Schizofrenia: sintomi, cause e trattamento

L'eziologia della schizofrenia è multicausale. Pertanto, deve essere affrontata con un modello biopsicosociale. Cercare di spiegare questa condizione basandosi esclusivamente su ragioni biologiche, psicologiche o sociali sarebbe insufficiente.
Schizofrenia: sintomi, cause e trattamento
Bernardo Peña

Scritto e verificato el psicólogo Bernardo Peña.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2021

La schizofrenia è una psicopatologia che comporta una grave alterazione dei processi psicologici, la disintegrazione del sé, l’isolamento e un progressivo distacco dalla realtà.

È un grave disturbo mentale che richiede un trattamento specifico. Oggi molte delle sue cause sono già note. Pertanto, sia la prognosi che la qualità della vita dei pazienti hanno registrato un notevole miglioramento.

Schizofrenia: caratteristiche di una psicopatologia

La schizofrenia è un disturbo mentale grave e cronico. È caratterizzato da un andamento a tre fasi: fase prodromica, attiva e negativa.

  • La fase prodromica è caratterizzata da un graduale distacco dalla realtà. A poco a poco, il pensiero e il comportamento si fanno sempre più insoliti. Le persone che convivono con il soggetto possono prendere coscienza del cambiamento. Tuttavia, molte volte, si verifica nel corso di settimane, mesi o anni, e potrebbe non essere del tutto allarmante.
  • La fase attiva è quella in cui sono presenti i sintomi positive e più evidenti della patologia. Spiccano soprattutto allucinazioni, deliri e comportamenti caotici e disorganizzati. Ovviamente, sia il pensiero che il linguaggio ne risentiranno in modo notevole.
  • La fase dei sintomi negativi è caratterizzata da isolamento, autostimolazione, anedonia e sindrome amotivazionale.

Sintomi positivi della schizofrenia

Tra i sintomi positivi:

  • Deliri: pensiero distorto e incoerente, sostenuto nonostante le prove contrarie.
  • Allucinazioni: percezioni visive, uditive, tattili, cinestetiche o sensoriali che si verificano in assenza di stimoli. Ad esempio, vedere qualcosa che non c’è o sentire voci inesistenti.
  • Disturbi del pensiero: il pensiero non segue le leggi della logica.
  • Linguaggio disorganizzato.

Sintomi negativi della schizofrenia

I sintomi negativi riguardano:

  • Demotivazione o incapacità di mettere in atto comportamenti motivati.
  • Appiattimento affettivo.
  • Isolamento sociale.
  • Anedonia.
schizofrenia depressione

Schizofrenia: tipi e caratteristiche

Questo grave disturbo mentale ha caratteristiche generali. Tuttavia, possono esistere elementi specifici e individuali. La schizofrenia è suddivisa nei seguenti tipi:

Schizofrenia paranoide

La schizofrenia paranoide è la più comune. Di solito si verifica nelle persone di età superiore ai trent’anni. È la variante che ha la migliore prognosi e possibilità di guarigione. I sintomi sono:

  • Allucinazioni uditive.
  • Presenza di uno o più deliri, generalmente di persecuzione.
  • Linguaggio, pensiero e comportamenti moderatamente alterati.

Schizofrenia disorganizzata

Questo tipo di schizofrenia è il più grave e ha la prognosi peggiore. In alcuni casi è richiesto il contenimento meccanico o psicofarmacologico. Alcuni dei sintomi sono:

  • Allucinazioni e deliri gravi.
  • Linguaggio, pensiero e comportamento molto disorganizzati.
  • Affettività molto colpita.

Schizofrenia catatonica

Questa forma si caratterizza per la sua evoluzione altamente fluttuante. I sintomi sono caratterizzati soprattutto  da compromissione psicomotoria:

  • Il soggetto può restare immobile per ore o, al contrario, mostrare un’attività motoria eccessiva.
  • Resistenza a compiere determinati movimenti.
  • Presenza di manierismi.
  • Ripetizione di frasi e parole senza senso apparente.

Schizofrenia indifferenziata

È uno dei tipi più comuni di schizofrenia. Non rientra in nessuna delle categorie di cui sopra; da qui il suo nome. Sebbene abbia molte caratteristiche, come la presenza di deliri e allucinazioni, in termini di pensiero, linguaggio e comportamento non soddisfa criteri di altro tipo.

