Trattamento dell'HIV

L'infezione da HIV può essere trattata con risultati molto positivi. Scoprite le opzioni disponibili e risolvete alcuni dubbi comuni sulla terapia.
Trattamento dell'HIV

Ultimo aggiornamento: 08 settembre, 2021

L’HIV è un’infezione per la quale non è stata trovata alcuna cura. Tuttavia, ora esiste un metodo efficace e sicuro per controllare la progressione della malattia e ridurre le possibilità di infezione. Il trattamento dell’HIV dovrebbe iniziare il prima possibile, poiché questo fattore influisce notevolmente sulla prognosi della malattia.

La completa aderenza alle opzioni di trattamento può prolungare la vita del paziente, impedirgli di sviluppare l’AIDS, contrastare l’epidemia e ridurre i sintomi e le complicanze. Si tratta di un metodo insostituibile che controlla il virus in circa sei mesi, come hanno sottolineato i Centers for Disease Control and Prevention (CDC).

Trattamento dell’HIV con antiretrovirali

Il trattamento dell'HIV include l'uso di antiretrovirali
L’uso regolare di antiretrovirali ha drasticamente ridotto la mortalità associata all’HIV. Per questo motivo sono considerati un pilastro fondamentale nel trattamento della malattia.

Secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il trattamento dell’HIV consiste in una terapia antiretrovirale. Conosciuta anche come ART, è l’unico metodo attualmente disponibile per contrastare l’evoluzione dell’infezione.

Gli studi a questo proposito supportano l’uso di una terapia combinata di tre farmaci, preferibilmente di due gruppi diversi.

Seguendo l’Office of AIDS Research dell’NHI, sono sei le classi di farmaci che combattono il virus in modi diversi:

  1. Inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa (NNRTI).
  2. Inibitori nucleosidici della trascrittasi (NRTI).
  3. inibitore del trasferimento del filamento dell’integrasi (INSTI).
  4. Antagonisti del recettore CCR5.
  5. Inibitori della fusione.
  6. Inibitori della proteasi (PI).

Lo specialista utilizzerà una combinazione di questi farmaci in una terapia che si dovrà mantenere in modo permanente. È molto importante attenersi alla frequenza e agli orari indicati dal medico, poiché, come sottolinea Stanford Health Care, altrimenti si potrebbe sviluppare resistenza ai farmaci. Questo accade quando non si sta seguendo correttamente il trattamento per l’HIV.

Sebbene ogni farmaco abbia un’azione diversa, possiamo riassumere il loro funzionamento come segue: impediscono al virus di fare copie di se stesso e consentono al nostro corpo di produrre più cellule CD4+.

Il numero di copie dell’HIV all’interno del corpo è chiamato carica virale. Più bassa è la carica virale, minori sono le complicazioni. L’obiettivo di tutti i trattamenti è ridurre la carica virale a livelli non rilevabili dai test diagnostici.

Effetti collaterali del trattamento dell’HIV

Sebbene non tutti i pazienti li manifestino, in alcuni contesti il trattamento dell’HIV può causare effetti collaterali. I più comuni sono i seguenti:

  • Diarrea.
  • Mal di testa.
  • Vertigini
  • Difficoltà a dormire.
  • Sensazione di secchezza in bocca.
  • Stanchezza.
  • Eruzioni cutanee.

In generale, questi si manifestano solo con una lieve intensità, ma nel caso in cui si sviluppino episodi cronici si può optare per l’uso di farmaci per controllarli. Se persistono, occorre parlare con lo specialista per valutare la possibilità di cambiare i farmaci impiegati nella terapia principale.

Il supporto psicologico come terapia dell’HIV

Il trattamento dell'HIV include il supporto psicologico
La psicoterapia può diventare un supporto essenziale per il paziente, soprattutto nei primi mesi dopo la diagnosi.

