Cos'è la dipendenza affettiva e come superarla?
Viviamo in una società in cui è sempre più frequente soffrire per amore, immersi in relazioni in cui non ci sentiamo felici ma da cui non siamo in grado di uscire. Dietro questo tipo di rapporto sofferto, spesso si nasconde una forte dipendenza affettiva.
Ma cos’è in realtà la dipendenza affettiva? È un legame segnato dalla paura di essere abbandonati e dalla sensazione che la nostra felicità dipenda unicamente da quella relazione.
Secondo Valor et al. (2009), la dipendenza emotiva è concepita come un’eccessiva dipendenza in una relazione interpersonale, che influenza la visione di se stessi ( sé ) e quella degli altri. Cos’altro dicono gli esperti su questo argomento?
Cos’è la dipendenza affettiva?
La dipendenza affettiva, una forma di attaccamento nelle relazioni interpersonali, può essere fonte di autentica sofferenza. È tipica delle relazioni di coppia, ma può caratterizzare anche altri tipi di relazione.
La persona che soffre di dipendenza emotiva sente un forte bisogno di aiutare gli altri e / o di offrire determinate azioni e / o opinioni. Inoltre, questo tipo di dipendenza è riconoscibile dalla presenza di:
- Deficit nelle abilità sociali e nella risoluzione dei conflitti.
- Sentimento di esclusività verso persone che hanno un significato nella nostra vita.
- Difficoltà nel prendere decisioni di gruppo e / o stabilire dei limiti.
- L’amicizia e l’affetto possono diventare fonte di angoscia e sofferenza.
Dipendenza affettiva secondo Silvia Congost
Secondo Silvia Congost – psicologa specializzata in relazioni di coppia, dipendenza emotiva e autostima, e autrice di 9 libri su questo problema – la dipendenza affettiva si comporta come una dipendenza da sostanze. Nella dimensione della coppia, significa essere imbrigliati in una relazione che ci “intrappola”.
Spesso in questo tipo di coppia, uno dei due non corrisponde pienamente il sentimento perché in fondo non cerca la stessa cosa nel rapporto. La dipendenza emotiva, come afferma la psicologa, ci blocca all’interno di una relazione che ci fa soffrire, ma che non riusciamo ad abbandonare.
Una forte dipendenza emotiva (da parte di uno o entrambi i membri della coppia) è alla base di molte relazioni tossiche.
“La dipendenza crea paura. Se dipendo da te emotivamente, psicologicamente o spiritualmente, sarò il tuo schiavo e quindi ti temerò. Non è un’opinione, ma un fatto.”
-Jiddu Krishnamurti-
Come riconoscere la dipendenza affettiva?
Silvia Congost riassume così la dipendenza emotiva: essere bloccati in una relazione che non ci rende felice, che non è ciò che desideriamo, ma che non possiamo spezzare.
Questo, logicamente, ci causa dolore, ma restiamo agganciati a quella particolare “droga”. Droga che di solito è un rapporto basato su montagne russe emotive, con picchi di altissima intensità e “cadute” precipitose, fino alla successiva botta di adrenalina.
In questo senso, sono spesso relazioni burrascose che ci offrono momenti sublimi ma anche di intensa infelicità.
Come superare la dipendenza affettiva?
Walter Riso (2013), psicologo specializzato in terapia cognitiva ed esperto in dipendenze emotive, è autore di diversi saggi sull’argomento. A suo avviso, è possibile superare la dipendenza emotiva attraverso alcune strategie:
Capire il significato delle parole “attaccamento” e “distacco” affettivo
Il primo consiglio di Walter Riso è analizzare questi due concetti e verificare se abbiamo chiaro o meno che cosa sia la dipendenza emotiva. Secondo lo psicologo, l’attaccamento affettivo è un legame mentale ed emotivo (di solito ossessivo) nei confronti di alcune persone.
Questo stato deriva dalla convinzione irrazionale che il legame fornirà in modo univoco e permanente tre cose: piacere, sicurezza e autorealizzazione.
Quando ci troviamo all’interno di un rapporto infelice, occorre fare un’autoanalisi e chiarire se siamo consapevoli o meno di cosa significhi il termine dipendenza emotiva. Fatto ciò, possiamo iniziare a valutare se questo ci riguardi.
Riconoscere la dipendenza in noi stessi
Il passo successivo per superare questo attaccamento disadattivo nelle relazioni è riconoscere la nostra dipendenza affettiva. Secondo Riso, la dipendenza è un continuum; il grado di attaccamento al partner dipende dalla presenza, nel rapporto, degli elementi che abbiamo già descritto.
Riassumiamoli (anche se ce ne sono altri):
- Il bisogno non controllabile di stare vicino alla persona amata o di provare amore la maggior parte del tempo.
- Andare in crisi di astinenza se la persona amata non manifesta affetto nei nostri confronti.
- Trascorrere molto tempo (sia mentale che fisico) accanto al partner o all’oggetto del nostro affetto.
Rivedere la vostra storia per superare la dipendenza affettiva
Molte volte è il modo in cui abbiamo imparato a rapportarci con i nostri genitori a determinare (o influenzare) in gran parte il futuro legame con i nostri partner.
Non vogliamo essere allarmisti, poiché tutto può essere cambiato e si può fare in modo che cominci a funzionare; ma la verità è che i primi legami di attaccamento creati nell’infanzia influenzano in modo decisivo il nostro modo di legare in età adulta.
Quindi, ripensate alla vostra storia; provate a dedicare qualche minuto a pensare a come eravate da bambini. Non si tratta di “sguazzare” nella sofferenza, ma di cogliere l’essenziale, capire che tipo di carenza ci contraddistingueva in modo da poterci lavorare e fare “tabula rasa”. Questo si può anche ottenere attraverso la psicoterapia.
