Trattamento della malattia di Hashimoto
Il trattamento della malattia di Hashimoto consiste principalmente nella sostituzione degli ormoni tiroidei per combattere i sintomi generati dalla malattia.
Una volta regolati i livelli di TSH e T4 nel sangue, l’obiettivo successivo sarà mantenerli. Cosa comporta la terapia ormonale sostitutiva? Quali altri effetti ha? Ne parliamo in questo articolo.
La malattia di Hashimoto è anche conosciuta come tiroidite linfocitaria cronica. È una malattia autoimmune. Ciò significa che il sistema immunitario attacca la tiroide e le impedisce di produrre quantità sufficienti di ormoni tiroidei.
Nelle prime fasi è spesso asintomatica, ma può progredire in modo lento e silenzioso. In questo modo, solo quando si manifestano i sintomi, il paziente va dal medico, ottiene la diagnosi e comincia la terapia.
Considerazioni
Come spiegano gli esperti dell’American Thyroid Association , non sempre la malattia di Hashimoto richiede una terapia. Occorre fare una distinzione tra ipotiroidismo manifesto, ipotiroidismo subclinico e malattia di Hashimoto senza ipotiroidismo. Ciò, in breve, significa che:
- Con anticorpi elevati, ma normali test di funzionalità tiroidea (TSH e tiroxina libera) non è necessaria la terapia sostitutiva con ormoni tiroidei. Resta importante il monitoraggio medico.
- Livelli elevati di TSH e bassi livelli di ormone tiroideo richiedono invece la sostituzione dell’ormone tiroideo.
Terapia farmacologica
Il trattamento per la malattia di Hashimoto si basa principalmente sull’assunzione di levotiroxina. Tuttavia, a seconda dei casi, può essere combinata con altri farmaci.
Levotiroxina (T4)
- Il trattamento standard per l’ipotiroidismo è la levotiroxina (ossia tiroxina sintetica [T4]).
- Questo medicinale va assunto a stomaco vuoto, prestando attenzione al dosaggio, poiché vi sono differenze per lo stesso medicinale tra le diverse case farmaceutiche.
- Il medico darà indicazioni su alcuni cibi e bevande da non consumare insieme alla levotiroxina, perché ne ostacolano l’assorbimento.
- Le donne che desiderano una gravidanza devono riferirlo al medico, per un dosaggio ottimale del farmaco.
- Il trattamento richiede monitoraggio medico. Di solito, dopo le prime 6-8 settimane vengono prescritti esami del sangue per valutarne l’efficacia o se sono necessari aggiustamenti.
- Successivamente si consiglia un controllo annuale con l’endocrinologo. Questo permette non solo di verificare l’andamento della terapia, ma anche di prevenire complicazioni, come i noduli.
Liotironina (T3)
Gli esperti della Mayo Clinic spiegano che: “Esistono prove secondo cui il T3 può offrire benefici a determinati gruppi di persone, come i pazienti a cui è stata rimossa chirurgicamente la tiroide (tiroidectomia). Le ricerche sono ancora in corso”.
Dieta e integratori
Prima di inserire nella dieta gli integratori multivitaminici o solo selenio, iodio, ferro, vitamina D o vitamina B12, è meglio parlarne con il medico. Questo perché, sebbene aiutino a migliorare la funzione tiroidea, alcuni supplementi possono interagire con i farmaci prescritti e impedire l’efficacia del trattamento.
Lo stesso discorso vale per gli integratori a base di alghe o preparati erboristici “per il benessere della tiroide” che, secondo gli esperti, potrebbero interagire con i farmaci e produrre reazioni indesiderate. In questo modo, non solo si rischia di prolungare il trattamento, ma anche di causare complicazioni varie.
In genere, prima di ricorrere a qualsiasi tipo di integratore, il primo passo è adottare una dieta sana. Va notato che ad oggi non esiste una dieta in quanto tale per il trattamento della malattia di Hashimoto, ma di solito si consiglia di:
- Evitare gli eccessi di ogni tipo.
- Includere regolarmente alimenti probiotici nella dieta (per combattere la stitichezza).
- Mantenere una buona idratazione quotidiana (per favorire il punto precedente e proteggere la salute in generale).
- Farsi consigliare dal medico circa il consumo di cibi che contengono grandi quantità di iodio (come le alghe).
- Informare il medico se si desidera assumere integratori o aumentare l’apporto di fibre (un’elevata quantità di fibre può interferire con l’assorbimento dei farmaci).
Altri consigli sullo stile di vita
L’ideale è combinare il trattamento per la malattia di Hashimoto con una dieta sana e regolare attività fisica. Questi passi potranno essere concordati con il medico, dal momento che ogni persona ha esigenze specifiche, a seconda del sesso, dell’età, dello stato di salute e dello stile di vita.
L’esercizio fisico dovrebbe essere quotidiano, di almeno 30-40 minuti, 5 giorni alla settimana.
Il tipo di attività fisica può essere adattato alle preferenze personali e può variare da sessioni leggere a esercizi di intensità moderata, in combinazione con alcuni esercizi ad alta intensità. Questo è quanto consigliano gli studi che hanno valutato i benefici dello sport e dell’esercizio sulla tiroide.
Alcune persone preferiscono dedicarsi ad attività più rilassanti come lo yoga che permette di migliorare il benessere psicofisico. Questo perché fa lavorare sia il corpo (resistenza, forza muscolare, flessibilità, ecc.) che la mente (allevia lo stress, aiuta a migliorare la gestione emotiva, ecc.).
Oltre a ciò, c’è chi ritiene che valga la pena applicare alcune tecniche di rilassamento (come il mindfulness), principalmente per la gestione dello stress. Contribuiscono inoltre al benessere in generale e consentono di godere di una migliore qualità della vita.
Se vi è stata diagnosticata la malattia di Hashimoto e siete già in cura, ma avete ancora dubbi su qualsiasi aspetto, consultate il medico. È importante essere informati e risolvere qualunque preoccupazione con lo specialista per una migliore cura di sé e un veloce miglioramento dei sintomi.
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