Forfora: perché si forma e come prevenirla?
La forfora è una dermatosi comune, caratterizzata da desquamazione costante del cuoio capelluto e accompagnata da prurito di moderata intensità.
Il trattamento è semplice, anche se in alcuni casi può essere consigliabile rivolgersi a uno specialista. Vediamo le caratteristiche principali di questa condizione. Continuate a leggere!
Cos’è la forfora?
È una condizione benigna del cuoio capelluto, caratterizzata da una desquamazione accelerata dello strato più superficiale. Ciò si traduce nel distacco di frammenti secchi e sottili di tessuto biancastro, il cui accumulo tende a provocare prurito.
Oltre alla presenza visibile sugli indumenti, la manifestazione clinica più importante è il prurito. Sebbene sia una condizione che non influisce sulla salute in generale, può portare a un problema di autostima. Come vedremo subito, nella maggior parte dei casi, la forfora può essere trattata con semplici misure generali.
La forfora è anche considerata una forma lieve di dermatite seborroica, una condizione accompagnata da arrossamento della pelle e da un’eccessiva produzione di sebo. Si pensa, inoltre, che forfora e dermatite seborroica siano la conseguenza di un’infezione da fungo Malassezia furfur.
Fattori di rischio
Avendo un’origine multicausale, sono diversi i fattori che possono aumentare la probabilità di soffrire di forfora.
- Storia personale di malattie dermatologiche. Le persone con psoriasi, micosi superficiali multiple, eczema, pediculosi o qualsiasi forma di dermatite tendono a sviluppare la forfora più frequentemente.
- Età. Sebbene possa apparire in qualsiasi fase della vita, è più comune nella prima età adulta.
- Sesso maschile. Gli uomini ne sono più colpiti rispetto alle donne, un fatto che può essere correlato alla maggiore quantità di testosterone in circolo.
- Fattori ambientali diversi. Sebbene non sia ancora ben compreso come si manifesti la forfora in queste circostanze, è noto che lo stress, l’eccesso di prodotti per la cura dei capelli e la luce ultravioletta possono influenzarne la comparsa.
Come si produce?
Come abbiamo visto, ci sono diversi motivi per cui si può formare la forfora nelle persone predisposte. Cercheremo di riassumere i più importanti, sebbene di solito sia presente una combinazione di tutti questi fattori.
Prodotti per i capelli
A dispetto di quanto pensano in molti, la forfora non indica una scarsa igiene dei capelli. Al contrario, è un uso eccessivo di prodotti a favorirne la comparsa. Tra questi:
- Lacche e gel.
- Alcuni tipi di shampoo e balsamo.
- Creme coloranti.
Naturalmente, non tutti i prodotti per la cura dei capelli hanno un effetto negativo sul cuoio capelluto. Infatti, come vedremo tra poco, esistono anche shampoo speciali anti forfora.
Aumento dell’attività nell’epidermide
L’epidermide è lo strato più superficiale della pelle, appena sopra il derma. A seconda della zona, è costituito da 4-5 strati di cellule chiamate cheratinociti, poiché hanno la capacità di produrre la cheratina.
Questo tessuto è caratterizzato da un metabolismo accelerato che garantisce una continua sostituzione delle cellule. Man mano che crescono, le nuove cellule spingono quelle più superficiali, fino a farle diventare parte dello strato corneo.
Quest’ultimo è costituito da cellule morte e abbondante cheratina, che a poco a poco si distacca. Sebbene questo processo possa richiedere settimane, alcune condizioni possono causare un aumento dell’attività delle cellule epidermiche, con il conseguente distacco dei frammenti che andranno a formare la forfora.
Disturbi ormonali
Poiché i casi di dermatite seborroica e forfora sono più comuni negli uomini, è possibile che gli ormoni sessuali maschili giochino un ruolo fondamentale nella sua fisiopatologia.
Il seguente studio di revisione scientifica mette in rilievo tale relazione. Tuttavia, ad oggi non è stato ancora determinato il ruolo esatto del testosterone in questo processo.
Azione di microrganismi
L’infezione da fungo Malassezia furfur ha una relazione molto stretta con la comparsa della forfora. È presente, in modo naturale, sulla pelle della maggior parte delle persone e può esistere in due forme diverse: come lievito o come ifa. (È quindi considerato un microrganismo dimorfico, poiché presenta due forme o morfologie).
Quando si trova sotto forma di lievito, non produce sintomi rilevanti; è semplicemente uno dei tanti microrganismi che vivono sulla pelle. Tuttavia, alcune circostanze (come quelle menzionate nelle sezioni precedenti), favoriscono il passaggio a una forma ifale.
La malassezia furfur utilizza il grasso del corpo umano per il suo metabolismo, rilasciando prodotti di scarto in grado di stimolare la crescita dell’epidermide. Ciò si traduce in una maggiore presenza di forfora.
D’altra parte, è anche il microrganismo responsabile della pitiriasi versicolor, sebbene questa micosi possa apparire in qualsiasi altra parte del corpo che sia rivestita dalla pelle.
Trattamento delle forfora
Il trattamento contro la forfora include l’uso di shampoo a base di ingredienti specifici. Questi, secondo la Mayo Clinic, possono essere suddivisi in due gruppi:
- Antimicotici: sono usati per ridurre la quantità di funghi patogeni sul cuoio capelluto. Il solfuro di selenio e il ketoconazolo sono alcuni esempi.
- Sostanze che riducono la produzione di squame o il rinnovamento dell’epidermide: come lo zinco piritione e il catrame di carbone.
Altri aspetti fondamentali come seguire una dieta equilibrata, evitare un’eccessiva esposizione al sole e ai fattori di stress possono essere molto utili.
Quando andare dal dottore?
I casi lievi di forfora possono essere trattati con uno shampoo curativo da banco. Nei casi moderati o gravi, che compromettono in modo importante la qualità della vita, è bene rivolgersi ad un dermatologo. Si consiglia inoltre di rivolgersi a uno specialista in caso di reazione allergica a uno qualsiasi dei farmaci menzionati.
La forfora in breve
La forfora, pur essendo una condizione benigna, è un problema estetico in grado di abbassare l’autostima. In genere la situazione migliora con l’uso di farmaci da banco; sarà invece necessario consultare il medico se non si osserva alcun miglioramento o nei casi più gravi.
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