Segni e sintomi dell'asma: impariamo a riconoscerli
L’asma è una malattia cronica che colpisce le vie aeree. Durante un attacco tipico, queste si infiammano e producono muco, ostacolando il normale passaggio dell’aria. Sebbene non esista una cura definitiva, può essere trattata con grande efficacia; conoscere i sintomi dell’asma è molto importante per fare una diagnosi iniziale.
Sebbene l’asma di solito attraversi periodi di remissione, in realtà è una malattia con cui occorre imparare a convivere.
Una diagnosi precoce, nei primi anni di vita, è molto utile per sapere come comportarsi in presenza di un attacco. Tutto questo è più facile se si conoscono i sintomi, sia quelli frequenti che quelli meno comuni.
I sintomi dell’asma più comuni
Numerosi studi e ricerche ci indicano quanto sia diffusa l’asma a livello mondiale. I sintomi variano a seconda della regione, nonché degli agenti ambientali, infettivi o allergici. Nonostante questo, sappiamo che i sintomi dell’asma più comuni sono i seguenti:
Respiro sibilante
Il suono emesso dai pazienti asmatici durante la respirazione viene chiamato respiro sibilante. È forse il segno più caratteristico della malattia e per il quale chi ne soffre decide di farsi visitare da uno specialista. Questo suono viene generato durante l’espirazione, sebbene a seconda della gravità possa verificarsi anche durante l’inspirazione.
Il respiro sibilante è spesso usato come diagnosi della malattia nei primi anni di vita, accompagnato ovviamente da altri elementi come la storia familiare, la storia medica, i sintomi allergici e altri modelli. Il pediatra deve tuttavia presentare molta attenzione, poiché non sempre il respiro sibilante è un sintomo dell’asma.
Questo vale anche per gli adulti. La frequenza degli episodi di questo tipo durante l’anno, la loro intensità e la loro possibile relazione con altre condizioni è fondamentale per determinare se sono causati dall’asma.
Oppressione toracica
L’infiammazione dei bronchi può causare un senso di oppressione al petto; questo sintomo può portare a un’altra complicazione: l’ansia. Chi soffre di asma avverte il torace come compresso; sente che l’aria non entra in modo completo o che non circola liberamente.
È comune che la costrizione o il dolore peggiorino in alcune posizioni, abbassando la qualità della vita. L’ansia generata da questo sintomo può portare ad attacchi di panico, soprattutto al primo episodio grave o quando non si sa di avere l’asma.
Mancanza d’aria
È un altro dei sintomi più comuni dell’asma, strettamente correlato al precedente. Questo segno è descritto come la sensazione del “pesce fuor d’acqua”. Per profonda che sia la respirazione, solo una piccola parte d’aria raggiunge i polmoni.
I pazienti possono manifestare dispnea (difficolta respiratoria) in maniera improvvisa o dopo un catalizzatore. Ad esempio, svolgere esercizio moderato o intenso può causare episodi di questo tipo nei pazienti asmatici. Anche polvere, umidità, odori forti, fumi, gas o allergie sono fattori scatenanti.
Disturbi del sonno
La combinazione dei sintomi descritti può portare a difficoltà a dormire, un sintomo che condiziona la qualità della vita da un altro punto di vista. I disturbi del sonno sono un problema comune nei pazienti in età pediatrica, ma ovviamente interessano anche gli adulti.
Molti pazienti riferiscono una respirazione difficile quando sono distesi. Per ovviare, scelgono di aggiungere un cuscino in modo da tenere sollevata la testa, anche se in questa posizione spesso ricevono solo un leggero miglioramento.
Il disturbo più comune è l’insonnia, che può portare ad altri disagi come ansia o depressione. Trattati i sintomi dell’asma, quindi, si potrà recuperare un sonno di qualità, con immediati effetti positivi sul lavoro, le relazioni sociali e l’umore.
Tosse
Il quinto e ultimo sintomo più comune dell’asma è la tosse. Questa di solito si verifica all’inizio della notte, aggravata da clima freddo, umidità, allergie e altri scatenanti.
La tosse persistente è considerata un indicatore di asma durante i primi anni di vita, sebbene alcuni specialisti invitino a essere più cauti se questo sintomo si manifesta in modo isolato.
La tosse può diventare una condizione cronica, causando un peggioramento generale della malattia. A volte può aprire la porta a raffreddori, influenza o infezioni di altro tipo; quindi va do certo trattata per evitare complicazioni, soprattutto se si tratta di un segno ricorrente.
Segni e sintomi dell’asma non comuni
Esistono sintomi dell’asma meno frequenti. Non sempre accompagnano i sintomi che abbiamo già descritto. Possono, inoltre essere legati ad altre condizioni, quindi occorre evitare l’autodiagnosi o di curarsi da soli.
