Misofonia: sintomi, cause e trattamento

Avete mai sentito parlare di misofonia? È una sensibilità specifica a determinati rumori o suoni, in grado di abbassare notevolmente la qualità della vita. Quali sono i rumori che di solito generano misofonia? Perché compare e come viene trattata? Continuate a leggere!
Misofonia: sintomi, cause e trattamento
Laura Ruiz Mitjana

Scritto e verificato la psicóloga Laura Ruiz Mitjana.

Ultimo aggiornamento: 07 aprile, 2021

La misofonia è l’intolleranza o eccessiva sensibilità a determinati suoni. Questi sono solitamente emessi da altre persone (ad esempio sbadigli, gargarismi, colpi di tosse, fischi, ecc.). Esistono, tuttavia, molte altre categorie di suoni che causano misofonia.

La sua prevalenza non è nota, sebbene alcune ricerche (Jastreboff et al., 2001) condotte su pazienti con acufene (frequente nel 4-5% della popolazione generale) suggeriscono che la misofonia colpisca fino al 60% della popolazione. Tuttavia, in un altro studio di Sztuka et al. (2010), la percentuale è molto più bassa (10%).

Le cause della misofonia, o la sensazione di disagio che si prova durante l’ascolto di suoni molto specifici, sono diverse. Si è parlato di disturbi neurologici sottostanti, esperienze negative con determinati suoni o di disturbo ossessivo-compulsivo di personalità. Volete saperne di più di questa curiosa condizione?

Misofonia: che cos’è?

La misofonia comprende l'intolleranza al pianto del bambino.
Sono numerose le situazioni quotidiane che possono innescare un forte disagio in chi soffre di misofonia.

La misofonia è definita come sensibilità selettiva al suono e causa una sensazione di irritabilità, paura o disagio. Questa reazione è talvolta segno di un disturbo neurologico sottostante.

Quale rumore può risultare “insopportabile” a chi soffre di misofonia? Può variare molto da un caso all’altro, anche se in generale si tratta di una sensibilità a:

  • Il suono prodotto dal corpo di altre persone come: bere, mangiare, sorseggiare, masticare, tossire, ridere, ecc.
  • Il suono che si produce quando si usano determinati oggetti.

Ad essere specifico per ogni persona non è solo il tipo di suono che innesca una certa reazione (o la stessa misofonia), ma anche il tipo di reazione. Queste possono andare dalla rabbia, all‘ansia, al panico.

Origine della misofonia

Il termine “misofonia” è composto da due elementi: “miso” (che significa “odio”) e “fonia” (“suono”). Si tratta, quindi, letteralmente di una fobia per i suoni. I primi a utilizzare questo concetto sono stati i medici americani Pawel e Margaret Jastreboff, specializzati in otorinolaringoiatria, nel 2000. Si tratta quindi di un concetto abbastanza recente.

Tuttavia, è una patologia che non trova riconoscimento ufficiale nelle classificazioni internazionali dei disturbi psichiatrici, come il DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali ) e l’ICD-10 (Classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati).

Misofonia vs. iperacusia

Non dobbiamo confondere la misofonia con l’iperacusia (chiamata anche algiacusia o ipersensibilità al suono). Quando parliamo di iperacusia ci riferiamo a una sindrome uditiva molto debilitante (secondo Pienkowski, 2014), che converte i suoni quotidiani provenienti dall’ambiente in suoni dolorosi.

In altre parole, un soggetto che soffre di iperacusia sente i soliti suoni come molto fastidiosi, dolorosi e persino intollerabili. Nella misofonia, come abbiamo detto, la sensibilità si manifesta nei confronti di certi suoni (cioè si tratta di una sensibilità selettiva).

Sintomi

Le persone con misofonia possono sviluppare un vero disturbo neurologico associato ai suoni. I sintomi includono le reazioni citate (rabbia, ansia, panico, fobia, paura, ecc.) quando si ascoltano determinati suoni.

