Cos'è la dispepsia?

La dispepsia è un insieme di sintomi gastrointestinali come dolore, bruciore, gonfiore, nausea, vomito e senso di sazietà. Non è considerata una malattia, ma piuttosto il risultato di varie alterazioni fisiopatologiche.
Cos'è la dispepsia?
Diego Pereira

Scritto e verificato el médico Diego Pereira.

Ultimo aggiornamento: 13 aprile, 2021

La dispepsia è uno dei motivi più frequenti di visita gastroenterologica. È un insieme di sintomi caratterizzati da disturbi gastrointestinali, di solito associati al consumo di cibo.

Nonostante la sua elevata prevalenza, in pochi casi si raggiunge una diagnosi specifica che ne spieghi la causa. Se siete interessati a conoscere le ragioni della dispepsia, continuate a leggere!

Dispepsia: sintomo o malattia?

La dispepsia è un insieme di disturbi gastrointestinali
La dispepsia è solo un sintomo: le sue cause possono essere molto diverse.

È un insieme di sintomi gastrointestinali diversi e aspecifici che a volte si verificano come conseguenza di una malattia organica. Per questo motivo la dispepsia non può essere considerata una malattia, ma piuttosto il risultato di varie alterazioni fisiopatologiche.

Da un punto di vista clinico, di solito colpisce la parte centrale e superiore dell’addome, nota come epigastrio. Le sensazioni possono essere molteplici, inclusi dolore e bruciore. Sono comuni anche alcuni sintomi generali come gonfiore, nausea, vomito e sazietà dopo aver mangiato solo piccole quantità di cibo.

Secondo l’Università degli Studi di Salerno, la dispepsia è un disturbo frequente nel mondo occidentale e può raggiungere valori di prevalenza dal 25 al 40%. Sono molte le persone che preferiscono l’automedicazione con farmaci da banco, scegliendo di non andare dal medico; pertanto, questi ultimi casi non vengono registrati.

Classificazione della dispepsia

Può essere divisa in due tipi: funzionale e organica. La prima si verifica in assenza di una patologia, mentre nel secondo caso esiste una causa evidente. Vediamo le caratteristiche di ciascun gruppo.

Funzionale

Questo tipo di dispepsia non è correlata a patologie organiche importanti, come potrebbe essere un’ulcera peptica. Per arrivare alla diagnosi, il medico può ricorrere a diversi esami complementari che vedremo in seguito.

Sebbene una ricerca approfondita delle malattie non dia alcun risultato nella dispepsia funzionale, verrebbe da pensare che dietro i sintomi ci sia qualche alterazione fisiopatologica. Per anni la dinamica di questo tipo di dispepsia appariva come un mistero, fino a quando non è stata pubblicata questa meta-analisi (2018).

Per eseguire questa revisione sistematica della letteratura, gli autori hanno preso in considerazione 37 studi contenenti dati di osservazione al microscopio della mucosa gastrica e duodenale di pazienti con dispepsia funzionale.

Attraverso metodi statistici, lo studio di revisione ha potuto concludere che alla base di questo tipo di dispepsia ci sono fenomeni microinfiammatori, con abbondanza di eosinofili e mastociti.

Per ragioni pratiche ed economiche, questa procedura non viene eseguita di routine. I medici, una volta esclusa la presenza di patologie importanti, di solito indicano un trattamento a lungo termine utile a ridurre o eliminare i sintomi.

Organica

L'infezione da H. pylori è una una causa comune della dispepsia
L’infezione da H. pylori è una una causa comune della dispepsia organica.