Fino a un paio di anni fa, la terapia psicologica non faceva parte del trattamento principale per l’HIV. Oggi i ricercatori concordano sul fatto che il supporto psicosociale non solo aiuta a consolidare l’aderenza ai farmaci, ma anche ad evitare le sensazioni negative che si sviluppano dopo la diagnosi: depressione, ansia, angoscia e altro.

Per questo motivo, è anche da considerare la ricerca di un supporto psicosociale per far fronte alla malattia. Si può fare in due modi.

Innanzitutto, partecipare a terapie individuali, con il partner o la famiglia con uno psicologo professionista. In secondo luogo, cercare gruppi di supporto per condividere esperienze, sentimenti, percezioni e prognosi con altri pazienti diagnosticati.

Naturalmente, ciò dovrebbe essere fatto solo quando ci si sente pronti. Si potrebbe preferire, in prima battuta, la terapia individuale, che aiuta anche ad assimilare la diagnosi e le sue implicazioni.

Nel tempo, il paziente si può aprire di più e desiderare di condividere le emozioni con altre persone che sono o hanno attraversato la stessa fase di assimilazione in cui si trova. Pertanto, la terapia emotiva non è da trascurare.

Domande e risposte frequenti sul trattamento dell’HIV

Per rispondere ai dubbi non affrontati nelle sezioni precedenti, presentiamo la seguente sezione di domande.

Quando devo iniziare il trattamento per l’HIV?

Il prima possibile. C’è consenso tra i ricercatori che se il trattamento viene avviato durante le fasi iniziali dell’infezione, le prognosi sono significativamente migliori. In parte per questo motivo, nei gruppi a rischio è incoraggiata la diagnosi precoce.

Quali cambiamenti nello stile di vita devo accostare alla terapia?

Poiché il corpo è più sensibile alle infezioni, bisognerà iniziare ad adottare uno stile di vita più sano. Smettere di fumare o bere eccessivamente, fare esercizio fisico, seguire una dieta sana, evitare l’uso di droghe ricreative e ridurre i livelli di stress fanno parte della terapia principale. Allo stesso modo, è opportuno vaccinarsi per le malattie endemiche nella regione di residenza.

Posso trasmettere l’HIV al mio partner se aderisco al trattamento?

Se si aderisce al trattamento antiretrovirale, la carica virale diminuirà. Questo lo stabiliranno gli specialisti quando, al momento di fare i relativi esami, non saranno in grado di rilevare tracce del virus. Questo non significa essere guariti, solo che la percentuale di copie del virus è così bassa che non può essere rilevata dai test diagnostici.

Come dice il National Institute of Allergy and Infectious Deseases, quando ciò accade non si trasmette il virus al partner attraverso i rapporti sessuali. Per fare ciò, è necessario ottenere risultati duraturi di carica non rilevabile, il che significa che non sono state rilevate tracce dell’infezione per sei mesi consecutivi (di nuovo, il virus c’è; ma a basse concentrazioni).

Nonostante ciò, è meglio usare preservativi e altri metodi contraccettivi durante i rapporti sessuali. Occorre tenere presente che è ancora possibile contrarre altre malattie sessualmente trasmissibili.

Cosa devo fare se il trattamento non funziona?

Se il trattamento non riesce a ridurre la carica virale, è probabile una resistenza ai farmaci. Questo fenomeno non è così raro e, soprattutto, può essere risolto. Lo specialista sceglierà di utilizzare un’altra combinazione di farmaci e inizierà una nuova terapia.

Cosa succede se dimentico di prendere i miei farmaci?

È molto importante aderire al trattamento dell’HIV con la frequenza suggerita dallo specialista. Se si segue in modo intermittente, la carica virale aumenterà di nuovo, aumentando così le possibilità di diffusione del virus e di sviluppare complicanze correlate. Questo non è da trascurare: si rischia di sviluppare resistenza ai farmaci, sviluppare l’AIDS e infettare il partner.



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