Orzaiolo: sintomi, cause e trattamento

L'orzaiolo è una malattia molto comune, ma tende a guarire con la stessa rapidità con cui compare. Si risolve da solo nella maggior parte dei casi, cioè non richiede trattamento.
Orzaiolo: sintomi, cause e trattamento
Samuel Antonio Sánchez Amador

Scritto e verificato el biólogo Samuel Antonio Sánchez Amador.

Ultimo aggiornamento: 11 aprile, 2021

L’orzaiolo è definito come un’infezione acuta e dolorosa dell’occhio che appare sulla palpebra superiore o inferiore. Poiché si tratta di una patologia molto diffusa, è impossibile ottenere dati epidemiologici specifici, ma è noto che l’incidenza aumenta notevolmente nei pazienti tra i 30 e i 50 anni di età.

Due delle patologie più comuni dell’apparato visivo esterno sono gli orzaioli e i calazi, entità cliniche diverse ma con sintomi molto simili. L’incidenza complessiva delle due malattie è del 5,8% (degli orzaioli del 4,8%, dei calazi dello 0,9% ed entrambi combinati dello 0,1%).

La causa dell’orzaiolo è la presenza di un’infezione batterica localizzata, solitamente causata dallo Staphylococcus aureus, sebbene in alcuni casi isolati si sospetti anche altri patogeni come S. epidermidis. Se volete sapere tutto su questa malattia, sintomi, cause e trattamento, continuate a leggere.

Cos’è un orzaiolo?

L'orzaiolo causa dolore.
Il dolore è uno dei sintomi più caratteristici.

Come abbiamo detto, l’orzaiolo è una patologia infettiva che si presenta sotto forma di un piccolo rigonfiamento rosso e doloroso sulla palpebra superiore o inferiore, all’interno o all’esterno di essa. A causa della sua forma arrossata e del contenuto purulento, a volte viene scambiato per un brufolo.

Va notato che gli orzaioli si sviluppano principalmente sulle palpebre superiori e, inoltre, si differenziano in 2 tipi, a seconda della sede.

Orzaiolo esterno

L’orzaiolo esterno è di natura superficiale, poiché si trova alla base delle ciglia. In genere, l’infezione è innescata dall’ostruzione delle ghiandole sebacee. Queste, note come ghiandole di Zeiss, hanno la funzione di secernere sostanze oleose verso la porzione centrale del follicolo pilifero delle ciglia.

Un orzaiolo esterno può apparire ovunque sulla palpebra, ma è molto più comune all’estremità, dove le ciglia incontrano la palpebra. Come indicato dall’American Academy of Ophthalmology  (AAO), questa variante assume una forma simile a quella di un brufolo.

Orzaiolo interno

È meno comune dell’orzaiolo esterno, ma più doloroso. In questo caso, le ghiandole colpite sono le ghiandole di Meibomio, che si trovano nelle lamine tarsali della palpebra. In condizioni normali, queste cellule sono responsabili della produzione di grasso, la cui funzione è quella di favorire la stabilità dello strato lacrimale e impedire l’evaporazione del liquido.

Questa variante di solito colpisce solo un occhio e tende a svilupparsi molto rapidamente. È una lesione più profonda e può essere vista attraverso la congiuntiva, sotto forma di un’area giallastra e sporgente. La sua presentazione esterna non è così visibile come quella del tipo sopra descritto.

Spesso l’orzaiolo interno viene confuso con il calazio, poiché hanno sintomi quasi identici. Tuttavia, il calazio di solito non è doloroso e si sviluppa in posizione più arretrata sulla palpebra.

Cause dell’orzaiolo

Come abbiamo visto, la comparsa dell’orzaiolo è legato all’ostruzione delle ghiandole secretorie a livello palpebrale. Come indicato dal portale Kids Health, i canali di queste ghiandole possono essere ostruiti da sebo vecchio, cellule morte della pelle e colonie batteriche presenti sulla superficie oculare. Quando questo accade, il liquido si accumula, causando gonfiore.

Come indicano gli studi , il 90-95% degli orzaioli è causato dal batterio Staphylococcus aureus, con quasi tutti i casi restanti causati dallo Staphylococcus epidermidis. L’infezione delle ghiandole provoca suppurazione, infiammazione e dolore localizzato, vale a dire, un ascesso.

Nel tessuto colpito si osserva di solito un contenuto biancastro, che corrisponde alla formazione di pus. Il pus è costituito da siero, colesterolo, glucosio e cellule del sistema immunitario che si sono attivate per fermare l’infezione. Pertanto, quando si osserva una lesione con pus, è da sospettare la presenza di batteri.

Stafilococco aureo e orzaiolo

Molti batteri del genere Staphylococcus vivono sulla superficie del nostro corpo senza causarci alcun danno. Come indicato dal portale pediatrico Radys Children, questi microrganismi vivono principalmente intorno al naso, alla bocca, ai genitali e all’ano. Sono in genere innocui, ma se si verificano lesioni possono infiltrarsi e avviare un’infezione.

In generale, l’orzaiolo è associato a una scarsa igiene degli occhi. Se portiamo le mani sporche agli occhi, ad esempio, facilitiamo l’ingresso dello stafilococco nei canali delle ghiandole interessate, provocando la patologia. Una categoria a rischio, inoltre, sono le persone che indossano lenti a contatto e non le puliscono in modo corretto.

Sintomi dell’orzaiolo

Abbiamo visto le varianti e le cause dell’orzaiolo, vediamo ora i sintomi. Come potrete immaginare, il segno clinico più evidente è la presenza di un rigonfiamento rosso sulla palpebra, dall’aspetto simile a quello di un brufolo.