In questo caso, i sintomi sono il risultato di una condizione. Ognuna richiede uno specifico metodo diagnostico. Le cause più comuni sono le seguenti:

  • Ulcera peptica: è una condizione caratterizzata dalla comparsa di lesioni nella mucosa gastrica o duodenale. Di solito provoca dolore intenso e bruciore. In alcuni pazienti, può portare a sanguinamento gastrointestinale.
  • Infezione da Helicobacter pylori: questo batterio è responsabile di molti casi di gastrite cronica. Sebbene nella maggior parte dei casi il quadro clinico sia limitato alla dispepsia, in alcuni pazienti potrebbe evolversi in cancro gastrico.
  • Calcoli biliari: è una malattia molto comune dovuta a un accumulo di sostanze indurite all’interno del lume della cistifellea o dei dotti biliari. Quando si verifica un’infezione associata, si parla di colecistite o colangite.
  • Cancro al pancreas o gastrico: entrambe le condizioni hanno una prognosi sfavorevole, soprattutto perché la loro diagnosi è di solito tardiva. Alcuni campanelli d’allarme sono il sanguinamento digestivo e la perdita di peso inspiegabile.

Altre cause molto meno comuni sono la pancreatite cronica, alcuni disturbi metabolici e il diabete mellito scarsamente controllato. In quest’ultimo caso, la dispepsia è una conseguenza del danno ai nervi dovuto al persistente aumento della glicemia (neuropatia diabetica).

Diagnosi

Come accennato prima, la dispepsia non è una malattia. Sebbene all’inizio la diagnosi sembri ovvia, la vera importanza di andare dal medico sta nel determinare l’origine dei sintomi.

Il primo obiettivo del gastroenterologo è capire se si tratta di un caso di dispepsia funzionale o organica attraverso l’uso di scale di valutazione clinica.

Se il medico sospetta l’esistenza di una patologia che spiega i sintomi, può prescrivere una serie di esami per arrivare alla diagnosi.

Esami complementari

Il metodo più efficace è un’endoscopia gastrointestinale superiore. Questa tecnica si basa sull’introduzione di un tubo flessibile munito di telecamera ad alta risoluzione, che viene introdotto (dopo sedazione) attraverso la bocca del paziente.

Ciò consente la corretta visualizzazione delle strutture gastrointestinali, oltre a consentire l’esecuzione di biopsie in sede.

Esistono metodi meno specifici ma che aiutano comunque nella diagnosi, come i seguenti:

  • Emocromo completo.
  • Ecografia addominale.
  • Rilevazione di H. pylori attraverso studi sierologici e determinazione degli antigeni nelle feci, tra gli altri test.

Trattamento

Come molti altri disturbi gastrointestinali, la dispepsia può essere trattata modificando alcune abitudini alimentari e di vita. Quando necessario, è possibile anche ricorrere ai farmaci.

Cambiamenti nella dieta e nello stile di vita

Questo è solitamente il primo consiglio che danno i medici. Secondo il sito  della Mayo Clinic, le principali raccomandazioni sono le seguenti:

  1. Evitare di saltare i pasti.
  2. Ridurre il consumo di tabacco, caffè e alcol.
  3. Non fare pasti abbondanti: diminuire la quantità di cibo e aumentare la frequenza con cui viene consumato.
  4. Masticare e deglutire lentamente e in modo consapevole.

Sebbene questi cambiamenti possano fornire un sollievo sintomatico, in molti casi il sollievo non è completo. In questi pazienti è indicato un trattamento farmacologico.

Farmaci

Nei casi di dispepsia secondaria o organica, il trattamento è diretto alla causa dei sintomi. Ad esempio, per eliminare l’H. pylori, i medici prescrivono spesso omeprazolo, claritromicina e amoxicillina.

In caso di dispepsia funzionale, può essere indicato uno dei seguenti farmaci:

  • Inibitori della pompa protonica: riducono la secrezione di acido gastrico; un esempio rappresentativo è l’omeprazolo.
  • Procinetici: favoriscono lo svuotamento gastrico e prevengono il reflusso gastroesofageo. Questo gruppo include metoclopramide, domperidone e cinitapride.
  • Psicofarmaci: sono utili solo quando è associata una componente psichiatrica.

Convivere con la dispepsia: quando è necessario andare dal medico?

Quando i sintomi sono gravi o si ripresentano troppo spesso, è consigliabile rivolgersi al gastroenterologo. A seconda del caso, lo specialista potrebbe richiedere ulteriori esami per determinare l’origine della dispepsia, anche se in molti casi non esiste una patologia chiara.



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