Cause delle aritmie cardiache e fattori di rischio
Le cause delle aritmie cardiache sono tanto varie quanto la loro gravità e le conseguenze cliniche. Per questo motivo, esistono più modi per classificarle.
Nonostante la diversità delle cause, secondo gli esperti, le aritmie, a livello cellulare, condividono proprietà elettrofisiologiche comuni. Esistono, alla base, tre meccanismi principali: automatismo, attività innescata e rientro.
In generale, ciò significa che quando il sistema di conduzione del cuore ha difficoltà a funzionare, i segnali elettrici seguono percorsi diversi dal normale, o sono addirittura ritardati o bloccati. Quando il cuore batte troppo velocemente, troppo lentamente o in modo irregolare, si parla di aritmie cardiache.
Cause delle aritmie cardiache più comuni
Poiché dietro le aritmie possono nascondersi diverse cause, non è sempre facile determinare la loro esatta origine. Di solito vengono presi in considerazione i seguenti aspetti:
Patologie precedenti
Malattie croniche come il diabete, l’ipertensione e l’apnea ostruttiva del sonno possono essere alcune delle cause delle aritmie. Oltre a queste, si possono includere anche la malattia coronarica e altri disturbi cardiaci (congeniti) come l’insufficienza mitralica.
Un altro fattore che rende inclini a sviluppare un’aritmia è aver subito un intervento chirurgico al cuore.
Oltre all’ipertensione, va notato che il consumo di farmaci per l’ipertensione può ugualmente essere una causa.
Insufficienza cardiaca
Il Giornale italiano di cardiologia definisce l’insufficienza cardiaca “la condizione nella quale il cuore non è in grado di fornire una quantità di sangue adeguata ai fabbisogni energetici dell’organismo”.
Livelli anormali di sali minerali nel sangue
Gli squilibri elettrolitici possono essere causa di aritmia. Soprattutto gli squilibri di calcio, magnesio e potassio, tre elementi che giocano un ruolo fondamentale nel sistema cardiovascolare.
Origine idiopatica
Le aritmie che non hanno un’origine chiara – anche dopo averle esaminate in modo approfondito – rientrano nella categoria delle “aritmie idiopatiche”.
Secondo alcuni specialisti, questo tipo di aritmia potrebbe avere un’origine genetica. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche.
Fattori di rischio
Le aritmie possono verificarsi sia in persone sane di qualsiasi età, sia in presenza di una malattia cardiaca sottostante. Tra i fattori di rischio possiamo includere:
- Obesità.
- Fumo.
- Stile di vita sedentario.
- Disidratazione.
- Stress o ansia.
- Malattie della tiroide.
- Consumo eccessivo di alcol o caffeina.
- Uso di droghe.
- Alcuni farmaci e integratori (come farmaci da banco per il raffreddore e le allergie, antidepressivi, antibiotici, ecc.).
- Eredità genetica.
- Invecchiamento: con gli anni aumenta il rischio di sviluppare un’aritmia. Per questo motivo, molte persone anziane sono portatrici di pacemaker.
Quando andare dal medico?
Alcune aritmie si risolvono in modo spontaneo, altre eliminando la causa che le ha prodotte; in alcuni casi le aritmie producono una significativa compromissione della funzione cardiaca e possono essere fatali. Pertanto, in caso di sintomi degni di nota (che si verificano in modo regolare o improvviso), è senza dubbio necessario consultare il medico il prima possibile.
Non è consigliabile ignorare il problema o rimandare a lungo la visita poiché prima si riceve una diagnosi e un trattamento appropriato, maggiore è il benessere. D’altra parte, si consiglia di migliorare lo stile di vita.
In caso di vertigini, debolezza, fiato corto, dolore al petto, svenimento o sincope e altri sintomi che impediscono di condurre una vita normale o causano malessere, sarà essenziale contattare subito il medico.
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