Schizofrenia di tipo residuo

È un altro tipo molto comune. Può verificarsi nella transizione tra le fasi positive e negative della schizofrenia. Pur non presentando episodi psicotici, come deliri e/o allucinazioni, presenta anedonia, demotivazione, mancanza di espressività e isolamento.

disturbi mentali

Cause della schizofrenia

L’eziologia della schizofrenia è multicausale. Pertanto, deve essere affrontata con un modello biopsicosociale. Cercare di spiegare questa condizione basandosi esclusivamente su ragioni biologiche, psicologiche o sociali sarebbe insufficiente.

Seguendo il modello vulnerabilità-stress, sono necessari fattori predisponenti e scatenanti (biologici e psicologici) per sviluppare la malattia. Questi, per l’azione di stimoli ambientali, quali stress o eventi traumatici, darebbero luogo alla patologia.

Cause biologiche

Secondo Moreno, AC (2007), alla base dello sviluppo della schizofrenia ci sarebbero diversi geni specifici. Pertanto, è da evidenziare la sua ereditabilità. Tuttavia, non sarebbe la malattia stessa ad essere ereditata, ma una maggiore vulnerabilità a subirla.

D’altra parte, sembra che anche l’azione deregolata del neurotrasmettitore dopamina sia alla base dell’inizio e del mantenimento della malattia. Questo è ciò che è noto come l’ipotesi della dopamina. Infine, alcuni ricercatori sostengono che la schizofrenia sia dovuta a problemi durante il parto o a infezioni virali precoci.

Leggete anche: Dopamina

Cause psicologiche

Tra le cause psicologiche, possiamo trovare la presenza di traumi infantili rimossi. Questi emergerebbero nella coscienza sotto forma di sintomi della schizofrenia.

Evidenziamo anche schemi di pensiero distorti come cause psicologiche, che darebbero origine a distorsioni della realtà, pensiero magico e varie superstizioni.

Tutto quanto sopra, aggiunto a uno scarso controllo delle emozioni, disturbi dell’umore, problemi di autostima, ecc., può portare a una psicopatologia grave e complessa come la schizofrenia.

Cause sociali

I membri di minoranze etniche e culturali hanno maggiori probabilità di soffrire di diversi tipi di psicosi forse perché devono rimanere più vigili di fronte a una realtà ostile.

Potrebbero esserci altri fattori, come abusi e maltrattamenti sessuali infantili e modelli di comunicazione disfunzionali. Watzlawick, P., nel 1976, la chiamò la teoria del doppio legame nella comunicazione familiare.

Trattamento della schizofrenia

Il trattamento della schizofrenia ha i seguenti obiettivi:

  • Eliminare i sintomi della malattia.
  • Far acquisire al paziente autonomia e controllo sulla propria vita, ovvero fissare obiettivi, intraprendere progetti personali, ecc.
  • Reinserire il paziente nella società, evitando la sua istituzionalizzazione nei centri sanitari.

Pertanto, il trattamento si basa su :

  • Farmacoterapia: gli antipsicotici sono spesso prescritti per aiutare a prevenire la comparsa dei sintomi.
  • Terapia psicologica: lavora sui pensieri, le emozioni e il comportamento del paziente. Può essere condotta individualmente o in gruppo.
  • Terapia familiare: alle famiglie viene chiesto di ristabilire i legami familiari e promuovere una comunicazione sana .

Riflessione finale

Si conoscono sempre più aspetti della schizofrenia. Ciò contribuisce a migliorare la qualità della vita dei pazienti. Tuttavia, è ancora necessario continuare a ricercare trattamenti sempre più efficaci, per facilitare l’integrazione nella società nel migliore dei modi.



  • Graff-Guerrero, A., Apiquian, R., Fresán, A., & García-Anaya, M. (2001). Perspectiva neurobiológica de la esquizofrenia. Salud Mental24(6), 36-42.
  • Moreno, A. C. (2007). Las esquizofrenias: sus hechos y valores clínicos y terapéuticos. Elsevier España.
  • Penn, D. L., & Mueser, K. T. (1995). Tratamiento cognitivo-conductual de la esquizofrenia. Psicología conductual3(1), 5-34.
  • Reyes, M. M., Quiñonez, R. M., de Villalvilla, T. D., Lomba, P., Fernando, A. P., & Sosa, M. V. (2004). Transmisión familiar de los síntomas positivos y negativos en la esquizofrenia familiar y esporádica. Actas Españolas de Psiquiatría32, 353-357.
  • Watzlawick, P. (1976). Teoría de la comunicación humana; interacciones, patologías y paradojas(No. 04; BF637. C45, W3 1976.).

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