Differenze tra raggi UVA e UVB

I raggi UVA e UVB non sono la stessa cosa. Vediamo le loro differenze e alcune riflessioni.
Differenze tra raggi UVA e UVB
Diego Pereira

Revisionato e approvato da el médico Diego Pereira.

Ultimo aggiornamento: 19 febbraio, 2023

La radiazione ultravioletta (UVR) è un tipo di radiazione non ionizzante emessa dal sole e da alcune fonti artificiali. Come sottolineano gli esperti, l’esposizione continua alle sue lunghezze d’onda provoca processi infiammatori, invecchiamento, processi degenerativi, malattie della pelle (più comuni in estate) e cancro. Oggi esaminiamo le differenze tra i raggi UVA e UVB.

I raggi del sole sono la principale fonte di radiazioni ultraviolette (UVR). I lettini abbronzanti sono il miglior esempio di fonti artificiali, che sono associate alle stesse complicazioni sopra elencate (sotto esposizione continua). Ci sono molti dubbi sui tipi di radiazioni ultraviolette (UVR), quindi i seguenti criteri vi saranno utili per capire le differenze tra i raggi UVA e UVB.

Differenza tra raggi UVA e UVB: tipi di radiazioni ultraviolette (UVR)

I ricercatori dividono la radiazione ultravioletta (UVR) in tre tipi: A, B e C. Sono comunemente descritti come UV-A, UV-B e UV-C; anche se è anche comune che vengano classificati come UVA, UVB e UVC. La divisione è fatta in base alle proprietà elettrofisiche; vale a dire come le lunghezze d’onda sono conformate secondo ogni caso. Abbiamo quindi le seguenti caratteristiche:

  • Raggi UVA: lunghezze d’onda che vanno da 320 a 400 nanometri.
  • Raggi UVB: lunghezze d’onda comprese tra 290 e 320 nanometri.
  • Raggi UVC: lunghezze d’onda che vanno da 100 a 280 nanometri.

In termini molto semplici, i raggi UCV sono onde corte, i raggi UVB sono onde medie e i raggi UVA sono onde lunghe. Lo strato di ozono blocca i raggi UVC, quindi quelli che predominano sotto di esso sono i raggi UVA e UVB. Diamo un’occhiata alle loro caratteristiche per capire meglio come possono avere un impatto su di voi.

Cosa sono i raggi UVA?

Le differenze tra i raggi UVA e UVB sono allarmanti
Durante la giornata le persone sono costantemente esposte ai raggi UVA che possono essere dannosi a lungo termine.

I raggi UVA costituiscono il 90-95% delle lunghezze d’onda del sole disponibili nell’ambiente. Questo tipo di radiazione può essere suddiviso in due tipi: UVA I e UVA II. I primi oscillano tra 320 e 400 nanometri e i secondi tra 320 e 340 nanometri; quindi sono anche conosciuti rispettivamente come lontano UVA e vicino UVA.

Questo tipo di fulmine è presente durante tutto il giorno, indipendentemente dal fatto che sia mattina, mezzogiorno o pomeriggio. Possono penetrare nella maggior parte dei finestrini dell’auto senza grosse complicazioni ed è dimostrato che anche a basse dosi provocano cambiamenti morfologici sulla superficie della pelle. Quelli di tipo I penetrano nel derma, mentre quelli di tipo II raggiungono solo la superficie di questo strato della pelle.

I raggi UVA sono spesso collegati al cancro della pelle a causa del danno al DNA e dell’inibizione del meccanismo protettivo all’interno della pelle. Possono anche generare una dozzina di complicanze, tra cui spicca la cheratosi attinica.

L’esposizione ad alte dosi genera immediata abbronzatura e scottature. È noto che la protezione solare non è efficace nel contenere i raggi a fronte di esposizioni prolungate e permanenti (lo è per esposizioni brevi e regolari).

Cosa sono i raggi UVB?

I raggi UVB costituiscono il 5-10% delle lunghezze d’onda della luce solare presenti nello spazio. Quasi tutti i raggi di questo tipo vengono assorbiti nello strato superiore della pelle; cioè l’epidermide. La maggior parte di loro non penetra nel derma, ma sono caricati con maggiore energia rispetto ai precedenti. La maggior parte dei finestrini delle auto blocca efficacemente questi raggi.

L’esposizione ai raggi UVB provoca un riarrangiamento molecolare che forma fotoprodotti specifici, principalmente ciclobutano e fotoprodotti 6-4. Possono così generare abbronzatura a medio termine (non immediata), anche scottature e vesciche.

Spesso citati come raggi UV salutari, questo è tutt’altro che vero con le lunghe esposizioni. In effetti, sono responsabili della maggior parte degli episodi di cancro della pelle.

Dovreste usare la protezione solare?

Le differenze tra i raggi UVA e UVB risiedono nella salute
L’uso quotidiano della protezione solare è essenziale per evitare complicazioni di salute derivanti dall’esposizione ai raggi UV.

I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) raccomandano una media di 15 minuti di esposizione al sole 2-3 volte a settimana per ricevere i benefici associati. Naturalmente, la maggior parte delle persone supera di gran lunga queste raccomandazioni.

È già stato stabilito che nonostante le differenze tra i raggi UVA e UVB, entrambi causano alterazioni della pelle, quindi l’uso della protezione solare è consigliato quando questi suggerimenti vengono superati.

L’efficacia dei filtri solari non è contestata dagli scienziati e potrebbero essere lo strumento migliore per affrontare le conseguenze della regolare esposizione ai raggi del sole. Ogni persona esposta direttamente o indirettamente ai raggi del sole deve utilizzare la protezione solare. Questi bloccano sia i raggi UVA che UVB e dovrebbero essere applicati ogni 2 ore per mantenere la protezione della pelle.

Quando ne acquistate una dovete tenere conto del fattore di protezione solare (o SPF). Come regola generale, sono consigliate solo quelle protezioni dai 30 FPS in poi.

Anche ridurre l’esposizione al sole, coprirsi con indumenti, indossare occhiali da sole e indossare cappelli e berretti è di grande aiuto. Indipendentemente dalle differenze tra i raggi UVA e UVB, è necessario tenere conto di queste variabili per evitare complicazioni a medio e lungo termine.



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