Trattamento dell'ipertensione negli anziani
La pressione si innalza con l’avanzare dell’età. Secondo le stime dell’American College of Cardiology (ACC), circa il 70% delle persone sopra i 65 anni soffre di ipertensione. Per una serie di motivi, il trattamento dell’ipertensione negli anziani è diverso da quello degli adulti più giovani o degli adolescenti.
Un maggiore rischio di insufficienza cardiaca, infarto e insufficienza renale, rende necessaria un’attenta valutazione della terapia antipertensiva. Vediamo quali criteri vengono presi in considerazione quando si sceglie la migliore opzione terapeutica per questa fascia di età.
Trattamento dell’ipertensione negli anziani
Le complicazioni legate all’innalzamento della pressione arteriosa aumentano con il passare degli anni. Sono stati identificati diversi elementi che contribuiscono a questi squilibri, tra cui rigidità arteriosa, deterioramento della funzione renale, alterazioni emodinamiche a livello meccanico e disturbi neuro-ormonali.
A causa di tutto ciò, le possibilità di sviluppare ipertensione aumentano con l’età, il che a sua volta ci pone di fronte a una serie di sfide. La ricerca ha suggerito cinque dei fattori più importanti nel trattamento dell’ipertensione negli anziani:
- Deterioramento cognitivo
- Presenza di più patologie.
- Fragilità.
- Ipotensione ortostatica.
- Aumento del rischio di cadute.
Qualsiasi terapia che miri a trattare questa condizione nelle persone di età superiore ai 65 anni deve tenerne conto, poiché la dose, la frequenza, il tipo di farmaco e le aspettative sono condizionate da tali criteri. Molte volte questi si sovrappongono, costringendo lo specialista a una maggiore attenzione durante il processo.
Malgrado non esista un valore standard di pressione sanguigna negli anziani, è stato suggerito un intervallo intorno a 140/90 mmHg.
Tuttavia, molti pazienti non tollerano un’eccessiva riduzione della pressione poiché si accompagna ad un maggiore rischio di cadute quando coesiste con ipotensione ortostatica. Ecco perché il consiglio è di trovare un valore che sia tollerato dall’organismo.
Come possiamo vedere, sia i valori che gli obiettivi sono diversi nel trattamento dell’ipertensione delle persone anziane rispetto alle fasce di popolazione più giovani. La terapia viene scelta in base alla gravità, poiché nei pazienti con ipertensione resistente è necessario uno sforzo maggiore per il controllo.
Cambiamenti dello stile di vita come parte del trattamento negli anziani ipertesi
Il cambiamento dello stile di vita fa parte del trattamento conservativo nella gestione dell’ipertensione arteriosa, a qualunque età. Pertanto, apportare alcune modifiche alle abitudini è il primo passo per bilanciare i valori pressori; ciò indipendentemente dal fatto che venga avviato anche un trattamento farmacologico.
Numerose indagini e studi ribadiscono l’importanza di programmi volti a ridurre i fattori di rischio. Tra i più importanti segnaliamo:
- Fare attività fisica: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda 150 minuti di esercizio aerobico a settimana.
- Ridurre l’assunzione di sodio: è stato dimostrato che la riduzione dell’assunzione di sodio negli anziani aiuta a stabilizzare i valori della pressione sanguigna.
- Perdere peso: anche quando non è così sostanziale, l’evidenza indica che perdere peso contribuisce a migliorare la prognosi per il controllo della malattia e a ridurre le condizioni correlate.
- Smettere di fumare: il fumo è un vecchio nemico della pressione sanguigna, indipendentemente dall’età. La ricerca suggerisce una relazione più stretta e un rischio più elevato di morte in età avanzata.
- Ridurre i livelli di stress: è dimostrato che un approccio efficace nella riduzione dei fattori di di stress aiuta a controllare l’ipertensione negli anziani. È, quindi, parte essenziale della terapia.
Questi sono i consigli di base che il medico suggerirà, accompagnati da altri a seconda dei casi. Queste abitudini da sole raramente tengono a bada la pressone alta, ma certamente completano la terapia farmacologica prescritta.
Ipertensione negli anziani e farmaci
Non esiste un limite di età per l’assunzione di farmaci antipertensivi negli anziani, come indicano le prove. Tuttavia, la scelta va fatta in modo controllato, valutando il grado di tolleranza e i possibili effetti collaterali.
Una ricerca pubblicata sulla rivista The BMJ nel 2008 non ha evidenziato una grande differenza tra le classi di farmaci somministrati agli anziani circa lo sviluppo di importanti eventi cardiovascolari legati all’ipertensione.
Ciò indica che i diuretici tiazidici, i bloccanti dei canali del calcio, i bloccanti del recettore dell’angiotensina e gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina sono altrettanto efficaci nell’età adulta.
Costituiscono forse un’eccezione i beta-bloccanti, che secondo alcune ricerche sono meno efficaci dei diuretici nel trattamento della pressione alta negli anziani. I diuretici, quindi, sono la prima scelta che lo specialista utilizzerà per controllare l’ipertensione.
Prove ed errori che tengano conto degli effetti avversi, del grado di accettazione da parte dell’organismo e dell’interazione con altri farmaci determineranno l’opzione migliore per il paziente. Per questo motivo possono essere necessarie diverse settimane o mesi prima di trovare la terapia più adatta al caso specifico.
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