Fibromi uterini: sintomi, cause e trattamento

I fibromi uterini possono causare sintomi fastidiosi e influire in modo significativo sulla qualità della vita. Sono in genere benigni e la possibilità che si trasformino in cancro è molto bassa, tuttavia è importante mantenersi sotto controllo medico.
Fibromi uterini: sintomi, cause e trattamento

Ultimo aggiornamento: 21 maggio, 2021

Un fibroma o mioma è definito come “la crescita benigna e anormale delle cellule muscolari di un organo specifico”. I fibromi uterini sono i tumori più frequenti in campo ginecologico e colpiscono milioni di donne in tutto il mondo. Volete sapere quali sono i sintomi, le cause e il trattamento? Continuate a leggere!

Secondo diversi studi, questo tipo di tumore colpisce fino al 40% delle donne sotto i 40 anni di età in tutto il mondo. Si sviluppano nella tonaca muscolare dell’utero e sono in gran parte composti da più strati di collagene insieme ad altre sostanze come fibronectina e proteoglicani.

I fibromi uterini sono un problema diffuso in tutto il mondo, sebbene siano più comuni nelle donne afroamericane che nelle caucasiche. Le caratteristiche sono molto variabili. Possono essere, ad esempio, singoli, multipli, così piccoli da non essere rilevabili o così grandi da generare compressione.

Sintomi

Sanguinamento da fibromi uterini
Un sintomo comune del fibroma uterino è il sanguinamento vaginale al di fuori del ciclo mestruale.

Sebbene le neoplasie (tumori) siano associate a sintomi evidenti, la ricerca mostra che la maggior parte dei fibromi uterini è asintomatica. Infatti, si stima che solo tra il 20 e il 50% delle donne manifesti qualche tipo di sintomo correlato comunque alle dimensioni, alla posizione e al numero di tumori.

Il sintomo più comune è un atipico sanguinamento uterino. Una forma molto frequente di sanguinamento è la metrorragia, cioè il sanguinamento vaginale che non coincide con i giorni delle mestruazioni. Può verificarsi anche sanguinamento mestruale molto intenso, noto come ipermenorrea.

La presenza di più fibromi uterini e il loro aumento di dimensioni è correlata alla comparsa di un quadro clinico molto diversificato. In questo senso, le donne possono presentare:

  • Bisogno frequente di urinare.
  • Dolore o pressione al bacino.
  • Infertilità
  • Dolore durante i rapporti sessuali o dispareunia.
  • Stitichezza.

Cause dei fibromi uterini

Purtroppo non è stata ancora individuata una causa specifica che spieghi la comparsa dei fibromi uterini. È noto che si manifestano come conseguenza di un’alterazione monoclonale, cioè sono dovuti alla crescita e alla moltiplicazione di una singola cellula muscolare.

Lo sviluppo dei fibromi uterini è stato correlato all’azione sul muscolo uterino degli estrogeni e del progesterone circolanti, tenendo conto dell’età in cui compaiono. Queste alterazioni sono molto rare durante la pubertà, mentre aumentano di frequenza tra i quaranta e i cinquanta anni di età.

Sono diversi gli studi a mettere in relazione i fibromi uterini con alterazioni in diversi cromosomi, tra cui spiccano 1, 3, 7, 12 e 14. È stato infatti dimostrato che le variazioni in questi cromosomi hanno origini diverse, dalla traslocazione di alcune porzioni fino alla delezione di qualche gene (modificazioni nel DNA).

Fattori di rischio

Diversi fattori di rischio aumentano la probabilità di sviluppare un fibroma. Molti di essi sono correlati all’aumento dei livelli di estrogeni nel sangue, tra cui spiccano:

  • Età tra i 40 e i 50 anni.
  • Essere di origine africana.
  • Usare contraccettivi orali.
  • Obesità e stile di vita sedentario.
  • Terapia ormonale sostitutiva.
  • Storia familiare di fibromi uterini.
  • Fumo.

