Cos'è il sonno REM?
Durante la notte attraversiamo diverse fasi del sonno: una di queste è il sonno REM ( movimento rapido degli occhi ). Chiamato anche sonno paradossale, sonno rapido o sonno REM (rapid eye movement), è il momento in cui gli occhi si muovono rapidamente, il corpo è immobile e paralizzato e la respirazione può essere agitata.
È la fase in cui sogniamo e in cui abbiamo incubi e altri tipi di parasonnie. Avere energia ed essere riposati ha molto a che fare con la qualità del sonno. Le persone che soffrono di qualche tipo di disturbo o problema del riposo possono notare come la loro vita quotidiana subisca interferenze, o perché si sentono più stanche o perché si sentono prive di energia.
Vuoi saperne di più su questo tipo di sogno? Che tipo di attività cerebrale si verifica quando siamo immersi in essa? Perché questa fase è così importante? Non restare con i dubbi!
Cos’è il sonno REM?
Il sonno REM, secondo la classificazione di Dement e Kleitman (1957), è la seconda fase del sonno. Per prima troviamo la fase NO REM (sonno lento) che, a sua volta, si suddivide in quattro sottofasi. Dopo questi quattro arriva il sonno REM, chiamato anche sonno paradossale o sonno veloce.
La fase REM è una delle più importanti, poiché è lì che avviene il consolidamento di quanto appreso durante la giornata e lo sviluppo cerebrale.
Il sonno REM occupa il 20% del tempo totale delle fasi. Attraversiamo la fase REM circa quattro o cinque volte a notte, poiché ogni riposo si completa con quattro o cicli di sonno (in ogni ciclo attraversiamo tutte le fasi). Le prime volte che attraversiamo il sonno REM lo facciamo brevemente, ma con il passare della notte gli episodi si allungano.
Cosa succede nel sonno REM?
Il sonno REM sta per movimento rapido degli occhi, ovvero movimenti oculari rapidi (REM). In questa fase si verificano una serie di fenomeni, come i seguenti:
- Aumenta l’attività del sistema nervoso simpatico.
- Si verifica un’atonia muscolare significativa: il corpo è immobile e paralizzato.
- Le onde dell’elettroencefalogramma (EEG) sono di frequenze miste e bassa tensione: compaiono le cosiddette onde a dente di sega e i picchi PGO.
- Si verificano rapidi movimenti oculari: anche se abbiamo gli occhi chiusi, il loro movimento è rapido e incessante.
- La frequenza cardiaca accelera, la pressione sanguigna aumenta, si verificano disturbi respiratori.
- Appaiono gli incubi e l’attività onirica fondamentale.
- Ci sono erezioni.
“Sognare è dormire con lenzuola inframmezzate nel testo”.
-Eugenio D’Ors-
Quale attività cerebrale si verifica?
Durante questo tipo di sonno, l’attività cerebrale è molto simile a quella che avremmo da svegli o da svegli. Voglio dire, è molto attivo.
L’attività REM assomiglia anche a quella prodotta nelle fasi iniziali del sonno, cioè quando ci addormentiamo (fase NON-REM). Nel sonno REM c’è desincronizzazione a livello delle onde cerebrali; Predominano le onde theta e beta. Compaiono punte a dente di sega e PGO.
Che funzione ha il sonno REM?
Sebbene la funzione del sonno REM non sia stata determinata esattamente, si parla di un possibile consolidamento dell’apprendimento in questa fase, nonché dello sviluppo a livello cerebrale. In altre parole, secondo le ipotesi, nel sonno REM fissiamo i nuovi ricordi creati durante il giorno e li integriamo nella memoria.
In altre parole, nel sonno REM, il cervello converte le esperienze in ricordi e li immagazzina nella memoria a lungo termine. Inoltre, in questa fase il cervello scarterebbe informazioni o ricordi che considera irrilevanti.
Per quanto riguarda lo sviluppo del cervello, durante il sonno REM potrebbe maturare, soprattutto nel caso di bambini molto piccoli. In questo senso, secondo lo Sleep Institute, la fase REM occupa gran parte della notte durante i primi anni di vita e questo sarebbe fondamentale.
elaborazione sensoriale
D’altra parte, questo tipo di sogno potrebbe anche essere correlato all’elaborazione sensoriale. In questa linea, gli studi condotti da Marcos Frank del National Institute of Health degli Stati Uniti hanno dimostrato che il sonno REM consente alla proteina ERK di finire di fissare i cambiamenti nella corteccia visiva e regolare le connessioni necessarie allo sviluppo della percezione visiva.
Aspetto di parasonnie
Abbiamo accennato al fatto che durante il sonno REM compaiono frequentemente incubi e sogni. Parliamo infatti di parasonnie, che sono disturbi comportamentali o comportamenti anomali, imprevisti, inopportuni o indesiderati che si manifestano all’inizio del sonno, durante il sonno o al risveglio.
Secondo la “Guida al sonno” preparata dall’Associazione spagnola del sonno e dal governo di Aragona, troviamo due tipi di parasonnie: quelle associate al sonno NON-REM (sonnambulismo, terrori notturni e risvegli confusionali) e quelle associate al sonno paradossale o REM. Per quanto riguarda questi ultimi, sono i seguenti:
- Incubi: sono sogni estremamente spiacevoli o terrificanti, oltre che lunghi, che lasciano un ricordo vivido. Appaiono nella seconda metà della notte.
- Paralisi del sonno: è un episodio molto breve che si verifica durante il periodo di transizione tra lo stato di sogno e lo stato di veglia. La persona è sveglia, può vedere e sentire, ma non è in grado di muovere volontariamente alcuna parte del corpo.
- Disturbi del comportamento del sonno: secondo il DSM-5 sono ripetuti episodi di risveglio durante il sonno associati a vocalizzazioni e comportamenti motori complessi.
Come si evolve il sonno REM durante il ciclo di vita?
Come abbiamo commentato, la fase REM occupa la maggior parte della notte nei primi anni di vita. La durata si accorcia man mano che la persona invecchia. I neonati trascorrono metà della notte in questa fase, ma dal quarto mese di vita la percentuale scende al 40%.
A 6 anni, i modelli di sonno si stabilizzano, così come i cicli. A quell’età possiamo dire che il sonno è simile a quello di un adulto e che la fase REM occupa il 20% della notte totale.
Man mano che si invecchia, come abbiamo indicato, le ore di sonno diminuiscono ed è sempre più frammentato. Questo è particolarmente accentuato nella terza età con un gran numero di risvegli notturni.
Pertanto, nella fase della vecchiaia, il sonno REM è diminuito. D’altra parte, in questa fase la latenza del sonno paradossale o rapido è più breve, cioè ci vuole meno tempo perché questa fase appaia quando ci addormentiamo.
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