Farmaci per l'insonnia: usi ed effetti collaterali
Dormire è indispensabile al corpo umano. Durante il sonno si verificano numerosi processi che agiscono sul nostro equilibrio fisico e mentale. Purtroppo sono varie le patologie in grado di alterare questo processo e di provocare insonnia, e che spesso rendono necessario il ricorso ai farmaci.
L’insonnia è un disturbo caratterizzato dall’incapacità di addormentarsi o di mantenere il sonno. Può rendere difficili le attività diurne e, in molte occasioni, è sintomo di altre condizioni psichiatriche come l’ansia e la depressione.
Essendo spesso collegata a fattori psicologici, il primo passo è modificare alcune abitudini o lo stile di vita. Se queste misure falliscono, lo specialista può prescrivere un farmaco per curare l’insonnia, in genere non privo di effetti collaterali.
Quali sono i farmaci per l’insonnia?
Il numero di persone in tutto il mondo che assumono farmaci per l’insonnia è sbalorditivo. In Europa la prevalenza di insonnia severa è tra il 4 e il 22%, con una durata media dai 2 ai 6 anni. Pertanto, è importante conoscere e identificare quali farmaci vengano utilizzati per trattare questo disturbo.
I farmaci per il trattamento dell’insonnia fanno parte del gruppo dei farmaci psicotropi noti come ipnotici. La loro funzione principale è quella di deprimere l’attività del sistema nervoso centrale (SNC) e di garantire una buona qualità del sonno. Includono:
Benzodiazepine e analoghi
Sono il trattamento di scelta per la maggior parte dei disturbi del sonno. Aumentano l’effetto depressivo dell’acido gamma-amminobutirrico (GABA) nel corpo. Le loro molecole si legano al recettore GABA, aumentando l’afflusso di ioni cloruro nella cellula.
Tra le benzodiazepine e i loro analoghi più utilizzati, spiccano:
- Lormetazepam.
- Zolpidem.
- Alprazolam.
- Lorazepam.
Farmaci non benzodiazepinici
Questo gruppo è costituito da tutti quei composti con struttura diversa dalle benzodiazepine e dai barbiturici. I componenti principali di questo gruppo sono gli antidepressivi con effetto sedativo e gli antistaminici (che forniscono analogo effetto sedativo).
Tra questi spiccano:
- Paraldeide.
- Cloralio idrato.
- Difenidramina.
Barbiturici
Nonostante il loro intenso effetto sedativo, non sono attualmente utilizzati per curare l’insonnia. Ciò è dovuto al gran numero di effetti collaterali che generano, tra cui depressione cardiorespiratoria e danni ai reni.
Altri farmaci per l’insonnia
Tutti i farmaci ipnotici sono utilizzati nel trattamento dell’insonnia cronica. Per essere definita tale, deve presentarsi almeno tre notti a settimana per un periodo superiore a 3 mesi. Possono essere prescritti anche nel trattamento dell’insonnia acuta, ma in questi casi dovrebbero essere l’ultima opzione.
Sono numerose le malattie trattate con gli ipnotici, di cui viene sfruttato l’effetto sedativo. Sono utili, ad esempio, anche nel trattamento di malattie come ansia e depressione.
Va ricordato che esistono altri medicinali che offrono un effetto sedativo ma che sono stati progettati per altri scopi. Un esempio sono gli antistaminici, trattamento di scelta in numerosi processi allergici.
Un altro esempio sono i neurolettici, specifici per trattare diversi tipi di psicosi. Tuttavia, deprimono anche il sistema nervoso centrale, quindi possono indurre il sonno e alleviare i sintomi dell’insonnia.
Effetti dei farmaci per l’insonnia
Come accennato in precedenza, i farmaci per il trattamento dell’insonnia agiscono riducendo l’attività del sistema nervoso centrale. Questa ridotta attività è ciò che rende possibile conciliare e mantenere il sonno nei casi in cui si abbia difficoltà.
Come tutti i farmaci, anche gli ipnotici hanno effetti collaterali. La conseguenza principale è la sonnolenza dovuta a una prolungata depressione dell’attività cerebrale.
D’altra parte, è dimostrato che il corpo può sviluppare tolleranza e dipendenza da questi farmaci se assunti per lungo tempo. La tolleranza è la necessità di aumentare la dose per ottenere l’effetto desiderato a seguito di una serie di cambiamenti nelle cellule.
La dipendenza è l’incapacità di interrompere l’assunzione di una sostanza. Quando l’assunzione di questi farmaci viene interrotta bruscamente, è possibile sviluppare la sindrome da astinenza. In questo senso, è di vitale importanza seguire le indicazioni d’uso e di sospensione fornite dallo specialista.
Le benzodiazepine e i loro analoghi sono la prima scelta
L’uso di farmaci per trattare l’insonnia dovrebbe essere considerato solo quando tutti gli altri trattamenti disponibili non sono stati efficaci. Il consumo di queste sostanze deve essere effettuato sotto stretto controllo medico a causa degli effetti collaterali che possono rilasciare.
Nonostante il gran numero di ipnotici disponibili, le benzodiazepine e i loro analoghi restano il trattamento di prima linea. Ciò grazie alla loro alta efficacia e la loro minore capacità di innescare processi di tolleranza e dipendenza.
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