Che cos'è la celiachia latente?

In genere associamo la celiachia ai sintomi gastrointestinali. Ma cosa succede quando non si sviluppano segni o altre complicazioni? Oggi parliamo della celiachia latente e di come si differenzia dalle altre forme di questo disturbo.
Che cos'è la celiachia latente?

Ultimo aggiornamento: 13 luglio, 2021

La celiachia latente è una delle tante manifestazioni che può avere la celiachia. Sebbene sia conosciuta da diversi decenni, la sua manifestazione mostra quanto poca comprensione abbiamo di questa malattia autoimmune. In questo articolo parliamo delle sue caratteristiche, l’iter diagnostico e i possibili trattamenti.

Caratteristiche della celiachia latente

La celiachia latente è rara
La diagnosi della celiachia latente è difficile a causa dell’assenza di sintomi.

La celiachia latente viene diagnosticata nei pazienti portatori dei geni della malattia ma che non hanno ancora sviluppato i sintomi. La loro dieta è ancora a base di glutine e la biopsia endoscopica non mostra atrofia dei villi intestinali.

La differenza rispetto alla celiachia silente o asintomatica è che in quest’ultimo caso i pazienti mostrano atrofia dei villi. Le persone che soffrono di celiachia latente non hanno ancora sviluppato sintomi, anche se ciò si potrà verificare ad un certo punto nel corso della malattia (o si sono manifestati nel passato).

Ha una bassa prevalenza, ma ha costretto i ricercatori a riconsiderare tutto ciò che si sa sulla malattia.

Il motivo è che, per quanto si sapeva, la biopsia dei villi intestinali è l’unico metodo sicuro per rilevare questa malattia. Scoprire che non è così, quindi, ha costretto gli specialisti a modificare la loro comprensione.

Sebbene i pazienti non mostrino alcun sintomo se entrano a contatto con il glutine, possono tuttavia sviluppare lievi segni. Ad esempio, le prove suggeriscono che fino al 67% questo gruppo di celiaci può essere anemico e circa il 40% ha sintomi vaghi a intermittenza.

Possono soffrire di episodi di stitichezza o diarrea, ma così sporadici da impedire una relazione con il disturbo gastrointestinale. Possono anche manifestare una bassa densità ossea.

Complicazioni della celiachia latente

Ricordiamo brevemente che cos’è la celiachia latente: assenza di sintomi e di danno ai villi, ma con test sierologici positivi per la malattia. Poiché i pazienti seguono una dieta a base di glutine e sono soggetti a complicazioni, le probabilità di sviluppare alcuni disturbi sono maggiori rispetto alle persone sane.

Ad esempio, una ricerca pubblicata su Fertility and Sterility nel 2011 suggerisce che questa variante può rappresentare un rischio per la salute riproduttiva delle donne. Prove e studi indicano anche che è possibile sviluppare l’epilessia e il morbo di Crohn.

Il problema con questa variante è che non si sa quando passerà dal comportamento latente a quello attivo. Né se lo stato dei villi rimarrà stabile o quanto sia probabile lo sviluppo di complicazioni in futuro. Per questo motivo è considerata una delle forme più pericolose in cui può manifestarsi la celiachia.

Diagnosi di celiachia latente

Come hanno dimostrato gli studi, una biopsia è inutile ai fini della diagnosi in questo caso. L’unico modo per evidenziare la celiachia è attraverso test sierologici, che misurano la presenza di specifici anticorpi.

La Celiac Disease Foundation ci ricorda l’utilità del test tTG-IgA. Possono essere inoltre testati gli anticorpi IgA endomisio, le IgA sieriche totali, i peptidi deamidati della gliadina e le proteine leganti gli acidi grassi intestinali.

A causa dell’assenza di sintomi, la celiachia latente è scarsamente diagnosticata. I seguenti gruppi di rischio dovrebbero sottoporsi a test per escluderla:

  • Persone che hanno avuto disturbi intestinali di diverso tipo nell’infanzia.
  • Persone con sindrome di Down.
  • Soggetti con una storia familiare di celiachia o malattie gastrointestinali.
  • Soggetti con altri disturbi autoimmuni, come l’artrite reumatoide, il lupus e così via.

Il primo caso è di particolare interesse. La celiachia si manifesta spesso durante l’infanzia, ma poi passa in uno stato latente che può durare decenni o essere permanente. Se durante l’infanzia avete sofferto di disturbi come diarrea, stitichezza, dolori addominali o flatulenza in modo ricorrente, sarebbe opportuno sottoporsi a test sierologico.

Trattamento per la celiachia latente: dieta priva di glutine?

Dieta senza glutine.
L’evoluzione della celiachia, i risultati degli esami e il parere medico influenzano la necessità di astenersi dal consumo di glutine.

Siamo finalmente giunti al punto cruciale: il trattamento. Nonostante l’assenza di sintomi e sebbene il rischio di complicanze sia inferiore rispetto ad altri tipi (ad esempio, celiachia refrattaria e anche classica), si consiglia ai pazienti di eliminare il glutine dalla dieta.

Questo, ovviamente, può rappresentare una sfida. Dopotutto, le proteine sono presenti in centinaia di prodotti alimentari. Tuttavia, occorre considerare i benefici che ciò comporterà, soprattutto perché non è certo che il disturbo resterà latente per anni o evolverà improvvisamente in uno stato sintomatico.

Se si pensa che eliminare il glutine rappresenti un cambiamento troppo drastico, si può provare a ridurlo. Si potrà, ad esempio dimezzare il consumo di pane, farina d’avena, biscotti, biscotti, pasta e altri alimenti. Allo stesso tempo sarà utile sottoporsi a controllo generale per rilevare eventuali carenze o problemi nascosti legati alla malattia.

Nel caso in cui tutto sia in ordine, sarà possibile mantenere una dieta a base di proteine, purché sia ridotta e sottoporsi a visita annuale specialistica per tenere sotto controllo la malattia. Chi non vuole correre rischi, potrà consultare un nutrizionista per elaborare una dieta gluten free, ma allo stesso tempo equilibrata.



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