L’area della lesione è rossastra, morbida al tatto e con presenza di pus nella parte centrale. Inoltre, di solito si avverte dolore e la sensazione della presenza di un corpo estraneo nell’apparato oculare, come un granello di sabbia. In alcuni casi, compaiono anche fotofobia (sensibilità alla luce), lacrimazione e croste lungo il margine palpebrale.

Occorre tenere presente che i sintomi variano in base alla posizione.

  • L’orzaiolo esterno si presenta come un indurimento del tessuto con al centro una punta giallastra piena di pus. Questo accumulo di liquido tende a rompersi con il tempo, provocando il drenaggio del suo contenuto.
  • L’orzaiolo interno si trova nelle strutture più interne della palpebra, quindi di solito non si rompe e si drena da solo. Entrambe le varianti causano dolore, ma questa di più.
  • Il calazio, invece, è ancora più interno e in genere più prominente. Di solito è indolore, ma può portare a visione offuscata se il gonfiore preme sul bulbo oculare.

Capire le differenze tra un orzaiolo interno e un calazio è piuttosto complesso, poiché le informazioni sono discordi. Tuttavia, le fonti sembrano concordare su una premessa: l’orzaiolo (esterno o interno) è un’infezione acuta, mentre il calazio è un’infiammazione cronica della palpebra.

Diagnosi

La diagnosi è quasi sempre fisica, cioè il medico di base osserva semplicemente l’ascesso per confermare se si tratta di un orzaiolo. In ogni caso, come indicato dal Manuale MSD , l’orzaiolo interno può essere facilmente confuso con un calazio, soprattutto nei primi giorni.

Entrambe le malattie sono trattate in modo simile, quindi confonderle di solito non è di grande importanza. Tuttavia, se il calazio non scompare e non risponde al trattamento, bisognerà cominciare a scartare un tumore palpebrale. In questi casi, è necessaria un prelievo di tessuto (biopsia) per chiarire la natura dell’agente eziologico.

Trattamento

L'orzaiolo può richiedere una terapia antibiotica.
L’orzaiolo può richiedere una terapia antibiotica.

Innanzitutto è necessario sottolineare che gli orzaioli esterni tendono a rompersi e a drenare senza bisogno di cure, quindi si risolvono senza alcun tipo di intervento medico.

In generale, si consiglia di applicare un impacco caldo sulla palpebra per 15 minuti, 3 volte al giorno. Questo può accelerare l’apertura e il drenaggio dell’ascesso, quindi potrebbe accelerare un po’ la guarigione. Può essere prescritta l’eritromicina (uso topico) per applicazione quotidiana, per prevenire la diffusione dell’infezione.

Non ci sono prove chiare dei benefici dell’eritromicina per questa condizione, tuttavia spesso viene consigliata una sua applicazione per 7-10 giorni.

Si pensa, inoltre, che i massaggi nell’area dell’ascesso possano aiutare a sbloccare le ghiandole ostruite, sebbene sia necessario prestare attenzione con queste pratiche. Se un paziente tocca l’occhio infetto senza prima disinfettarsi le mani, l’unica cosa che provocherà è un peggioramento del quadro clinico.

Se l’infezione non risponde ai trattamenti topici e si diffonde, vengono utilizzati antibiotici orali. Nei casi in cui l’accumulo di pus è molto evidente, l’oculista può scegliere di drenare manualmente il contenuto dell’ascesso, al fine di ridurre i sintomi e favorire una rapida guarigione.

Gli antibiotici orali vengono presi in considerazione se ci sono prove di cellulite preseptale.

Prevenire l’orzaiolo o gestirlo

Se avete già un orzaiolo e siete preoccupati per la sua evoluzione, vi consigliamo di seguire queste linee guida:

  • Non toccate l’occhio: abbiamo detto che il massaggio dell’ascesso può aiutare a sbloccare i canali ghiandolari, ma questo può essere fatto solo da un medico. Se l’orzaiolo dovesse scoppiare in modo accidentale e prematuro, si faciliterà l’ingresso di altri batteri nell’area.
  • Igienizzate la zona: il punto in cui compare l’orzaiolo è molto delicato. Pertanto, si consiglia di lavarlo con shampoo per bambini diluito in acqua. È inoltre possibile utilizzare una soluzione salina che favorisce l’eliminazione dei batteri.
  • Lasciate riposare l’occhio: mettete gli occhiali al posto delle lenti a contatto fino a guarigione e puliteli ogni volta che li togliete. Evitate anche di applicare il trucco e altri accessori cosmetici sulle palpebre e sulla zona degli occhi fino a quando l’orzaiolo non scompare.

Se invece volete semplicemente prevenirne la comparsa, basta seguire una regola generale: non toccate gli occhi se non siete sicuri che le mani siano pulite. Alcune persone con condizioni cliniche specifiche (come blefarite o rosacea) hanno maggiori probabilità di sviluppare un orzaiolo. In questo caso occorre chiedere al medico indicazioni più precise.

Una patologia comune e facilmente risolvibile

L’orzaiolo è una malattia molto comune, ma tende a guarire con la stessa rapidità con cui compare. Si risolve da solo nella maggior parte dei casi, cioè non richiede trattamento.

I sintomi si avvertono di solito per una settimana, quindi se state leggendo questo articolo perché avete un orzaiolo, impacchi caldi e igiene degli occhi saranno i vostri migliori alleati. Se l’ascesso non si riduce da solo nel giro di una settimana, è tempo di andare dall’oculista per decidere il trattamento migliore.




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