Cos'è la sindrome del cuore spezzato?

Alcune situazioni stressanti possono innescare cambiamenti temporanei nella meccanica del cuore. I sintomi della sindrome del cuore spezzato sono simili a quelli dell'angina pectoris o dell'infarto, ma sono spesso reversibili.
Cos'è la sindrome del cuore spezzato?
Diego Pereira

Scritto e verificato el médico Diego Pereira.

Ultimo aggiornamento: 16 aprile, 2021

La sindrome del cuore spezzato è un evento cardiovascolare di solito innescato da una situazione molto stressante. Le manifestazioni cliniche sono molto simili a quelle di un infarto miocardico, motivo per cui può creare qualche difficoltà diagnostica.

Sono diverse le teorie che spiegano questa condizione, chiamata anche sindrome di Takotsubo. Vi interessa saperne di più sull’argomento? Abbiamo preparato un breve articolo per parlare delle sue caratteristiche principali. Continuate a leggere!

Come si spiega questa sindrome?

La sindrome del cuore spezzato è legata a un malfunzionamento del sistema nervoso autonomo.
La connessione tra sistema nervoso e cardiovascolare è complessa e importante.

La sindrome del cuore spezzato può essere una conseguenza di alterazioni del sistema nervoso autonomo, fattori genetici o un eccesso di catecolamine nel sangue. Vediamo alcuni aspetti fondamentali del corpo umano per poter meglio comprendere la malattia.

Il sistema nervoso autonomo e le catecolamine

La relazione tra eventi stressanti e attività cardiaca viene mediata dal sistema nervoso autonomo. Questo si incarica di regolare numerose funzioni inconsce, ad esempio la digestione, il rilascio di ormoni e la meccanica cardiaca.

Questo sistema è diviso in una componente “simpatica” e una “parasimpatica”. La prima è responsabile della regolazione dei processi di lotta o fuga (come avviene quando siamo sotto stress ) mentre la seconda induce il rilassamento e la calma. Sono due sistemi complementari che generano cambiamenti fisiologici in un gran numero di organi.

Le fibre nervose che compongono ciascuno di questi sistemi rilasciano sostanze per raggiungere questi obiettivi. Il sistema simpatico rilascia noradrenalina e il parasimpatico utilizza l’acetilcolina.

Un cuore pieno di noradrenalina, ad esempio, aumenta la frequenza cardiaca e la forza con cui pompa il sangue. Questa sostanza è inclusa nel gruppo delle catecolamine.

Come rientrano questi fattori nella sindrome del cuore spezzato?

Le attuali teorie tentano di spiegare perché il cuore tenda a subire più danni nelle situazioni molto stressanti.

Considerando quanto abbiamo detto, i motivi potrebbero essere i seguenti:

  • Alterazioni nella regolazione del sistema nervoso autonomo. Pertanto, la componente parasimpatica non agisce in modo efficace per contrastare l’attività della componente simpatica.
  • Rilascio eccessivo di catecolamine, come la noradrenalina. Una quantità enorme di questa sostanza potrebbe causare danni temporanei alla meccanica cardiaca.
  • Difetti genetici che implicano una maggiore suscettibilità del cuore alla noradrenalina. I geni che codificano la sintesi dei recettori di quest’ultima sostanza (chiamata “adrenergica”) potrebbero essere alterati.

Sebbene le teorie siano logiche, a causa della bassa prevalenza della malattia, non sono stati ancora condotti ampi studi per determinarne le cause.

Fattori di rischio

I fattori di rischio per la malattia non sono ancora del tutto noti, sebbene siano molto più soggette le donne in post menopausa. Ci sono anche altre condizioni che possono innescare i sintomi della sindrome del cuore spezzato.

  • Una lite violenta.
  • La morte di una persona cara.
  • Una grossa perdita finanziaria.
  • Una situazione capace di generare panico, come la richiesta di parlare in pubblico.
  • La violenza fisica o psicologica.

