Ipertensione nelle donne: a che cosa è dovuta?

L'ipertensione nelle donne può svilupparsi durante o dopo la menopausa e attraverso l'uso di contraccettivi. Scoprite quali altri fattori possono portare alla pressione alta.
Ipertensione nelle donne: a che cosa è dovuta?

Ultimo aggiornamento: 18 giugno, 2021

Secondo le stime dell’OMS, 1 donna su 5 soffre di ipertensione. Sebbene sia più comune negli uomini, l’ipertensione nelle donne è condizionata da una serie di fattori. Come osserva l’American College of Cardiology, questi includono l’assunzione di contraccettivi orali, la percentuale di grasso corporeo e la gravidanza.

L’OMS ci ricorda che le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nella popolazione femminile. Queste possono essere causate dall’ipertensione o generarla esse stesse. In ogni caso, i valori pressori dovrebbero essere monitorati in età adulta, soprattutto se esiste una storia familiare di ipertensione o se si rientra in una categoria di rischio.

Ipertensione nelle donne

L’ipertensione nelle donne è stata studiata a fondo. Ad esempio, è noto che sebbene la pressione arteriosa sia in genere più alta negli uomini, la prevalenza della malattia è più comune nelle donne dopo i 65 anni.

È importante sottolineare che, nonostante i progressi nel campo, i meccanismi fisiopatologici relativi alla differenza di genere non sono ancora del tutto compresi. Tra i fattori di rischio esclusivi per le donne segnaliamo:

Assunzione di contraccettivi orali

L'ipertensione nelle donne può essere legata all'assunzione della pillola
I contraccettivi orali sono farmaci dalla forte capacità di causare effetti avversi, nonostante la loro efficacia.

Sebbene siano necessari ulteriori studi al riguardo, l’evidenza suggerisce un aumento della pressione arteriosa nelle donne che assumono in maniera continuata i contraccettivi orali.

Alcune ricerche evidenziano che nel 5% delle donne che fanno uso di contraccettivi orali si può sviluppare un’ipertensione conclamata. La percentuale aumenta se la pillola viene abbinata al fumo e all’obesità.

Questo è il motivo per cui si consiglia alle donne che assumono la pillola di monitorare regolarmente la pressione. Nel caso si riscontrino alterazioni, è necessario segnalarle al medico specialista. È possibile che la causa di questi squilibri risieda nei cambiamenti dei livelli di estrogeni e progesterone.

Percentuale di grasso corporeo

La distribuzione e la composizione del grasso corporeo varia a seconda del sesso. Nelle donne la percentuale di grasso è leggermente superiore. Lo sviluppo di una forma precoce di ipertensione è stato associato a livelli elevati di grasso epicardico e viscerale.

Nello specifico, l’evidenza indica una relazione tra una maggiore percentuale di grasso corporeo e un aumento della pressione arteriosa nelle donne. Al contrario, secondo gli studi, una riduzione del grasso permette un migliore controllo della pressione arteriosa.

È importante notare che l’aumento delle percentuali di grasso legato a uno squilibrio ormonale o a una dieta errata, può portare allo sviluppo di altre malattie. Queste includono colesterolo alto, insulino-resistenza, malattie cardiache e sindrome metabolica.

Gravidanza e ipertensione

Una menzione speciale merita la gravidanza. Non è raro che la gestazione porti ad un aumento della pressione arteriosa; secondo alcune fonti si verifica nel 6 – 10% dei casi. In questo caso di parla di ipertensione indotta dalla gravidanza. L’evidenza indica che è la principale causa di morbilità materna e perinatale. È più comune nelle prime gravidanze e il più delle volte scompare dopo il parto.

Se non controllata, può portare a preeclampsia, in media durante o dopo la ventesima settimana di gestazione. Questi episodi sono più comuni nelle gravidanze multiple, nelle donne sotto i 20 anni o di età superiore ai 40 anni, con l’obesità come comorbidità.

Ecco perché è importante monitorare i livelli di pressione arteriosa durante la gravidanza. È una condizione pericolosa, poiché non genera sintomi apparenti.

Alcuni studi hanno collegato la presenza di ipertensione in gravidanza con un basso peso del bambino, fattore che può condizionarne lo sviluppo nelle fasi successive.

Ipertensione nelle donne: la menopausa

Ipertensione nelle donne e menopausa
I cambiamenti ormonali potrebbero spiegare la comparsa dell’ipertensione in menopausa.

I cambiamenti ormonali che si verificano durante e dopo la menopausa possono essere fattori scatenanti di ipertensione nelle donne.

Si stima che la pressione alta nelle donne di età superiore ai 65 anni raggiunga una percentuale del 60%, con implicazioni ancora poco note. Secondo alcuni studi, i sintomi della pressione alta vengono spesso confusi con i segni della menopausa.

Esiste un consenso, dimostrato dall’evidenza, secondo cui gli estrogeni aiutino a proteggere o regolare la pressione.

La loro presenza attiva una serie di meccanismi vasodilatatori e, quando sono a livelli ottimali, inibisce i processi vasocostrittori. Al contrario, un calo degli estrogeni espone la donna a maggiori rischi per la salute.

Per questo motivo, le donne sopra i 50 anni dovrebbero tenere sotto controllo la pressione arteriosa, almeno una volta all’anno; il controllo sarà più ravvicinato per le categorie a rischio o secondo le raccomandazioni dello specialista.

Infine, è importante notare che, in generale, non c’è differenza nel trattamento dell’ipertensione per uomini o donne sebbene in alcune circostanze possa cambiare, come in gravidanza. 



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