Sindrome dell'ovaio policistico: cause e fattori di rischio

L'eziologia della sindrome dell'ovaio policistico è poco chiara. In genere, è considerata il risultato di una combinazione di cause, tra cui fattori genetici e ambientali.
Sindrome dell'ovaio policistico: cause e fattori di rischio

Ultimo aggiornamento: 05 luglio, 2021

Uno dei disturbi endocrini più frequenti nelle donne in età riproduttiva è la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), nota anche come policistosi ovarica. Colpisce tra il 5 e il 10% delle donne in tutto il mondo.

Produce una serie di alterazioni, oltre a quello che potrebbe essere considerato il suo “primo bersaglio” ovvero, le ovaie. Ciò significa che anche se sembra interessare le ovaie, in realtà sono coinvolti vari sistemi del corpo.

Quindi, sebbene sia caratterizzata dalla formazione di cisti ovariche (vescicole piene di liquido), la sindrome dell’ovaio policistico non è una malattia delle ovaie in quanto tale. È un disturbo endocrino e metabolico.

Oltre a ciò, occorre specificare che questa sindrome si può manifestare con cisti alle ovaie, ma non sempre, fatto che può rendere difficile la diagnosi.

I sintomi sono variabili e, come indica la letteratura scientifica, la sua comparsa può essere indotta da fattori ambientali o genetici.

Quali sono le cause della PCOS?

Cause per la sindrome dell’ovaio policistico

Nonostante i numerosi studi, l’eziologia di questa malattia è poco chiara. In genere, è considerata il risultato di una combinazione di cause, tra cui fattori genetici e ambientali.

Ormoni

Acne nella sindrome dell'ovaio policistico
Gli ormoni sono responsabili di molte delle manifestazioni cliniche della sindrome dell’ovaio policistico, come l’acne.

Sul rapporto tra attività ormonale e PCOS sono state avanzate le seguenti ipotesi:

  • Un’alterazione nella produzione di androgeni (ormoni maschili) nelle ovaie potrebbe essere una delle cause. Pertanto, avere livelli più elevati di androgeni rispetto agli estrogeni (ormoni femminili) sembra essere un possibile fattore scatenante.
  • Si pensa, inoltre, che durante lo sviluppo fetale, alcuni cambiamenti genetici o chimici e l’esposizione agli androgeni potrebbero indurre effetti simili a quelli prodotti dalla PCOS.

Insulina

Oltre ai fattori ormonali, all’origine di questa malattia potrebbe risiedere una resistenza all’insulina. Quest’ultima non solo aiuta a regolare i livelli di glucosio, ma anche  degli androgeni e di altri ormoni (come l’ormone luteinizzante e l’ormone antimulleriano).

Il manuale MSD spiega che “in molte donne affette dalla sindrome dell’ovaio policistico, le cellule resistono agli effetti dell’insulina (una condizione chiamata resistenza insulinica, o talvolta prediabete).”

Genetica

La sindrome dell'ovaio policistico può avere una componente genetica
La sindrome dell’ovaio policistico è facilitata da una storia familiare della malattia.

Come è stato osservato in numerose ricerche, una buona percentuale di donne con diagnosi di sindrome dell’ovaio policistico ha una storia familiare di questa malattia (madre, zia, sorelle, cugine). Tuttavia, in assenza di un esame che permetta di determinarlo con maggiore precisione, la familiarità è considerata una tra le altre ipotesi.

Fattori di rischio

  • Poiché spesso le donne con PCOS sono in sovrappeso, questo è stato spesso considerato un fattore di rischio. L’obesità, infatti, produce un aumento del tessuto adiposo che, a sua volta, è associato a un’eccessiva produzione di androgeni. Tuttavia, è importante notare che alcune donne con PCOS hanno un peso normale, in base al loro indice di massa corporea. Pertanto, l’obesità non è sempre un fattore determinante.
  • D’altra parte, sembra che le donne con un ciclo irregolare abbiano maggiori probabilità di soffrire di sindrome dell’ovaio policistico. Ancora una volta, questo è stato collegato a disturbi nella produzione di androgeni.
  • Infine, alcuni studi sembrano indicare che anche lo stile di vita faccia la sua parte. La sedentarietà, una dieta povera e un alto livello di stress potrebbero essere fattori decisivi.

Se pensate di rientrare in una delle categorie a rischio, non esitate a consultare il vostro ginecologo di fiducia il prima possibile. In questo modo, non solo potrete chiarire ogni dubbio, ma ricevere anche i consigli più appropriati.




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