Come sapere se siete celiaci: tutti i passi da seguire

La celiachia è un disturbo in aumento. Tutti ne parlano, ma quali sono i passaggi da seguire per arrivare alla diagnosi?
Come sapere se siete celiaci: tutti i passi da seguire

Ultimo aggiornamento: 15 ottobre, 2021

Le malattie legate al glutine sono oggi al centro dell’attenzione. Fino a qualche decennio fa considerate malattie rare, oggi sappiamo che sono più comuni di quanto pensassimo. Si possono manifestare in molti modi e causare varie complicazioni. In questo articolo parleremo di come sapere se siete celiaci.

La celiachia e le sue sfide

Come sapere se siete celiaci: analisi di laboratorio
Grazie alla ricerca, si scoprono ogni giorno nuovi aspetti della malattia celiaca.

Sebbene la comprensione di questa malattia autoimmune sia aumentata negli ultimi anni, molto resta ancora da scoprire. I ricercatori devono fare i conti con l’ampia varietà delle manifestazioni cliniche, la distribuzione non uniforme, il modo in cui la malattia differisce tra bambini, uomini e donne, oltre ai casi asintomatici.

Secondo le stime attuali, colpisce l’1% della popolazione, anche se la tendenza è in salita. Ciò è dovuto, in parte, alla maggiore consapevolezza dei suoi sintomi e a migliori tecniche diagnostiche. Sebbene questa sia una buona notizia, è da mettere in conto che l’iter diagnostico può essere lungo e irto di ostacoli.

Tutto questo perché i sintomi della celiachia sono estremamente vaghi e potrebbero dipendere da altre malattie. Non è raro che partendo da un sospetto di celiachia venga infine diagnosticata anemia, stipsi, allergia alimentare o altre malattie autoimmuni come il morbo di Crohn.

Tuttavia, sapere se siete celiaci può veramente fare la differenza. Proveremo a tracciare un protocollo da seguire in caso di sospetta celiachia, da utilizzare come bussola per navigare nel mare di incertezze che ancora circonda questa malattia.

Come sapere se siete celiaci: i passi da seguire

Attualmente esistono esami sierologici, del sangue e biopsie che consentono una diagnosi della celiachia con oltre il 90% di accuratezza. Tuttavia, spesso non si sa da che parte cominciare, complici la mancanza di informazioni, di tempo o persino a causa di credenze errate sulla malattia.

Per evitare di perdere tempo, vi indichiamo una tabella di marcia da seguire per scoprire siete celiaci. Seguiamo i consigli di Celiac UK secondo cui le fasi per diagnosticare la malattia celiaca sono le seguenti:

1. Osservare i sintomi e i segni

Sì, il primo passo per sapere se soffrite di celiachia è comprenderne le manifestazioni cliniche. Sebbene molti associno la malattia a sintomi gastrointestinali, i suoi segni possono in realtà mostrarsi in altre parti del corpo.

I segni classici sono diarrea, stipsi, flatulenza, dolore addominale, gonfiore, nausea e vomito. Questi possono essere accompagnati da mal di testa, stanchezza, perdita di peso, depressione, dolori ossei o articolari, irritabilità, anemia e bassa statura, come ci ricorda la Celiac Disease Foundation.

Inoltre, ricordate che si manifestano dopo aver mangiato cibi con glutine. Pane, pizza, pasta, biscotti, dessert e altro possono essere fattori scatenanti. In generale, i segni compaiono un paio d’ore dopo avere mangiato.

2. Controllare abitudini e fattori di rischio

Abbiamo imparato a riconoscere i sintomi tipici della celiachia. Il secondo passo è valutare le abitudini alimentari e il numero di sintomi che si verificano dopo aver mangiato il glutine. Prendete la lente da detective e, ogni giorno, analizzate come reagisce il vostro corpo quando entra in contatto con questa proteina.

Cercate di organizzare i pasti per alcune settimane in modo da evitare completamente questo ingrediente, verificando così la persistenza dei sintomi. Se riuscite, scrivete su un foglio quello che mangiate e come vi sentite.

Allo stesso tempo, verificate se fate parte dei gruppi a rischio. Se soffrite già di una malattia autoimmune – psoriasi, diabete, artrite reumatoide, lupus e così via – avete maggiori probabilità di sviluppare la celiachia.

Essere donna, avere la sindrome di Down, essere europei, avere precedenti casi in famiglia di celiachia o altri disturbi gastrointestinali vi rendi più inclini a questa malattia.

3. Fare un esame del sangue

Come sapere se soffrite di celiachia: fare gli esami del sangue
Sebbene si possano richiedere privatamente, in genere è il medico a prescrivere gli esami del sangue per diagnosticare la celiachia.

Se avete completato il passo precedente, la prossima cosa da fare è un esame del sangue. Potete scegliere di farlo in ospedale o in un centro convenzionato, ma se non avete tempo potete anche optare per un test a domicilio. Alcune ricerche assicurano che anche questo è un metodo sicuro, pratico e rapido per rilevare la malattia.

Potete acquistare un kit in farmacia: non hanno un costo eccessivo e la loro affidabilità supera il 90%. Quando eseguite il test, non dovrete essere nel periodo in cui avete escluso il glutine. Inoltre, ricordate che è solo il primo passo nella diagnosi. Come ogni test fatto in casa, è soggetto a falsi negativi o positivi.

In ogni caso, è un modo per chiarire alcuni dubbi. Se il risultato è negativo, ma sospettate ugualmente di soffrire di questo disturbo, continuate con il passaggio seguente. Se è positivo, lo stesso.

4. Come sapere se siete celiaci: l’ultima parola spetta al medico

Infine, il sentiero delle briciole ci ha portato nello studio dello specialista. La sua funzione è molto importante, sia per interpretare tutti i passaggi precedenti sia per escludere altre malattie correlate. In breve, lo specialista eseguirà test standard in un ambiente controllato per confermare se siete celiaci o no.

Sebbene la procedura standard sia quella di eseguire una biopsia dell’intestino tenue, come dimostrano gli studi, l’evidenza attuale suggerisce che questa può essere sostituita da un esame sierologico.

Identificando i geni responsabili della malattia (presenti in oltre il 95% dei celiaci), associando i sintomi, considerando il test domiciliare e quanto riferito dal paziente, lo specialista può arrivare a una diagnosi affidabile.

Tuttavia, se i dubbi persistono, li risolverà con l’aiuto di un’endoscopia con biopsia. Insomma, l’ultima parola spetta allo specialista, anche se i primi passi sono di grande aiuto. Ancora una volta vi ricordiamo che non si deve sospendere il consumo di glutine per non alterare i risultati.

Naturalmente, quanto sopra è soggetto a piccole variazioni. Purtroppo, molte volte la malattia non causa sintomi, il che impedirà di andare oltre il primo passo. Allo stesso modo, i fattori di rischio non sono sempre presenti, quindi il processo è più complicato.

Nonostante ciò, i test di laboratorio professionali possono rilevare efficacemente il disturbo. Vi consigliamo di rivolgervi a uno specialista per escludere o diagnosticare la malattia con un alto grado di certezza.



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