Il prednisone aumenta la pressione arteriosa?
Il prednisone è un glucocorticoide derivato dai cortisonici. Il suo utilizzo è approvato dalla FDA per il trattamento di malattie infiammatorie, immunosoppressive, reumatiche, dermatologiche, neoplastiche, gastrointestinali, respiratorie e altre.
Tra i suoi effetti collaterali è stato segnalato un aumento della pressione sanguigna, aspetto che non può passare inosservato.
In alcuni paesi è un medicinale da banco spesso utilizzato per trattare l’asma, le reazioni allergiche o l’artrite, anche senza la supervisione del medico. Come con qualsiasi tipo di automedicazione, questo comportamento è sconsigliato.
In questo articolo vediamo perché il prednisone aumenta la pressione arteriosa e come dovrebbe essere monitorato.
Prednisone e pressione arteriosa
Il prednisone è un farmaco che appartiene al gruppo dei corticosteroidi. Esiste un certo consenso, supportato dall’evidenza, secondo cui questi farmaci possono causare ipertensione e insufficienza cardiaca come effetto collaterale. Oltre a ciò, la loro assunzione è stata anche associata ad apnea notturna, alterazioni dei lipidi, diabete, osteoporosi e disturbi emorragici.
Sono diversi i modi in cui il prednisone può causare ipertensione. Ad esempio attraverso:
- Aumento dell’appetito e del peso.
- Ritenzione di liquidi.
- Gonfiore.
La ritenzione idrica è il principale effetto collaterale associato all’assunzione di prednisone. Quando il corpo trattiene l’acqua, aumenta la quantità di fluido che il corpo fa circolare attraverso i vasi sanguigni. Come ci ricorda l’Harvard Health Publishing , questo a sua volta crea un sovraccarico sul cuore che può portare ad altre malattie cardiovascolari.
Lo sviluppo di effetti avversi, come l’ipertensione, è determinato dalla dose e dal tempo di esposizione al farmaco. Pertanto, ciò non significa che ogni paziente che segue questo trattamento svilupperà ipertensione, ma solo che ha una probabilità maggiore.
Uno studio pubblicato nel 2020 sulla rivista CMAJ indica che la sua assunzione può generare maggiori complicazioni in presenza di malattie infiammatorie croniche. Chi soffre di lupus, artrite reumatoide, vasculite e altre condizioni, ha fino al 34,8% di rischio di sviluppare la pressione alta se il trattamento è a vita o prolungato.
Sintomi della pressione alta
Occorre tenere presente che la pressione alta spesso non genera alcun tipo di sintomo. Capire quando si soffre di ipertensione non è quindi così facile, almeno se si prendono in considerazione solo gli effetti visibili. Tra i sintomi principali troviamo:
- Mal di testa.
- Vertigini.
- Stato confusionale.
- Visione sfocata.
Raramente si osservano epistassi, vomito, svenimenti o attacchi di panico/nervosi, più comuni se si continua con il prednisone.
Se questa condizione non viene curata in tempo, può generare varie complicazioni, come infarto, malattie renali e disturbi cardiovascolari, come sottolineano i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie.
Sebbene siano meno frequenti, un’assunzione non controllata e dosi elevate di questo farmaco possono favorire lo sviluppo di emergenze e urgenze ipertensive. Queste si verificano quando la pressione sale a livelli pericolosi per la vita. Evitare l’automedicazione e tenere traccia della sua assunzione riduce al minimo il rischio.
Uso corretto del medicinale
Se state assumendo prednisone, dovreste mantenere una serie di abitudini che aiutano a controllare l’ipertensione. Ad esempio, ridurre l’assunzione di sodio attraverso il cibo. Il sodio è associato a un maggiore rischio di ritenzione idrica. Questo non significa eliminarlo completamente dalla dieta, solo ridurlo. Oltre a questo è di estrema utilità:
- Fare attività fisica.
- Mantenere un peso sano.
- Evitare un eccesso di tabacco e alcol.
- Ridurre i livelli di stress.
- Evitare gli alimenti processati, preferendo invece quelli naturali.
Non si deve superare la dose suggerita dallo specialista. Nel caso in cui si dimentichi di assumere il medicinale, si dovrà prendere il prima possibile. Se la dose successiva è vicina, si aspetterà questa, per evitare un dosaggio eccessivo.
Oltre a questo, non fa male mantenere un controllo mensile, bimestrale o semestrale della pressione. Si tratta di un’abitudine che ogni adulto dovrebbe praticare come metodo preventivo. Se è alta, occorre recarsi subito dal medico per risalire alla causa.
In alcuni casi il medico potrebbe prescrivere un farmaco per contrastare l’effetto ipertensivo causato dal prednisone. È infatti raro che il suo impiego venga del tutto interrotto.
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