Alcuni di questi fattori di rischio sono legati alla genetica, quindi non possono essere modificati. Tuttavia, la maggior parte di essi dipende dallo stile di vita. È quindi possibile ridurre la probabilità di comparsa di fibromi uterini.

Diagnosi

Diagnosi ecografica dei fibromi uterini
L’ecografia può offrire informazioni molto utili per la diagnosi.

La diagnosi dei fibromi uterini può essere complicata, poiché in genere sono lunghi solo pochi centimetri e sono asintomatici. Il medico può sospettarne la presenza durante un esame pelvico di routine, soprattutto se hanno un diametro significativo.

Di fronte a un sospetto mioma uterino, lo specialista consiglierà una serie di esami per confermare la diagnosi. L’ecografia pelvica o transvaginale è uno dei test di imaging più utili in questo tipo di patologia. Utilizza gli ultrasuoni per ottenere un’immagine dell’utero e consente di misurare il fibroma.

In alcuni casi, l’ecografia potrebbe non essere esaustiva, quindi è necessario eseguire altri tipi di esami. Tra le prove di imaging che possono essere utilizzate, troviamo:

  • Risonanza magnetica.
  • Isterosonografia.
  • Isterosalpingografia.
  • Isteroscopia

Gli esami del sangue sono invece utili per le diagnosi differenziali ed escludere altre patologie che causano alterazioni del ciclo. Può essere prescritto un emocromo completo e un test dei livelli di varie sostanze come gli ormoni tiroidei.

Trattamento dei fibromi uterini

Il trattamento dei fibromi uterini dipenderà dalle caratteristiche del tumore e dalla presenza o assenza di sintomi. I fibromi asintomatici tendono ad avere un comportamento prevedibile, cioè non richiedono alcun tipo di trattamento ed è sufficiente tenerli sotto controllo.

In presenza di sintomi fastidiosi, invece, le strade sono due, conservativa e chirurgica. Entrambi gli approcci danno ottimi risultati e consentono di migliorare la qualità della vita della paziente.

Trattamento conservativo

Questa opzione terapeutica è destinata alle donne con fibromi di dimensioni moderate i cui sintomi non sono gravi. Il trattamento sarà mirato a ridurre i livelli di estrogeni al fine di prevenire la crescita del tumore e ridurre l’intensità dei sintomi.

In questo senso, è possibile installare dispositivi intrauterini a rilascio di ormoni, somministrare contraccettivi orali o iniezioni di terapia ormonale. Inoltre, si possono prevedere farmaci utili a limitare l’afflusso di sangue al fibroma, per alleviare il dolore e trattare altri sintomi specifici.

Trattamento chirurgico

La rimozione chirurgica dei fibromi uterini è indicata nelle pazienti con neoplasie di notevoli dimensioni o con sintomi gravi. La procedura da eseguire dipenderà dall’età della paziente, dalle sue condizioni fisiche e dal numero e dalle dimensioni dei tumori.

In generale, la procedura tende a rimuovere l’intero fibroma preservando il più possibile l’utero.

Le tecniche che possono essere utilizzate sono molto varie, vanno dall’embolizzazione arteriosa per ridurre l’afflusso di sangue al fibroma e provocare la morte dei tessuti (necrosi), all‘isterectomia nei casi più gravi.

Fibromi uterini: una patologia comune ma benigna

I fibromi uterini rappresentano la causa più comune di tumori pelvici nelle donne in età fertile. Possono essere il risultato dell’azione degli estrogeni sulle cellule della tonaca muscolare uterina. Sono, inoltre, influenzati da una serie di fattori di rischio legati allo stile di vita.

Alcuni di questi tumori possono causare sintomi molto intensi; è possibile anche che vadano a interferire con la fertilità e a comprimere altri organi. Sono in genere benigni e la possibilità che si trasformino in cancro è molto bassa, tuttavia è importante mantenersi sotto controllo medico.



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