Il seguente lavoro di ricerca su pazienti ospedalizzati, (2016) ha registrato un’associazione significativa tra rischio di sviluppare aritmie ventricolari, età inferiore a 55 anni, aver subito una sincope e livelli elevati di troponina I nel sangue.

Sintomi della sindrome del cuore spezzato

Sebbene nella maggior parte dei casi a scatenare i sintomi sia un evento stressante, questo non è necessario se si soffre di disturbo d’ansia generalizzato.

I sintomi della sindrome del cuore spezzato sono simili a quelli dell’angina pectoris o dell’infarto del miocardio; in questo caso, per fortuna, tendono a essere reversibili.

Di solito si avverte dolore al petto che si irradia a una delle spalle, alle braccia o alla mascella. Questa sensazione è solitamente intensa e accompagnata da sudorazione e nervosismo.

Secondo la Società Spagnola di Cardiologia, circa il 30% dei pazienti può presentare un’insufficienza cardiaca reversibile.

Questo quadro clinico è caratterizzato dall’incapacità del cuore di soddisfare il fabbisogno di sangue degli organi. Possono verificarsi gonfiore agli arti (edema) e difficoltà a respirare (dispnea).

Come si distingue da una sindrome coronarica acuta?

Sia i sintomi che i fattori scatenanti sono praticamente indistinguibili da una sindrome coronarica acuta. Ecco perché quando si va al pronto soccorso, la prima cosa che sospettano i medici è l’infarto del miocardio o condizioni simili.

Per raggiungere una diagnosi accurata, sono necessari più esami complementari, al fine di escludere l’esistenza di un’ostruzione coronarica e danni al miocardio.

Complicazioni della sindrome del cuore spezzato

Come accennato nella sezione precedente, una percentuale considerevole di pazienti può sviluppare un certo grado di insufficienza cardiaca. Sebbene nella maggior parte dei casi sia lieve e reversibile, i medici di solito consigliano il ricovero in ospedale per fissare la terapia e prevenire complicazioni.

La sindrome del cuore spezzato ha un tasso di mortalità che può raggiungere il 4-5% e le condizioni che possono causare la morte del paziente sono le seguenti:

  • Shock cardiogeno.
  • Blocco atrioventricolare.
  • Aritmie.
  • Formazione di trombi nel cuore.
  • Rottura ventricolare sinistra.

Diagnosi

La diagnosi della sindrome del cuore spezzato richiede esami complementari
Gli esami complementari sono essenziali per diagnosticare in modo corretto questa condizione.

I soli dati clinici non sono in grado di differenziare una sindrome coronarica acuta dalla sindrome del cuore spezzato. Per questo motivo, saranno necessari esami più approfonditi per raggiungere la diagnosi. Questi comprendono:

  • Elettrocardiogramma.
  • Ecocardiogramma.
  • Angiografia coronarica.
  • Risonanza magnetica nucleare.

Questi metodi consentono di valutare l’attività del cuore da un punto di vista elettrico e meccanico e di escludere in modo sicuro la sindrome coronarica acuta.

Trattamento

A causa della sua natura reversibile e dell’assenza di fattori di rischio cardiovascolare in alcuni pazienti, il trattamento di questa malattia è molto variabile; dipende dalla situazione clinica del paziente.

Dopo la degenza ospedaliera, il medico può prescrivere o modificare farmaci antipertensivi o diuretici e impostare un controllo di routine ospedaliero.

Sindrome del cuore spezzato: è sempre necessario andare al pronto soccorso

Da un punto di vista pratico, l’origine dei sintomi non ha importanza. In caso di forte dolore toracico che si irradia agli arti, debolezza e nervosismo, occorre recarsi al pronto soccorso più vicino.

La sindrome del cuore spezzato non è ancora del tutto compresa e rappresenta senza dubbio una sfida diagnostica per la maggior parte degli specialisti. Nonostante ciò, a poco a poco sta acquisendo sempre più importanza e gli studi stanno diventando sempre più consistenti.



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