Gengivite: sintomi, cause e trattamento

La gengivite è una malattia molto comune che spesso passa inosservata. Può tuttavia progredire e trasformarsi in parodontite, una condizione più seria. Una diagnosi e una terapia tempestiva sono quindi di grande importanza.
Gengivite: sintomi, cause e trattamento

Ultimo aggiornamento: 24 maggio, 2021

La cavità orale è costituita dai denti e da tutti i tessuti che li sostengono, noti anche come parodonto. Uno dei principali tessuti di sostegno sono le gengive, che possono andare incontro a diverse patologie. Una delle più comuni è l’infiammazione delle gengive o gengivite.

Si tratta di una delle malattie gengivali più diffuse al mondo, con una prevalenza compresa tra il 20 e il 50% a seconda del gruppo di popolazione in analisi. Questa patologia, che è il primo stadio della malattia parodontale, può essere seguita da un’infezione del tessuto e andare a colpire le strutture più profonde.

La gengivite segue diversi stadi, ma in genere inizia con un leggero sanguinamento dalle gengive durante lo spazzolamento. Nei casi più gravi, l’infiammazione può colpire i legamenti parodontali e il tessuto osseo, provocandone la distruzione. Un trattamento tempestivo è quindi essenziale.

Cause della gengivite

Gengivite e alitosi.
Spesso la gengivite è accompagnata da alitosi.

Una delle principali cause della gengivite è la presenza costante della placca dentale a causa di una scarsa o inadeguata igiene orale. La bocca contiene un gran numero di batteri, che si combinano con muco e particelle di cibo a formare una sostanza chiamata placca, che ricopre il dente.

La placca dentale deve essere rimossa ogni giorno con lo spazzolino per prevenire la formazione di carie o l’alitosi. Quando la placca non viene rimossa, tende ad accumularsi alla base del dente, a indurirsi e formare un deposito duro chiamato tartaro.

La placca e il tartaro sono causa di infiammazione delle gengive. Entrambi i fattori, insieme a un’igiene scarsa, favoriscono l’accumulo di germi nei tessuti. Tutti questi microrganismi producono tossine, che peggiorano notevolmente la malattia.

Fattori di rischio

Nonostante sia una condizione piuttosto frequente, sono stati individuati una serie di fattori di rischio che ne favoriscono lo sviluppo. Sono legati alla debolezza del sistema immunitario, ad alterazioni anatomiche della bocca e altre situazioni come: 

  • Gravidanza.
  • Età avanzata.
  • Malocclusioni che irritano le gengive.
  • Stress.
  • Alcuni farmaci come la fenitoina o i metalli pesanti.
  • Protesi mal adattate.
  • Diabete mellito non controllato.

Sintomi della gengivite

I primi sintomi della gengivite possono essere difficili da notare a occhio nudo, oltre a non essere particolarmente fastidiosi. In questo senso, è importante conoscere l’aspetto normale delle gengive per meglio identificare le sue alterazioni. Le gengive sane sono di colore rosa pallido, umide, non dolorose alla palpazione, saldamente attaccate al dente.

Uno dei principali sintomi della gengivite è la gengivorragia o sanguinamento delle gengive, soprattutto dopo aver spazzolato i denti. Il sangue è in genere scarso e rosso vivo. Si nota nella schiuma prodotta dal dentifricio in piccole goccioline o striature rosate.

Le gengive infiammate o sotto l’azione dei batteri si presentano con sintomi come:

  • Gonfiore.
  • Colore rossastro o brillante.
  • Alito cattivo.
  • Tessuto ritratto.
  • Dolore o fastidio al tatto.
  • Ulcere nei casi più gravi.

Diagnosi

La diagnosi di questa patologia gengivale è molto semplice: è sufficiente un rapido esame della bocca da parte del dentista.

Il dentista può toccare le gengive con le dita e stimolarle per verificare la sensibilità e il sanguinamento. Può anche rivolgere al paziente alcune domande per identificare l’esistenza di uno dei fattori di rischio sopra descritti.

Un parametro di cui prende nota di solito il dentista è la profondità dello spazio tra la gengiva e il dente. Nelle gengive sane questo spazio è inferiore a 3 millimetri.

Nei casi più gravi può essere necessaria una radiografia. Questo tipo di esame aiuta a capire se vi è una diminuzione della massa ossea, condizione che indicherebbe la presenza di parodontite, una delle complicanze più frequenti della malattia.

Trattamento della gengivite

I casi di gengivite devono essere valutati dal dentista.
Andare dal dentista è sempre l’opzione migliore.

Il trattamento della gengivite ha lo scopo di ridurre l’infiammazione ed eliminare l’infezione del tessuto. D’altra parte, è necessario trattare la causa diretta della malattia. Se, ad esempio, l’infiammazione è conseguenza di un difetto nell’impianto dentale, questo dovrà essere rimosso e regolato.

La gengivite è curabile, ma sia la placca che il tartaro devono essere rimossi dai denti. Il dentista procederà quindi a rimuovere i depositi solidi ed eseguire una corretta pulizia.

Alcuni specialisti consigliano l’uso di collutori antisettici nei giorni che precedono la pulizia dei denti per ridurre l’infiammazione.

Rimossi tartaro e placca, di solito l’infiammazione delle gengive guarisce nel giro di pochi giorni. La gengivite è una malattia che tende a ripresentarsi, motivo per cui sono fondamentali una buona igiene orale e un controllo periodico dal dentista.

Come prevenire la gengivite?

Il modo migliore per prevenire la comparsa di qualsiasi malattia dentale o gengivale è una corretta igiene orale e un’adeguata cura dei denti. La rimozione della placca è molto importante, motivo per cui i dentisti consigliano di spazzolare i denti almeno due volte al giorno con uno spazzolino adatto.

Secondo alcune ricerche, lo spazzolino elettrico è migliore dello spazzolino tradizionale per rimuovere la placca e il tartaro, tuttavia è essenziale adottare una buona tecnica di spazzolatura. È necessario, in questo senso, cercare di raggiungere tutti i denti con lo spazzolino, senza dimenticare le strutture adiacenti come la lingua.

Una corretta spazzolatura dovrebbe essere accompagnata dal filo interdentale almeno una volta al giorno, poiché è il modo più efficace per rimuovere la placca che si insinua tra i denti. È altamente raccomandato anche l’uso del collutorio, poiché aiuta a eliminare i batteri della cavità orale e migliorano l’alito.

Gengivite: è importante intervenire subito

La gengivite è una malattia parodontale caratterizzata da sanguinamento e infiammazione delle gengive. È dovuta a diverse cause sebbene sia strettamente correlata a un’igiene orale inadeguata. Il modo migliore per prevenirla e curarla è attraverso la rimozione del tartaro e un’adeguata spazzolatura dei denti.

All’apparenza non grave, la gengivite può progredire e trasformarsi in parodontite, una malattia che può portare alla distruzione del tessuto osseo della bocca. Una diagnosi e una terapia tempestiva sono di grande importanza: chiedete consiglio al dentista ai primi sintomi.



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