Tra i sintomi dell’asma più rari troviamo:
- Prurito alla gola, al mento o al petto.
- Sensazione di prurito alle vie respiratorie.
- Disturbi psicologici quali sequele degli attacchi.
- Stanchezza e cattivo umore.
- Mancanza di concentrazione (a causa della mancanza di sonno).
Fattori che possono complicare gli attacchi asmatici
La maggior parte dei pazienti asmatici può condurre una vita normale. Tuttavia, non è raro sviluppare complicanze, quasi mai pericolose se è stata fatta una diagnosi e si segue un trattamento.
Alcuni dei fattori che possono complicare i sintomi dell’asma sono:
- Infezioni.
- Stress e ansia.
- Esercizio moderato o intenso.
- Allergie.
- Assunzione di alcuni farmaci (come aspirina e farmaci antinfiammatori non steroidei).
- Obesità.
- Ridere o piangere senza controllo.
La relazione tra asma e dieta è ben documentata, Chi soffre di questa malattia dovrà attuare cambiamenti nello stile di vita se vuole ottenere un miglioramento.
Agenti come la forfora, gli acari, le piume, il fumo e altri possono peggiorare i sintomi nelle forme croniche.
Le complicazioni in gravidanza sono importanti, poiché possono mettere in pericolo la vita del bambino, specialmente durante attacchi moderati o gravi. Ecco perché è importante seguire un trattamento adeguato sotto la supervisione del medico specialista.
Sintomi dell’asma, quando andare dal medico?
Quando si presentano uno o più dei sintomi evidenziati, è sempre bene rivolgersi al medico. È possibile che si tratti di un’allergia temporanea o di qualsiasi altra diagnosi differenziale; ma se la causa è la l’asma è meglio intervenire subito con un trattamento adeguato.
La prognosi dell’asma è molto buona, purché sia accompagnata da visite periodiche dallo specialista e venga seguita la cura prescritta. Non è possibile determinare quando una forma lieve si evolverà in grave, quindi non è consigliabile rimandare la visita medica se si sospetta l’asma.
Occorre prestare particolare attenzione se i sintomi iniziano a diventare più frequenti e intensi. Questo può indicare che non si sta facendo abbastanza per curarsi. Se invece si sta seguendo un trattamento, sarà bene tornare dallo specialista per valutare l’efficacia del farmaco o la possibilità di un trattamento alternativo.
- Accinelli, R. A., Rivas-García, V. S., & Ñaña-Pomasonco, A. G. La tos crónica intratable no siempre es asma. Diagnóstico. 2019; 58(2): 101-104.
- Espinoza-Rodríguez, J. C., Jiménez-Báez, M. V., Ceballos-Martínez, Z. I., Sandoval-Jurado, L., & Tena-Fernel, N. M. Trastorno del sueño. Un problema frecuente en los pacientes pediátricos diagnosticados con asma. Alergia, Asma e Inmunología Pediátricas. 2020; 29(2): 47-51.
- Lai, C. K., Beasley, R., Crane, J., Foliaki, S., Shah, J., Weiland, S., & ISAAC Phase Three Study Group. Global variation in the prevalence and severity of asthma symptoms: phase three of the International Study of Asthma and Allergies in Childhood (ISAAC). Thorax. 2009; 64(6): 476-483.
- Osman, L. M., McKenzie, L., Cairns, J., Friend, J. A. R., Godden, D. J., Legge, J. S., & Douglas, J. G. Patient weighting of importance of asthma symptoms. Thorax. 2001; 56(2): 138-142.
- Pearce, N., Aït-Khaled, N., Beasley, R., Mallol, J., Keil, U., Mitchell, E., & Robertson, C. Worldwide trends in the prevalence of asthma symptoms: phase III of the International Study of Asthma and Allergies in Childhood (ISAAC). Thorax. 2007; 62(9): 758-766.
- Rona, R. J. Epidemiología del asma y su relación con nutrición. Rev. chil. enferm. Respire. 2001; 85-93.
- Rosenberg, G. A. Asma y embarazo. Arch Alerg Inmunol Clín. 2007; 38(2): 50-57.
- Vega-Briceño, L. E., & Sánchez, I. Tos persistente como expresión de asma en el niño. Revista chilena de pediatría. 2004; 75(5): 463-470.
- Zamarroni, F. A., & López, J. G. H. Sibilancias tempranas recurrentes y factores de riesgo para el desarrollo futuro de asma. Alergia, asma e inmunología pediátricas. 2016; 25(1): 12-23.