Come viene diagnosticata la clamidia?
La clamidia è una malattia a trasmissione sessuale (MTS) causata dal batterio Chlamydia trachomatis. È la quarta MTS più diffusa negli Stati Uniti, secondo i rapporti dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC). La diagnosi della clamidia è relativamente semplice ed è il primo passo nel trattamento di questa malattia.
A differenza di altre malattie sessualmente trasmissibili, la clamidia può essere curata. È importante, tuttavia, una diagnosi precoce, poiché non è raro che alcuni casi non trattati portino all’infertilità. Quale protocollo si segue nella diagnosi e con quali altre malattie può essere confusa?
Diagnosi della clamidia: esami di laboratorio
La prima cosa da sapere è che la maggior parte delle persone infette da clamidia è asintomatica. Il fatto di non manifestare alcun segno, quindi, non significa assenza di malattia.
Il consiglio dei CDC è di sottoporsi allo screening ogni anno, se si è sessualmente attivi, si ha meno di 25 anni e non si usa alcun metodo di protezione. Se fate parte di queste categorie a rischio, dovreste familiarizzare con il protocollo diagnostico della clamidia.
Questo può variare a seconda del paziente. L’evidenza indica che il metodo più sensibile è il test di amplificazione degli acidi nucleici.
Diagnosi della clamidia nelle donne
In genere vengono utilizzati tamponi vaginali o endocervicali ed esame delle urine. Gli studi suggeriscono che l’efficacia dei due test è quasi identica, quindi sono tecniche sicure, veloci e poco invasive.
Nel primo caso, lo specialista utilizza uno speculum per accedere alla cervice e ottenere così un campione con l’aiuto di un tampone.
Questo viene inviato a un laboratorio e analizzato per valutare segni di infezione. Sebbene sia provato che il campione auto raccolto può essere efficace quanto un tampone eseguito dal medico, si consiglia di affidarsi ad un operatore esperto.
L’esame delle urine viene eseguita sulle prime urine della giornata. A seconda delle abitudini della paziente, lo specialista può suggerire un tampone orofaringeo o rettale come complemento. Secondo la ricerca. quest’ultimo non dovrebbe essere omesso per escludere l’infezione nelle donne.
Diagnosi di clamidia negli uomini
I test delle urine vengono eseguiti sulla prima minzione e sono integrati con un tampone della testa del glande. A completamento, il medico può suggerire un tampone orofaringeo o rettale. Sebbene questi test siamo di solito prescritti agli uomini che fanno sesso con uomini, in realtà possono essere sempre utili. In questo senso, si ricorda che l’infezione può essere trasmessa durante qualsiasi pratica di sesso orale.
Se i batteri hanno infettato gli occhi e causato il tracoma, la diagnosi è diversa. Gli studi indicano che il protocollo è, innanzitutto, un esame fisico dell’area interessata (gli occhi), comprese le ciglia, la cornea e le palpebre. Inoltre, verranno raccolti campioni batterici oculari. I test diagnostici rapidi non sono consigliati in nessuno dei casi, poiché alcune indicazioni suggeriscono una bassa sensibilità.
Diagnosi differenziale
I sintomi della clamidia tendono ad essere generici. Le perdite genitali, il dolore durante la minzione o durante i rapporti sessuali, il senso di pressione nella parte inferiore dell’addome possono essere associati a più malattie. Tra le più comuni:
- Gonorrea: è una malattia sessualmente trasmissibile causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae. Anche in questo caso i sintomi includono minzione dolorosa e secrezioni anomale dalla vagina e dal pene.
- Vaginosi batterica: produce infiammazione vaginale, perdite e cattivo odore. La causa risiede in uno squilibrio dei batteri anaerobici della vagina.
- Micosi: provoca bruciore, perdite ed eruzioni cutanee.
- Sifilide: causata dal batterio Treponema pallidum, è caratterizzata dalla comparsa di ulcere sui genitali (nella sua prima fase).
Questi sono solo alcuni esempi di malattie che possono essere rilevate durante la diagnosi di clamidia. Il sesso consapevole fa parte della prevenzione, quindi bisognerebbe evitare i rapporti sessuali senza preservativo, prestando maggiore attenzione in caso di partner occasionali.
In caso contrario, è bene sottoporsi a controllo annuale per valutare lo stato di salute ed eventualmente intervenire tempestivamente prima che insorgano complicazioni.
Poiché è noto che è possibile essere reinfettati, sarà bene sottoporsi al test anche se si è già superata la malattia. Non bisogna, tuttavia, fare affidamento solo sull’assenza di sintomi; l’unico modo per rilevare la clamidia in modo sicuro è attraverso i metodi suggeriti.
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