Distinguere l’innamoramento dall’amore
Quando ci innamoriamo, lo sappiamo tutti, il nostro mondo emotivo diventa intenso. Tutto appare nuovo e affascinante ed è possibile sentirsi molto attratti da persone che potrebbero non essere fatte per noi. Ma innamorarsi è proprio questo, “perdere” la testa e lasciarsi trasportare dalle emozioni.
La neurochimica dell’amore è affascinante, poiché coinvolge neurotrasmettitori ed endorfine, come la dopamina o la serotonina.
L’amore, invece, è un insieme più stabile e regolare, fatto di attrazione, sesso, amicizia, comunicazione, tenerezza e dolcezza. È qualcosa di molto più piacevole, e sarebbe la sana continuazione di una storia e di una relazione che viene avviata dall’innamoramento.
Possiamo fare un piccolo esercizio: provare a separare i due concetti. Questo aiuta ad assumere una migliore prospettiva e a capire se siamo o meno coinvolti in un processo di dipendenza affettiva.
Identificare le convinzioni irrazionali
Dietro la dipendenza emotiva si nascondono molte credenze irrazionali sull’idea di amore, attaccamento, legame… La maggior parte di queste convinzioni è ciò che ci tiene ancorati alla dipendenza; allo stesso tempo, ci allontana dal realismo affettivo, ovvero la capacità di vedere le cose come sono realmente.
Essere realisti significa eliminare i pregiudizi e l’autoinganno di cui spesso cadiamo vittime quando ci innamoriamo. Convinzioni irrazionali e autoinganno, sono legati alla tendenza a non raccontarci le cose come stanno, ma come vorremmo che fossero. Alcuni frasi tipiche sono:
- “Mi ama ma non se ne rende conto.”
- “Si separerà presto.”
- “La situazione in fondo non è così brutta.”
- “In fondo mi ama.”
- “Tendo a dimenticare le cose brutte del nostro rapporto.”
Queste convinzioni, a loro volta, sono spesso basate su distorsioni cognitive, cioè errori nel modo di interpretare i fatti. Le distorsioni cognitive generano sofferenza, perché “offuscano” la realtà, la distorcono e ci impediscono di agire in modo oggettivo.
Prendere una decisione: vogliamo superare la dipendenza affettiva?
Un’altra idea chiave che può aiutarvi quando combattete la dipendenza affettiva è agire, cioè prendere decisioni. Se la vostra relazione vi sta facendo soffrire, se non vi convince, se vi riconoscete in questo quadro, allora chiedetevi cosa volete fare della vostra vita.
Volete davvero stare con quella persona? O è la dipendenza che vi “appassiona”? Cosa desiderate veramente? Rifletteteci e agite.
Quando soffriamo di dipendenza non vediamo le cose come sono realmente; siamo in balia di un gran numero di convinzioni limitanti. Ma questo è un modo non sano di creare un legame con le persone.
La psicoterapia: una possibilità
Un’altra decisione che potete prendere a questo punto è chiedere un aiuto professionale, in modo da iniziare a lavorare su un modo più sano di stare con gli altri.
È un percorso che ha come obiettivo la cura di sé e il realismo affettivo. La costruzione di relazioni equilibrate, basate sulla libertà e sull’amore, e non sulla paura di essere “lasciati”.
Iniziate a lavorare sulla vostra dipendenza affettiva
Siete la tipica persona che soffre quasi costantemente per amore? È probabile che in realtà, a farvi soffrire sia la dipendenza. L’amore non è causa di sofferenza, un attaccamento insano, sì.
Se sentite che il vostro modo di legare con gli altri si basa sulla paura di essere lasciati o ingannati, forse siete dipendenti affettivi. Quando il rapporto è qualcosa di cui avete “bisogno” e questa urgenza vi impedisce di essere felici con l’altro e con voi stessi, è il momento di elaborare la situazione.
Se questa è la vostra situazione e desiderate imparare altri modi più sani per vivere una relazione d’amore o di amicizia, vi consigliamo di iniziare a riflettere su tutto questo. La psicoterapia, ad esempio, fornisce i mezzi necessari a costruire un rapporto fondato sull’amore e non sul bisogno.
Un percorso che vale la pena di intraprendere
La strada verso l’assenza di dipendenza non è facile, soprattutto se questo modo di entrare in relazione si protrae da tanti anni. Spesso è qualcosa di profondamente radicato, a causa di modelli affettivi creati nel passato.
Tuttavia, quando iniziamo a lavorare sul cambiamento e a vivere la relazione in modo più sano, ci accorgiamo di quanto ne sarà valsa la pena. Perché questo è amore. Quello buono (e sano).
“La persona che amo è una parte importante della mia vita, ma non è l’unica”.
-Walter Riso-
- Castello, J. (2000). Análisis del concepto “dependencia emocional”, Congreso Virtual de Psiquiatría.
- Congost, S. (2017). Si duele, no es amor. Editorial Zenith.
- Riso, W. (2003). Amar o depender?: cómo superar el apego afectivo y hacer del amor una experiencia plena y saludable. Editorial Norma.
- Riso, W. (2004). Pensar bien, sentirse bien. Editorial Norma.
- Rodríguez de Medina, I. (2013). La dependencia emocional en las relaciones interpersonales. ReiDoCrea: Revista electrónica de investigación y docencia creativa, 2: 143-148.
- Valor-Segura, I., Expósito, F. y Moya, M. (2009). Desarrollo y validación de la versión española de la Spouse-Specific Dependency Scale (SSDS). International Journal of Clinical and Health Psychology, 9: 479-500.