Convivere con la malattia di Lyme
La malattia di Lyme è un’infezione trasmessa dalle zecche che può causare una serie di disturbi a breve e lungo termine. Il trattamento può richiedere diverse settimane prime di fare effetto e spesso i sintomi non scompaiono immediatamente. I pazienti devono quindi imparare a convivere con la malattia di Lyme per un certo tempo.
D’altra parte, studi dimostrano che fino al 5% dei pazienti può sviluppare la sindrome post-trattamento della malattia di Lyme. È definita come “la persistenza di sintomi quali affaticamento e dolori articolari una volta terminato il trattamento antibiotico”. Questi sintomi possono richiedere mesi per scomparire.
Convivere con la malattia di Lyme: prendersi cura della salute fisica
Questa malattia può portare alla comparsa di complicanze che diminuiscono la qualità della vita, soprattutto se non viene diagnosticata in tempo. Una delle più comuni è una forma particolare di artrite nota come artrite di Lyme, sebbene possa anche causare alterazioni neurologiche e cardiache.
Una serie di cambiamenti nello stile di vita e alcuni trattamenti possono aiutare ad affrontare meglio la malattia.
Gestione del dolore
Il dolore articolare è forse uno dei sintomi che più affliggono chi soffre della malattia di Lyme e della sindrome post-trattamento. Si consiglia di provare una o più tecniche fino a ridurre il dolore a livelli tollerabili.
Alcuni metodi che si sono dimostrati utili sono:
- Applicazione di impacchi caldi o freddi su muscoli e articolazioni infiammati.
- Sali di Epsom.
- Utilizzo di tecniche di agopuntura o chiropratica.
- Massaggi delicati sulle articolazioni doloranti.
È importante sottolineare che queste tecniche potrebbero non funzionare per tutti, quindi i risultati sono molto variabili. Anche l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei come il naprossene può aiutare a convivere con la malattia di Lyme. Tuttavia, è sempre bene consultare uno specialista prima di assumere qualsiasi farmaco.
Esercizio fisico
L’attività fisica è uno dei modi migliori per prevenire le malattie e rimanere in salute. Offre grandi benefici migliorando il sistema cardiovascolare e regolando vari processi nel corpo.
Abbiamo detto che uno dei sintomi più comuni della malattia di Lyme è il dolore articolare, quindi l’esercizio fisico potrebbe sembrare una cattiva idea. Tuttavia, gli studi hanno dimostrato che l’attività fisica di resistenza 3 volte a settimana può migliorare la salute delle persone con questa patologia.
Lo studio ha valutato 8 pazienti con malattia di Lyme cronica che hanno realizzato una routine di esercizi controllati per alcune settimane. Al termine, i partecipanti hanno riferito di sentirsi più sani ed energici nonostante la malattia.
Anche in questo caso, tuttavia, è sempre consigliabile consultare lo specialista prima di iniziare qualsiasi attività fisica.
Dieta sana
Non ci sono molti studi che dimostrano che i cambiamenti nella dieta possano aiutare a convivere con la malattia di Lyme o ridurre i sintomi. Tuttavia, è sempre bene seguire una dieta sana ed equilibrata, garantendo un apporto di nutrienti necessari per il rinnovamento delle cellule.
È importante ricordare che l’agente eziologico della patologia è un organismo intracellulare, quindi il rinnovamento delle cellule ne favorisce l’eliminazione.
Seguire una dieta antinfiammatoria può essere inoltre utile per ridurre l’infiammazione articolare. Si consiglia, ad esempio di:
- Sostituire gli oli vegetali con l’olio d’oliva per cuocere.
- Ridurre il consumo di carne rossa.
- Mangiare almeno 2 tazze e mezzo di frutta e verdura al giorno.
D’altra parte, le persone con la malattia di Lyme seguono spesso un trattamento intenso con antibiotici, che possono alterare il microbiota intestinale. Questo fatto può favorire la comparsa di diverse patologie gastrointestinali che complicano il quadro clinico. In questo senso è consigliabile proteggere la salute del microbiota aumentando il consumo di fibre e cibi fermentati come lo yogurt.
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Gestione emotiva
La diagnosi di alcune malattie può causare ansia e cambiamenti nell’umore, soprattutto se comportano dolore o una limitazione funzionale. In questo senso, la malattia di Lyme e la sindrome post-trattamento possono generare disturbi emotivi o addirittura depressione o ansia.
Questa patologia può colpire anche il sistema nervoso centrale, portando alla comparsa di sintomi che alterano l’umore. Diversi studi mostrano che le persone colpite dalla sindrome post-trattamento della malattia di Lyme subiscono rallentamenti motori.
È possibile anche sviluppare disturbi di memoria e nella fluidità del linguaggio. Tutte queste conseguenze favoriscono l’insorgere di disturbi psichici e sbalzi d’umore. In questo senso è di vitale importanza che l’ambiente familiare sostenga e comprenda il malato, almeno fino al momento della sua guarigione.
In caso di depressione grave o alterazioni del tono, è importante consultare un medico specialista. Esistono anche gruppi di supporto online, a cui partecipano persone che hanno superato la malattia, la cui esperienza può essere utile per chi ancora deve affrontarla.
Il sostegno dell’ambiente prossimo
I disturbi psichiatrici ed emotivi sviluppati possono alterare l’ambiente sociale del paziente. La malattia di Lyme può avere quindi ripercussioni a lungo termine, anche quando è ormai scomparsa.
Il paziente potrebbe volersi isolare e tagliare ogni legame con il mondo esterno. È importante che amici e familiari siano a conoscenza della malattia e in che modo il paziente sia stato colpito. Questo consentirà loro di trovare il modo migliore per avvicinarlo ed evitare ulteriori danni nelle relazioni interpersonali.
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Occorre prestare particolare attenzione alla gestione dei rapporti sociali proprio perché chi soffre della malattia di Lyme può sviluppare emozioni altamente negative. Fortunatamente, questa sensazione di solito scompare da sola alla fine della malattia, quindi è solo questione di tempo prima che la persona riacquisti il suo solito umore.
Una sfida transitoria
Convivere con la malattia di Lyme può essere una vera sfida per molte persone, soprattutto quando i sintomi persistono a causa della sindrome post-trattamento. La malattia di solito guarisce completamente dopo il trattamento con antibiotici, quindi non si tratta di una sfida permanente.
Una delle conseguenze più comuni della patologia è tuttavia la comparsa di disturbi psichiatrici come depressione e sbalzi d’umore. In questo senso, amici, familiari e gruppi di supporto sono un elemento chiave per superare con successo la malattia.
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