Questi sintomi possono portare la persona a isolarsi o ad evitare determinate situazioni (comportamenti di evitamento tipici delle fobie). L’evitamento si innesca dal semplice fatto di immaginare la propria reazione al suono o di immaginare un possibile danno.

D’altra parte, possono comparire sintomi tipici dell’ansia, come:

  • Sudorazione.
  • Palpitazioni,
  • Paura.
  • Tachicardia.
  • Irritabilità.
  • Aggressività.
  • Crampi.
  • Stanchezza.
  • Comportamenti di evitamento.

Questi sintomi possono essere associati in modo stabile a determinate persone o luoghi.

Nei casi più gravi, la persona con misofonia può sviluppare un comportamento violento nei confronti delle persone, animali o oggetti che producono il rumore. Cosa succede in questo caso? Che la persona si sente incapace di tollerare o sopportare i suoni specifici che “teme” e, di conseguenza, finisce per manifestare una rabbia estrema, così come i sintomi fisici menzionati.

Cause

Tra le cause della misofonia troviamo generalmente un disturbo neurologico di base. D’altra parte, tra i fattori eziologici, secondo gli studi di Schröder et al. (2013) e Hazell (2012), troviamo anche esperienze negative con certi suoni, che si sono verificate specialmente durante l’infanzia.

Si è parlato anche di un’errata interpretazione degli stimoli uditivi (e talvolta visivi) da parte del sistema nervoso centrale. In altri casi, la misofonia è stata associata al disturbo ossessivo-compulsivo della personalità.

La verità è che le vere cause di questa condizione restano un mistero, nonostante le ipotesi siano, come abbiamo visto, diverse.

Trattamento

La misofonia può essere superata con la terapia psicologica
La terapia psicologia può aiutare a migliorare i sintomi della misofonia.

Il primo passo, in un possibile caso di misofonia, è determinarne le cause, ovvero valutare se l’origine sia fisica o psicologica.

Per fare questo, occorre rivolgersi a uno specialista che possa anche consigliare un trattamento specifico. D’altra parte, dobbiamo sottolineare che, finora, la misofonia non ha cura.

All’interno della terapia psicologica, il trattamento cognitivo-comportamentale viene di solito utilizzato per trattare i sintomi, nonché i possibili pensieri disfunzionali associati al disturbo. L’obiettivo è portare il paziente ad affrontare le proprie paure e dargli modo di “sfogarsi” durante le sedute.

Un’altra terapia usata nei casi di misofonia è la terapia di riqualificazione del tinnito o TRT.

Cosa fare in caso di misofonia?

La misofonia è un disturbo relativamente comune che può abbassare in modo significativo la qualità della vita. In caso di presenza di uno qualsiasi dei sintomi citati, il consiglio è di parlarne senza esitare al medico di base o ad uno specialista.

Gli specialisti più indicati in questi casi sono lo psichiatria e il neurologo. Poiché le opzioni terapeutiche diverse dalla psicoterapia sono scarse, l’approccio cognitivo-comportamentale è, al momento, quello che offre i maggiori benefici.



  • Hazell, J. (2012). «Decreased Sound Tolerance: Hypersensitivity of Hearing». Tinnitus and Hyperacusis Centre, London UK.
  • Pienkowski, M., Tyler, R.S., Rojas, E. & Jin, H. (2014). «A Review of Hyperacusis and Future Directions: Part II. Measurement, Mechanisms, and Treatment». American Journal of Audiology: 17.
  • Schröder, A., Vulink, N. & Damiaan, D. (2013). Misophonia: Diagnostic Criteria for a New Psychiatric Disorder.
  • Sztuka A, Pospiech L, Gawron W, Dudek K. (2010). «DPOAE in estimation of the function of the cochlea in tinnitus patients with normal hearing». Auris Nasus Larynx. 37(1): 55-60.

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