giorno (evento più comune).

Dovreste anche riferire allo specialista se siete soggetti ad allergie. Sebbene le probabilità siano molto basse, il mezzo di contrasto utilizzato può causare una reazione in alcuni casi. Il medico eseguirà un piccolo test per determinare la risposta del corpo.

Inoltre, vi consigliamo di chiedere allo specialista il motivo preciso per cui richiede un’enterografia con risonanza magnetica. È sempre bene essere consapevoli di ciò che il medico sta cercando e quali sono le possibili malattie o lesioni che possono essere riscontrate durante l’esame.

Enterografia con risonanza magnetica: in che cosa consiste?

L'enterografia a risonanza magnetica è un esame radiologico
Parlare con il medico prima e dopo l’esame aiuta a chiarire eventuali dubbi e permette di sapere cosa aspettarsi dall’esame.

In media, la durata di un’enterografia a risonanza magnetica è di 45 minuti. Non sentirete alcun dolore, anche se restare a lungo immobili o sentire il rumore della macchina potrebbe creare un po’ di disagio. È molto importante limitare i movimenti, altrimenti le immagini perderanno precisione. La procedura, in generale, prevede questi passaggi:

  1. Il medico vi somministrerà un sedativo per prevenire episodi di claustrofobia (se necessario).
  2. I vestiti saranno sostituiti con un accappatoio per un maggiore comfort.
  3. Riceverete il materiale di contrasto per via orale. Questo di solito viene somministrato un’ora prima dell’inizio del test.
  4. Il tecnico vi aiuterà a sdraiarvi sul tavolo della macchina.
  5. Riceverete un’iniezione di materiale di contrasto supplementare per via endovenosa.
  6. Vi avviseranno che è indispensabile restare immobili per tutta la durata dell’esame.
  7. Attiveranno la macchina, che inizierà a scansionare il corpo. Potrebbe essere necessario trattenere il respiro per alcuni momenti.
  8. Dopo aver ottenuto le immagini, queste verranno valutate e, se necessario, integrate con altre scansioni.

Dopo l’esame

Alla fine dell’esame potrete rivestirvi e accederete ad una sala di rianimazione se siete stati sedati. Il materiale di contrasto può causare vertigini, lasciare amaro in bocca o dare lievi crampi o nausea.

Non ci sono limitazioni dietetiche dopo aver eseguito l’enterografia a risonanza magnetica. A meno che la struttura medica non suggerisca diversamente, seguite la vostra routine. I risultati possono essere ottenuti lo stesso giorno o entro il periodo indicato dal centro medico.

Una volta ottenuti i risultati, saranno valutati dallo specialista. Potrebbe suggerire un altro esame per chiarire eventuali dubbi restanti. In ogni caso, dipende dal motivo per cui ci si è sottoposti all’esame.



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