Ansia nella fibromialgia: cosa c'è da sapere?
La fibromialgia è una malattia difficile da definire. E poiché spesso può essere imprevedibile, non è raro che causi disagio e frustrazione. Allo stesso modo, l’ansia nella fibromialgia non è rara. Perché? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo prima ricordare alcuni aspetti di questa malattia.
Nella quotidianità, una persona con fibromialgia non sperimenta solo sintomi fisici come dolore generalizzato, sensazione di formicolio, mal di testa, disturbi digestivi, vertigini, ecc., ma deve anche convivere con i pensieri, le emozioni e le sensazioni che sorgono come conseguenza. Spesso negativi.
Non è facile far fronte al dolore, alla fatica e al disagio generale che persistono nonostante il riposo e altre misure. A volte è più facile, altre volte no. Questo, insieme alla necessità di seguire una routine, può far sentire la persona che soffre di fibromialgia di aver perso il controllo della propria vita.
Cause e fattori scatenanti dell’ansia
In generale, il sovraccarico sensoriale, i cambiamenti improvvisi nelle abitudini, le situazioni stressanti e altri fattori sono spesso fattori scatenanti di disagio fisico e psico-emotivo nelle persone con fibromialgia.
Sebbene l’influenza – in misura maggiore o minore, a seconda dei casi – dello stress e degli altri fattori citati sia innegabile, esiste l’ipotesi che l’ansia possa avere anche una componente legata alla genetica e alla chimica cerebrale.
Nonostante le numerose ricerche effettuate al riguardo, non è stato ancora possibile identificare una causa specifica per l’ansia. Tuttavia, sono disponibili sempre più informazioni, che consentono di affinare i criteri per la ricerca futura.
Cosa dice la ricerca
Nel 2006, uno studio ha scoperto che sebbene bassi livelli di vitamina D fossero stati frequentemente riportati nelle persone con fibromialgia, non è stata dimostrata alcuna associazione con ansia e depressione.
D’altra parte, in uno studio pubblicato nel 2013, è stato osservato quanto segue in pazienti con fibromialgia:
- Il dolore cronico è spesso associato a comorbidità come ansia e depressione. Queste possono diminuire la qualità della vita.
- Le persone con alti livelli di ansia e depressione hanno mostrato una maggiore percezione del dolore, ma non una maggiore sensibilità.
- I pazienti con livelli più elevati di ansia e depressione erano a più alto rischio di fibromialgia grave.
Sintomi dell’ansia
L’ansia può manifestarsi in vari modi e a vari livelli. A volte attraverso mal di testa, vertigini e nausea, e talvolta in modi più fisicamente e psicologicamente invalidanti.
Nervosismo, irritabilità, irrequietezza, pensieri negativi (e persino fatalistici) e la sensazione di aver perso il controllo del proprio corpo, insieme alla sensazione di vivere “al limite”, sono sintomi comuni di ansia nella fibromialgia.
Come in altri problemi di salute, l’ansia nella fibromialgia non si presenta solo come un sintomo derivato dalla malattia, ma anche come una condizione sovrapposta o interdipendente.
Ma al di là della sua classificazione, la verità è che l’ansia può influenzare la qualità della vita di qualsiasi persona, e ancora di più in coloro che soffrono di fibromialgia e altre malattie croniche. Per questo è necessario affrontarla e imparare a gestirla con un aiuto professionale.
In generale, il primo passo per mettersi al lavoro è riconoscere l’ansia, quindi identificare i possibili fattori scatenanti e infine imparare a vivere bene, anche quando si manifesta.
Gli esperti dell’American College of Rheumatology affermano che con un trattamento appropriato, uno stile di vita sano e una buona cura di sé, è possibile migliorare e condurre una vita normale. Pertanto, incoraggiano i pazienti ad assumere un ruolo attivo nel proprio benessere.
Diagnosi
Per affrontare l’ansia nella fibromialgia, è necessario esprimere il proprio disagio al medico curante che potrà indirizzare allo psicologo o allo psichiatra, come ritiene opportuno. La diagnosi viene eseguita dallo specialista.
- L’ansia nella fibromialgia non è una diagnosi in quanto tale, quindi è necessario consultare uno specialista.
- Va tenuto presente che alcuni pazienti soffrono di ansia, ma non hanno ansia generalizzata o un disturbo di panico, ma un disturbo bipolare, ad esempio.
Ansia nella fibromialgia: trattamento
L’American College of Rheumatology evidenzia la grande utilità della terapia cognitivo comportamentale nel trattamento della fibromialgia. Questa “si concentra sulla comprensione di come pensieri e comportamenti influenzino il dolore e altri sintomi”.
Nella guida preparata dagli esperti della Società Spagnola di Reumatologia, intitolata: Imparare a convivere con la fibromialgia, si conferma che la combinazione della terapia con altri strumenti e tecniche di rilassamento contribuisce in modo significativo al benessere.
Ciò include miglioramenti dell’ansia, depressione, dolore e impatto complessivo della malattia.
Per questo motivo sono consigliati strumenti come il mindfulness, la respirazione profonda e altre tecniche di rilassamento (come quelle comprese nelle discipline che uniscono la cura della mente e del corpo, come il tai chi e lo yoga).
Insomma, per far fronte all’ansia nella fibromialgia e godere di una buona qualità della vita, è necessario mettere in atto una strategia che permetta il benessere globale.
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