Emicrania cronica: tutto quello che c'è da sapere
Quando l’emicrania colpisce per 15 giorni o più al mese, di cui 8 con i sintomi caratteristici di questo disturbo, si può parlare di emicrania cronica. Secondo studi effettuati in campo neurologico, il 2% della popolazione è affetto da questo tipo di cefalea.
Cos’altro c’è da sapere sull’emicrania cronica? Può rappresentare un rischio per la salute? Richiede qualche tipo di trattamento o monitoraggio speciale? Vi diremo tutto in questo articolo.
I sintomi dell’emicrania cronica
Quando usiamo il termine emicrania cronica, non ci riferiamo a una condizione permanente in quanto tale, ma piuttosto alla frequenza con cui si verifica mensilmente. Come abbiamo già detto, deve essere presente almeno 15 giorni al mese.
Secondo un aggiornamento pubblicato dalla Associazione Neurologica Colombiana, l’emicrania cronica è una complicazione della malattia. Allo stesso modo dello stato emicranico, l’aura persistente senza infarto e l’infarto emicranico.
Seguendo il Manuale MSD, sappiamo che l’emicrania cronica veniva definita mal di testa combinato o misto, perché aveva le caratteristiche sia di una cefalea tensiva che di un’emicrania. Inoltre, tende a essere più comune nelle persone che fanno un uso eccessivo di farmaci per alleviare il mal di testa acuto.
Come nelle altre forme, il sintomo caratteristico dell’emicrania cronica è un dolore pulsante o palpitante, che può andare da moderato a grave. Di solito è accompagnato da fotofobia, fonofobia, osmofobia, nausea e vomito. Inoltre, è comune che includa un’aura.
Cause e fattori di rischio associati
Le cause dell’emicrania sono sconosciute. Si fa riferimento alla combinazione di vari fattori, sia interni che esterni.
In caso di emicrania cronica, i principali fattori di rischio sono:
- Ansia o depressione.
- Storia familiare di emicrania (le persone che hanno una storia familiare hanno maggiori probabilità di avere un qualche tipo di emicrania).
- Consumo regolare di antidolorifici (sebbene possano alleviare il mal di testa, un impiego eccessivo e non controllato può esacerbare il dolore).
- Essere una donna e in età fertile (le donne tendono ad avere maggiori probabilità di soffrire di vari tipi di emicrania, secondo il sito di Office on Women’s Health.
Oltre a tutto ciò, il fatto di non mantenere buone abitudini di vita può influenzare lo sviluppo dell’emicrania cronica. Quando parliamo di buone abitudini, non intendiamo solo un’alimentazione sana e un regolare esercizio fisico, ma anche orari di sonno e pasti regolari.
È inoltre utile evitare i fattori scatenanti, così come gli eccessi di qualsiasi tipo. Il consumo di alcol e caffeina dovrebbe essere limitato.
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Diagnosi di emicrania cronica
Per arrivare alla diagnosi dell’emicrania cronica, di solito non è necessario ricorrere a esami diagnostici per immagini (come una risonanza magnetica o una TAC). In genere al medico è sufficiente il colloquio con il paziente e l’esame fisico.
Secondo il team di esperti del portale My Headache, il medico può indirizzare il paziente allo psichiatra per una valutazione. Tutto questo con l’obiettivo di scoprire se esiste una componente di depressione o ansia.
Trattamento
Nel trattamento dell’emicrania cronica, in genere si combina l’approccio farmacologico con un approccio non farmacologico. L’unico farmaco approvato e appositamente progettato per l’emicrania cronica è la tossina botulinica, poiché si è dimostrata efficace nel ridurre la durata del dolore e la gravità dei sintomi. Ciò è confermato dall’American Headache Society. Questo medicinale viene somministrato tramite iniezione in precise aree della testa e del collo ogni 12 settimane.
Nella fase acuta dell’emicrania, vengono generalmente utilizzati gli stessi farmaci dell’emicrania episodica, compresi gli anticorpi monoclonali. Questi ultimi bloccano il peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP).
I farmaci più prescritti sono i seguenti:
- Antidolorifici, come il paracetamolo.
- Farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’ibuprofene.
- Triptani.
- Derivati dell’ergotamina.
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Emicrania cronica: l’importanza di cambiare abitudini
È importante che il paziente adatti o migliori le proprie abitudini, al fine di mantenere una buona qualità della vita e ridurre l’impatto delle emicranie. È, infatti, la combinazione di un trattamento adeguato con uno stile di vita sano che ha dimostrato di fornire il maggior numero di benefici.
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