Allergia all'umidità: tutto quello che c'è da sapere
Si parla comunemente di allergia all’umidità per descrivere il complesso di reazioni a determinate condizioni atmosferiche. Non è un termine utilizzato nella letteratura medica, sebbene possa essere molto utile per raggruppare i sintomi attorno a una manifestazione comune. È associata alle stagioni più fredde o alle aree geografiche caratterizzate da un’alta percentuale di umidità.
Questi fattori possono anche aggravare altre malattie, come l’asma. In questo articolo parliamo dell’allergia all’umidità, dei fattori scatenanti e cosa fare per ridurre i rischi di una reazione.
Esiste un’allergia all’umidità?
In realtà non esiste. L’umidità non è altro che vapore acqueo che si concentra in un luogo e, di per sé, non può innescare un processo allergico. Tuttavia, l’umidità crea le condizioni ideali in cui si concentrano fattori scatenanti dell’allergia.
Ad esempio, una forte umidità aumenta la possibilità di entrare in contatto con funghi e acari. Oltre al polline, queste sono due delle principali cause di allergia.
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Allergia alle muffe
Come sottolinea l’American College of Allergy, Asthma & Immunology, la muffa è un potenziale fattore scatenante per le reazioni allergiche. La muffa è un tipo di fungo privo di forma definita; la notiamo distribuita in macchie grigiastre che affiorano nei luoghi umidi. Tuttavia può anche essere presente nell’aria.
I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) avvertono che anche la muffa può scatenare un attacco d’asma e peggiorare altre condizioni polmonari (come la BPCO). Questa non è l’unica specie che può causare reazioni allergiche.
Sono numerose le specie in grado di rilasciare spore che viaggiano per centinaia di chilometri nell’aria. Una volta inalate, provocano reazione nelle persone sensibili. Alcuni studi indicano che fino al 30% dei pazienti allergici è sensibile alle spore fungine; si tratta del 6% della popolazione generale.
Allergia agli acari
È ampiamente dimostrato che gli acari si riproducono e proliferano soprattutto negli ambienti umidi. Gli acari sono un tipo di aracnide che vive nella polvere, su coperte, federe, tende e tappeti. Secondo i ricercatori, la principale fonte di allergia sono i loro granuli fecali, che possono causare asma, rinocongiuntivite e dermatite atopica.
Non possiamo vedere gli acari ad occhio nudo tuttavia, se le concentrazioni di umidità sono alte, possiamo essere sicuri che ce ne siano migliaia e migliaia intorno a noi. Questo spiega perché molti degli episodi allergici peggiorano di notte. In genere trascorriamo più tempo seduti sul divano e nel letto, due luoghi in cui si raccolgono questi aracnidi.
Anche dopo la loro morte, continuano a causare problemi, poiché i loro rifiuti e i loro resti restano sul tessuto e pronti a scatenare le allergie. Proliferano in condizioni tra il 70% e l’80% di umidità.
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Asma e allergia all’umidità
In realtà, l’allergia all’umidità è un’allergia agli acari o ai funghi. A questo punto bisogna tenere presente che alte concentrazioni di vapore acqueo possono scatenare attacchi d’asma, come indicato da Asthma and Allergy Foundation of America. Possono farlo in tre modi:
- Difficoltà respiratorie: la maggior parte degli asmatici concorda sul fatto che l’aria umida è più pesante da respirare. Data la loro predisposizione a irritarsi, le vie aeree possono reagire in modo intenso a questo stress.
- È favorita dalle temperature estreme: l’umidità è spesso accompagnata da freddo o caldo estremo. I polmoni delle persone asmatiche non tollerano bene cambiamenti di questo tipo, come dimostrano le ricerche.
- La qualità dell’aria è più bassa: come abbiamo già visto, l’umidità aumenta la quantità di muffe e acari presenti nell’ambiente. Lo fa anche con l’ozono.
Umidità e reazioni cutanee
Un’allergia all’umidità non solo può scatenare attacchi d’asma o sintomi tipici dell’allergia. In determinati contesti alcuni pazienti possono sviluppare complicanze cutanee:
- Prurito acquagenico: questa condizione è caratterizzata da prurito sulla pelle senza manifestazioni visibili o eruzioni cutanee.
- Orticaria colinergica: è una forma di orticaria fisica caratterizzata da eruzioni cutanee dovute all’esercizio o a qualsiasi tipo di attività e contesto legato alla sudorazione.
- Orticaria acquatica: una rara manifestazione di orticaria in cui il paziente sviluppa reazioni visibili dopo il contatto con l’acqua.
Cosa fare?
Studi e ricerche approvano l’uso dei deumidificatori per ridurre le concentrazioni di acari. Se gli acari sono il fattore scatenante dell’episodio allergico, possiamo quindi prendere in considerazione l’acquisto di un dispositivo, utile anche per combattere muffe e spore.
Oltre a questo, sarà bene:
- Ridurre il numero di piante da interno.
- Evitare di asciugare il bucato in casa.
- Aprire le finestre per evitare che l’umidità si accumuli.
- Usare i ventilatori al posto dei condizionatori.
- Coprire con un coperchio pentole e padelle mentre si cucina.
- Assicurarsi di non avere perdite d’acqua nei bagni.
Altre azioni che possono aiutare sono: eliminare la polvere con l’aiuto di un aspirapolvere, lavare regolarmente tende, coperte e copridivani, eliminare i tappeti molto morbidi e cercare di rimuovere la muffa non appena affiora. Applicando tutto questo, gli episodi allergici verranno notevolmente ridotti.
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